Cap 20. Il matrimonio

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 "Nostradamus, ti pregoooo. Non puoi separarci stanotte! Non riusciremo a dormire e domani abbiamo il matrimonio!" piagnucolarono Jared e Jensen in coro.


"Appunto, avete il matrimonio e come da tradizione, gli sposi non devono vedersi...tenete duro e vedrete che così sarà più emozionante quando vi vedrete domani!"

"Ma già vederci tutti i giorni è emozionante." Disse Jensen e Jared gli lanciò un'occhiata profondamente innamorata.

Nostradamus scosse la testa divertito e intenerito e poi fece accomodare Jared nella stanza di fianco, non prima però che entrambi gli gettarono le braccia al collo.

"Ragazzi...ma cosa..." disse Nostradamus, sorpreso e imbarazzato.

"Grazie per tutto quello che fai per noi, Nostradamus. Sei come un secondo padre per noi." Disse Jared dando voce ai sentimenti di entrambi.

Nostradamus arrossì e inizialmente voleva fare una battuta stile: "Non vi basta già quanti padri avete?" ma poi pensò che fosse inopportuna una frase del genere e un po' insensibile. I ragazzi non si sa mai quanto umorismo possano riuscire a cogliere in una frase e quanto invece ne rimangano feriti.




*

L'indomani mattina, Nostradamus si divideva da una stanza all'altra, per prendersi cura dei suoi ragazzi. Non era semplice. Prima c'era la colazione da portare ad entrambi. Succo d'arancia, brioche e cappuccino, poi gli toccava consolare entrambi per il fatto che fossero solo ad una stanza di distanza e non potessero vedersi, poi doveva fare avanti e indietro per aiutarli a vestirsi, pettinarsi e improfumarsi a dovere; ovviamente poi doveva correre come un matto in chiesa, accordandosi nelle ultime cose con il prete. Mancavano i testimoni, ma i voti e le promesse c'erano. Non c'era pubblico ma questo non importava e ovviamente il tutto doveva restare segreto. Nessuno doveva sapere di quel matrimonio improvviso, perciò le porte della chiesa dovevano restare sigillate. Nessuno sarebbe dovuto entrare.

Jared e Jensen erano entrambi vestiti di bianco. All'inizio sia Jared che Jensen insisterono affinchè almeno uno dei due si vestisse di nero, ma Nostradamus fu ferreo. Il loro amore era puro e andava celebrato con il bianco più puro.

Quando Jared si presentò in chiesa, Nostradamus aprì velocemente le porte per poi richiuderle.


Lo spettacolo che si parò davanti a Jared lo fece restare a bocca aperta.

Centinaia di candele costeggiavano le mura della chiesa e profumavano di un vago odore di fragola.

Dal soffitto, quando Jared entrò, fiocchi di neve, tantissimi fiocchi di neve e coriandoli rossi, piovvero dal soffitto e gli caddero in testa.


Alla fine, quando Jared raggiunse Jensen all'altare, accompagnato da Nostradamus, aveva la testa piena di fiocchi di neve e di coriandoli rossi, come Jensen.

Jared e Jensen erano entrambi emozionati e in lacrime.



"Potete dire le promesse." Disse il prete.

Cominciò Jensen.


"Jared, prima di conoscerti io ero un ragazzo single sempre alla ricerca di qualcosa...forse dell'anima gemella, non so. So che cercavo sempre qualcosa in più e questa ricerca mi perseguitava anche in sogno. Da quando ti ho visto su quella strada, mentre viaggiavo su quella carrozza, mi sei entrato dentro in un modo che non avrei mai immaginato fosse possibile. Hai riempito i miei pensieri, la mia mente, il mio cuore. Non pensavo fosse possibile arrivare a provare un sentimento così totalizzante per una persona. Al pensiero che quello fosse solo un incontro di un momento e che non ti avrei rivisto mai più, mi veniva da piangere e il mio cuore sentiva di spezzarsi in mille pezzi. Quando poi sei venuto a stare al castello, non c'è stato un attimo in cui non ti ho sentito...mio. Non c'è nessuna persona con cui desideri passare il resto della mia vita, al di fuori di te. Tu sei dolce, amabile, affettuoso, tenero, ma anche testardo, intelligente. Amo tutto di te e so che continuerò a farlo, per sempre. Io scelgo di prenderti come mio sposo e di amarti e rispettarti sempre, anche dopo la morte."

Delle lacrime rigarono il volto di Jared, mentre Jensen gli infilava l'anello.

"Jared, tocca a te." Disse il prete in tono dolce.

"Jensen, prima di conoscerti, ero un ragazzo solo che giocava con i bambini più piccoli di me, che adorava intrattenerli e prendersi cura di loro. Sentivo il bisogno di avere qualcuno al mio fianco da...sempre. Non ho mai cercato di consolarmi altrove però, perché volevo conservarmi per quello che sapevo sarebbe stato l'amore della mia vita. Per tanto tempo ho pensato che l'avrei messo alla prova. Avrei visto se era dolce, se sapeva cucinare, suonare, leggere....se avevamo gli stessi gusti. Quando sei arrivato tu, però, non ho più pensato a nessuno di questi schemi. Mi hai conquistato da quando ti ho visto la prima volta, da quando mi hai donato quella moneta e quando con così tanta dolce preoccupazione mi dicesti di non darla via, seppi che mi ero già innamorato di te. In quel momento seppi anche che non potevo lasciarti andare via dalla mia vita e non rivederti più e sono stato felicissimo quando mi hai chiesto di venire al castello.

Servirti non è mai stato il mio dovere, ma un desiderio che ho avvertito da sempre subito crescente in me. la tua dolce arroganza non mi infastidiva, anzi, provavo gioia, perché volevo vedere fin dove ti saresti spinto. Volevo che mi provocassi ancora e ancora e ancora e che mi dicessi che mi amassi."

Jared disse l'ultima frase, baciandolo di scatto, impulsivamente.


"J...Jared, devi continuare a..." disse Jensen, con aria affannosa.

"E...e quando finalmente l'hai fatto, mi sono sentito volare. Jensen, non c'è cosa che desidero di più al mondo che essere tuo marito, il tuo sposo, il tuo amante e il tuo migliore amico. Voglio essere tutto, tutto per te."

Si baciarono ancora, in un modo ancora più passionale, mentre Jensen gli teneva le braccia al collo.


"Lo voglio. Voglio prenderti come mio sposo e amarti e rispettarti sempre, anche dopo la morte."" Disse infine Jared, mettendogli l'anello.

"Quindi, per i poteri da me conferitomi, vi dichiaro novelli sposi! Potete baciarvi, ora!" disse il prete.

Jared e Jensen si baciarono in un modo appassionato e dolcissimo. Un bacio molto lungo.

Quando si staccarono, un piccolo terremoto fece tremare il soffitto.

I ragazzi e il prete si spaventarono, ma non durò che un attimo.

È cominciata... pensò Nostradamus.

"Nostradamus, che succede??" chiese Jared.

"Niente che non sia buono. Venite, sarete affamati. Abbiamo ancora un pranzo." Disse Nostradamus sorridendo.





*

Sull'Olimpo, intanto, un vento molto forte e anomalo, cominciò a far sbattere le persiane riccamente decorate dei templi.

Gli Dei camminavano tra le nuvole, coprendosi la faccia con le mani.

"Che diamine succede? Che cos'è questo vento??"



*

"Ohhhh." Disse cupido, tenendosi la fronte e barcollando a terra.

"Che ti succede?" chiese John, sulla sua carrozza.

"È stato...è stato come scendere di livello!"

"Scendere di livello?" chiese Mary.

"Le creature viventi si estendono su numerosi livelli, per quanto concerne l'importanza nella scala del cosmo! Più abilità abbiamo, maggiore sarà il nostro livello. Chiaramente uno stregone avrà una mente e un corpo più sviluppato in confronto a una persona normale e di sicuro un dio, con tutti i poteri che ha, è ad un livello altissimo interno! D'un tratto ho sentito...la mia mente restringersi. Scendere! Oh no, speriamo che non sia troppo tardi!"

"Ma che.." chiese John, ma Cupido era già scomparso per andare a informarsi e a chiedere agli altri Dei.  






Note dell'autrice: 

Volevo dire che sono consapevole che in una chiesa normale, non potrebbero sposarsi, perchè i preti sono ancora contrari ai matrimoni omosessuali, ma ho voluto glissare su questo hahha

in fondo, questo è un universo in cui non esiste un solo Dio, ma molti. Quindi già questo cambia di molto la mentalità :))


Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora