Cap 16. Sorpresi

103 7 0
                                    


  Jensen si stava allenando con Jared nel giardino del castello, con la spada, indossando le tute e la protezione per giocare di scherma.


Jared aveva un elmo protettivo sulla testa, come Jensen, ma se la stava cavando piuttosto bene con la spada.

Alla fine però, Jensen lo mise al tappeto.

Jared rideva sotto di lui, mentre Jensen gli diceva:


"Hai appena perso e ridi. Sai chi è che ride per niente? Gli innamorati."

Stava per baciarlo, ma si fermò, perché delle ombre gli si pararono poco più avanti.

I loro compagni di scherma li fissavano.


"Fammi alzare, Jensen." gli disse Jared dolcemente.

"Perché? Potrei baciarti già adesso, davanti a tutti."

"Ma non l'hai fatto e tutti e due sappiamo perché. Dobbiamo parlare prima con tuo padre. È meglio cosi." Gli disse Jared con quel suo tono calmo e rassicurante che lo faceva sciogliere.





*

Jensen era in camera e si stava per spogliare dal suo completo, quando Jared gli arrivò alle spalle, abbracciandolo da dietro e facendolo sobbalzare.

"Jared!" disse Jensen, sollevato di sentirsi abbracciare da lui.

"Avevamo un bacio in sospeso....ricordi?" gli chiese lui.



Jensen si voltò, incontrando subito le labbra del più giovane, che quasi affamato e bramoso, si spinse contro il suo petto e lo spinse al muro, sempre con gentilezza, ma Jensen avvertiva che c'era anche una certa urgenza.

"Jared!" disse Jensen, guardandolo sorridente e sorpreso dell'intraprendenza del ragazzo.

"Voglio sentirti. Voglio che ci apparteniamo completamente. Sono stufo di fermarmi, di trattenermi." Disse Jared sul suo collo.


"Oddio." Disse Jensen, gemendo a quelle parole.

"Voglio che facciamo l'amore. Che problema c'è? Siamo già praticamente sposati, no?" disse Jared ridendo, poi lo guardò con un'espressione un po' tremante. "Tu non vuoi?"

"Oh...no...no...cioè voglio dire si! Certo che lo voglio, amore mio!" disse Jensen, affrettandosi a rincuorarlo, incorniciandogli il viso con le mani e dandogli ripetuti baci a stampo.

"è solo che...Io sono vergine..e anche tu.." disse Jensen, puntandogli affettuosamente un dito sul petto.

"E allora?" chiese Jared, ridendo.

"Potrebbe...non funzionare...sai, due vergini..." disse Jensen, imbarazzato.

"Non puoi essere serio." Disse Jared ridendo e attirandoselo più vicino con le braccia.

Jensen soffocò una risatina e lo baciò ancora. "Adoro questo tuo spirito intraprendente."

"Sei anche disposto a soddisfarlo?" chiese Jared.

Jensen rise ancora.

"Jensen...sono giorni..." gli fece presente Jared, ridendo anche lui, ma con una certa preoccupazione.

"Di cosa hai paura? Perché tanta fretta?" chiese Jensen.

"Se....facciamo l'amore, tuo padre non potrà più separarci a quel punto." Ammise Jared.

"Hai paura di lui?"

"Si."

Jensen ci riflettè su un po' e poi disse:

"Comunque senza lubrificante non faremo un bel niente. Rassegnati." Sorrise.

Jared sbuffò.

"Ma possiamo fare altro." Gli sussurrò all'orecchio, prendendo una mano e facendogliela posare sul suo membro per fargli sentire la sua erezione.


"Merda..." si lasciò sfuggire Jared.

Aiutò Jensen a togliersi completamente la tuta e lasciò che poi lui lo aiutò a togliere la sua, poi Jared lasciò una scia di baci appassionati per tutto il suo torace, mentre Jensen gli accarezzava dolcemente la testa.

Jared infilò le dita dentro i boxer di Jensen, facendolo tremare di piacere ancora di più.

"Oddio, Jared...adoro le tue mani...adoro TUTTE le tue mani...anche solo le tue dita...mi fanno...mmmmm." Si interruppe, quando Jared chinò la bocca sul suo membro.


Gli diede soffici baci per tutta la lunghezza, poi sostituì i baci con la lingua e Jensen annaspava ormai contro il muro.

Poi Jared lo prese in bocca piano, poi più passionale. Jensen malgrado il piacere che sentiva, gli accarezzava il volto, amorevolmente.


"Jared....Jared....Jared..." continuava a dire il suo nome come una cantilena.

Quando sentì che stava per venire, lo fece alzare e si baciarono, anche se Jared all'inizio sembrò tirarsi un po' indietro.

"Non ti fa schifo?" gli chiese dubbioso, tra le sue labbra.

"Non mi avrebbe fatto schifo nemmeno se..." disse Jensen, lasciando la frase in sospeso, perché, giudicò fosse un po' troppo volgare da dire a parole, ma indicando il suo membro e le labbra di Jared, affinchè lui capisse.

"Ohhh..." disse Jared, lusingato, ma anche rosso dall'imbarazzo.

"E tu??" gli chiese Jensen, incorniciandogli dolcemente le braccia al collo, provocandolo.

"Non mi fa schifo niente di te...ma a proposito...dobbiamo concludere qualcosa." disse Jared, malizioso.

"Non vorrai fare già subito quello?" chiese Jensen ridendo.

"No, pervertito." Rise Jared. "Magari la prossima volta." Aggiunse.

Poi si calò i boxer anche lui e prese a strofinare i loro membri , l'uno contro l'altro.


"Oddio..." disse Jensen, felicemente sorpreso.

Pensava che Jared si sarebbe fermato li, ma Jared aveva in mente ben altro.

Si fece ancora più vicino a Jensen e lo strofinamento diventò un vero e proprio strusciamento, che comprendeva anche i loro bacini.

"Oddio....Jared...non...penserai davvero che...potremmo venire con una semplice strusciatina, vero?" chiedeva Jensen, ansimante.

"Tu...lasciami...fare.." disse Jared, strusciandosi con sempre maggiore affanno.

Alla fine l'orgasmo li colse. Prima Jensen, seguito poco dopo da Jared, con ovvie conseguenze.


Ci fu un lieve rumore...come un tremolio appena più sopra il soffitto, ma i due non ci fecero caso.

Stavano ancora cercando di riprendersi dai tremori dell'orgasmo, quando una porta si aprì e un'ombra arrivò davanti a loro.


"Lavatevi e rivestitevi." Disse una voce bassa, ma tuonante.


I ragazzi si spaventarono moltissimo, vedendo John davanti a loro. Inciamparono due volte, nel tentativo di sciacquarsi velocemente nell'intimo, nella doccia, e rivestirsi altrettanto rapidamente, mentre John guardava dall'altra parte.

Quando furono vestiti, John sentenziò.

"Jared, esci."

Jared impallidì e non si mosse.

"Jared, ESCI." Ripetè John.

Jared gemette, ma stava per obbedire, quando Jensen lo trattenne per un braccio.


"No. Lui resta qui."

Jared guardò sia Jensen che John, terrorizzato, ma voleva restare, fino a quando John disse:

"Jared, se me lo fai dire un'altra volta, sei licenziato e non potrai più rimettere piede qui."

Jared a quel punto andò via, con un'ultima un'occhiata triste di scuse a Jensen.

Non poteva rischiare che lo cacciasse e non avrebbe più potuto rivedere Jensen.



"Papà, senti...."

"No, no, no. Ascolta tu me. Lo capisco, eccome se lo capisco. Non sei il primo principe che si diverte con i servi o le serve...capita a molti, sai? Certo, il fatto che sia capitato con il figlio della donna che sarebbe dovuta essere mia moglie, è una cosa alquanto bizzarra, ma avrei dovuto metterlo in conto."

"Quindi...stai dicendo che non sei arrabbiato?" chiese Jensen, stralunato.

"Assolutamente no! Un po' di divertimento è di diritto a tutti i reali. Non dovrà continuare, però!"

Jensen lo fissò con gli occhi sgranati.

"Non vogliamo mica rischiare che diventi una cosa seria, no?"

"Perché??" chiese Jensen con voce spezzata.

"Stai seriamente chiedendolo? Beh, possiamo cominciare dal fatto che Mary è sposata con un altro, noi due ci siamo lasciati male e non sarebbe cosa buona e giusta, che mio figlio e il suo si mettessero insieme. Vecchi dissapori e rancori tornerebbero a galla. Come credi mi sia sentito io, quando è venuta qui al castello, l'altro giorno, con un altro?"

"Quindi, come mi sento io, non conta niente???"

"Inoltre, siete stati soggetti di molte discussioni durante quel tragico incidente con le frecce di Cupido...l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un altro pettegolezzo. Venire a sapere che mio figlio e quello di Mary, si frequentano...un ragazzo povero..."

"MA NOI CI AMIAMO!" gridò Jensen.

"ESATTO. VI AMAVATE E QUANDO VE L'HO CHIESTO, AVETE NEGATO! AVETE MENTITO A UN RE. TU SEI MIO FIGLIO, MA LUI AVREI POTUTO PUNIRLO E NON L'HO FATTO!"

"Ma – noi – ci – amiamo!" ripetè Jensen, scandendo le parole, a denti stretti.

"L'amore è debolezza! Anche Mary mi amava e ha preferito lasciarmi, piuttosto che stare con me. Sono più vecchio di te, Jensen e ho imparato che l'amore è sofferenza!"

"Stai attento a quello che dici....stai rinnegando e offendendo una religione, un credo...un dio...sei vicino alla blasfemia." Disse Jensen.


John sbuffò. " Gli dei non sono più perfetti, intoccabili e onniscienti come lo erano un tempo. Stanno cominciando ad arrugginirsi e a incepparsi anche loro. Oggi sono le frecce di un Dio, domani saranno i suoi poteri. Il mondo sta cambiando, Jensen, sai almeno cosa sta succedendo nel mondo o sei troppo annebbiato dall'amore per il tuo giovane, per accorgertene? Lascia che ti informi io...la gente è stufa di essere manipolata dai capricci di un Dio...Cupido e sua madre scelgono chi devono amarsi e chi no. siamo tutti burattini sotto questi grandi burattinai che sono gli Dei!! Sono stufi! La gente vuole essere libera di amare chi vuole!"

"non è un nostro privilegio." Disse Jensen con aria spenta.

"Come?"

"Non siamo noi a decidere, papà...non possiamo comandare il nostro cuore, i nostri sentimenti...sapessi quante volte ci ho provato! Ho avuto tanti amici, papà, lo sai! Quante volte avrei voluto per loro provare amore, invece del semplice affetto! Lo volevo disperatamente, ma non è mai successo, questo perché non basta la nostra volontà per far si che l'amore arrivi! Non basta desiderare di amare qualcuno, perché ciò avvenga! Non possiamo comandare il cuore, papà...questo ha vie misteriose che non possiamo decidere, ma alla fine è sempre è solo nostro, siamo noi che proviamo tali sentimenti, non li prova qualcun altro per noi...gli dei non decidono chi dobbiamo amare, loro sanno già a chi siamo destinati, sanno che amiamo già a quella persona....l'unica cosa che fanno è di consacrare quest'amore, legandoci per sempre. È cosi terribile? In fondo ci fanno del bene!"

"Chi dice che abbiamo bisogno di loro??? Cosi come l'amore parte da noi, dovremmo essere noi a decidere di legarci per la vita, non qualcun altro!"



"Nostradamus dice che c'è una ragione se le cose vanno cosi...Nostradamus dice di conoscere mondi in cui l'Amore è odiato e temuto e sofferto, proprio perché non ci sono dei che ti vincolano a restare legato alla persona che ami. Decidono tutto da soli ed è cosi che le cose vanno alla rovina, perché gli esseri umani sono troppo deboli e fragili, troppo confusi e impauriti. Se lasci loro un tale peso sulle spalle, non ce la fanno e si allontanano!"


"Sciocchezze! Tutte sciocchezze! Nessuno rifiuta l'amore, per quanto questo faccia sentire deboli. Non succede qui e perché dovrebbe succedere in un mondo in cui si è padroni di sé stessi? Tutte balle. Nostradamus è d'accordo con loro!"



Jensen lo guardò male e John addolcì un po' il tono.


"Jensen...non devi credere a tutto quello che ti dicono. Non sono onnipotenti. Anch'io secondo la legge dell'Amore, avrei dovuto restare legato a Mary per sempre. Cosi non è stato. Io e lei ci siamo lasciati. Vedi, quindi, che il disegno non è perfetto. Può avere qualche crepa ogni tanto."

"Anche se fosse vero, non capisco perché con tutto questo discorso, dovresti impedirmi di stare con Jared. Noi ci amiamo."

"No, Jensen. Ve lo concedo...voi credete di amarvi. Ora capisco finalmente quanto deve esserti pesata la mia sofferenza per l'abbandono di Mary. Tu, figlio mio, cerchi di sopperire a questa grave mancanza, consolandoti con suo figlio...ma anche se dovessi avere lui, questo non riporterà Mary da noi."


"Da NOI??? Tu sei...sei folle...papà, io voglio solo Jared!!"


"NO! Te lo proibisco. Noi dobbiamo stare fuori da Mary, dalla sua famiglia, la sua vita coniugale e quindi anche da suo figlio. Tu dici che vuoi solo lui, ma in realtà è Mary che stai cercando attraverso i suoi occhi. Avresti voluto che fosse tua madre, vero?"

"NO! Ho già una madre e non vorrei...che diavolo dici? Se lei ti sentisse...è anche tua moglie!"

"Ragiona! Cosa penserebbe la gente se ti sposassi con Jared? La nostra famiglia sarebbe di nuovo indice di pettegolezzi. Non può accadere di nuovo."

"Ma..."

"Devo andare ora. Questa relazione non continuerà, Jensen. non costringermi a prendere provvedimenti."





Jensen crollò in ginocchio e cominciò a piangere, singhiozzando. due minuti dopo, entrò Jared dalla stanza.

"Jensen!" disse, andandogli incontro e inginocchiandosi accanto a lui per abbracciarlo.

"Jensen, cosa ti ha fatto? Ti ha picchiato?" chiese, prendendogli il viso.

"No....ma ci ha impedito di vederci, Jared."

"Non l'avrà vinta lui, Jensen. io non ti lascerò."

"Oh, Jared...amore mio...per lui siamo degli estranei, nient'altro che due estranei...non sa tutta la verità che si cela...non sa che avremmo dovuto essere fratelli...non oso immaginare che cosa ti farebbe altrimenti. Probabilmente ti caccerebbe via."

"Non mi importa. Io cammino a testa alta. Non mi vergogno dell'amore per te..e certamente non riuscirebbe a tenermi lontano da te."

"Non..non possiamo rischiare che Cupido gli dica tutto...ma...non so...io non so cosa fare..."

"Sposiamoci!" propose Jared dopo un attimo di riflessione.

"Come?? Jared, ti ho appena detto che..."

"Sposiamoci, Jensen! Sposiamoci di nascosto! Una volta che saremo sposati, tuo padre non potrà farci più niente!"

"Oh, Jared...non lo so...io pensavo...pensavo a qualcosa di pomposo...di meraviglioso...per il nostro matrimonio...non volevo fosse una cosa tutta di fretta e fatta di nascosto..."

Jared gli prese il viso tra le mani e gli disse dolcemente:

"Sarà comunque, meraviglioso, perché tutto quello che ci serve siamo solo noi."

Jensen gli sorrise felice e innamorato.

"E poi, se proprio devo dirtela tutta..ho sempre odiato i matrimoni pieni di gente sconosciuta, che acclama e fa rumore e distrae gli innamorati dall'unica cosa in cui in quel giorno non dovrebbero essere distratti. Loro stessi. Cosi, saremo veramente solo noi due."

Jensen gli diede un soffice bacio sulle labbra.

"Amore mio, come sei romantico." Gli disse poi.












Note dell'autrice: ragazzi non so come scusarmi çç mi sono appena resa conto che avevo saltato il capitolo 12 quindi sono corsa a inserirlo nell'apposito sommario ççç scusatemi non so come sia stato possibile o.o

riguardo alla storia:

Lo so, lo so...la dolcezza dei j2 <333333
Avete fatto caso al tremore sul soffitto poco dopo che loro hanno fatto l'amore? Ecco, quello è un indizio su qualcosa che potrebbe scatenarsi xd

Spero di aver espresso bene la rabbia di John (non mi andava che picchiasse Jensen o fosse eccessivamente punitivo con Jared ) e che i discorsi sull'amore siano risultati abbastanza chiari. Sapete, a volte mi piace fantasticare su certe cose immaginando come sarebbe l'amore con quella variante e quasi sempre ne escono fuori anche teorie piuttosto logiche e realistiche xd
Comunque penso che non ve l'aspettavate che i due avrebbero deciso di sposarsi di nascosto! Devo ammettere che fino a che non l'ho scritto oggi, non avevo idea di fargli fare questo o.o ma sono contenta perchè è la riprova che l'autrice - scrittrice (che parolone ) è solo una mano che guida per una trama che poi alla fine si delinea da sola <3 e questa storia sta tornando sempre più simile a quella di Romeo e Giulietta <3   

Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora