Capitolo 5

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"Alzati, andiamo" Gira i tacchi e mi lascia da sola, riesco ad alzarmi solo dopo svariati tentativi.

"Puoi rallentare un po', per favore?" Dopo neanche pochi passi mi manca il fiato e ho delle fitte tremende alle gambe. Harry si blocca, girandosi di scatto verso di me, osservandomi con il suo solito cipiglio. Pensando che mi avrebbe tirato un altro schiaffo indietreggio cercando di proteggermi con le braccia nel miglior modo possibile. Una risata di gola rompe il silenzio creatosi qualche minuto fa, provocandomi la pelle d'oca.

"Cosa c'è?" Sussurro balbettando leggermente.

"Davvero pensavi che ti avrei picchiata di nuovo?" Il suo tono trasuda arroganza e supponenza, avrei voglia di prenderlo a calci fino a vedere la sua faccia tumefatta.

"Perché dovrei rallentare?" Ritorna immediatamente serio, questo ragazzo è bipolare, ne sono convinta.

"Non riesco a camminare più veloce di così" Sussurro alzando gli occhi al cielo.

Senza rispondere, cosa che mi preoccupa alquanto, si avvicina con passo svelto al mio corpo, per poi sollevarlo senza fare fatica.

"Così va meglio?" Mi risponde guardandomi negli occhi, ha degli occhi così belli, penso tra me e me senza distogliere mai lo sguardo.

"Si, grazie" Borbotto mordendomi il labbro per l'imbarazzo.

Trascorsi svariati minuti raggiungiamo la villa e, dopo essersi assicurato di chiudere a chiave la serratura mi appoggia delicatamente sul parquet della casa. Lo seguo lentamente quando sale le scale per riportarmi nella mia camera. Definirla tale mi mette i brividi.

"Ti avviso per l'ultima volta, non provarci mai più" Mi fulmina con lo sguardo.

Non mi lascia il tempo di rispondere che mi sbatte la porta in faccia. Caccio un urlo di disperazione e poi mi reco in bagno per farmi una doccia e pulirmi da tutta questa acqua sporca e melmosa. 

Uscita dalla vasca passo il resto della mattinata chiusa in camera sotto le coperte profumate, di tanto in tanto Liam entra nella mia stanza per portarmi qualche pietanza, che ho sempre rifiutato, e qualche rivista da leggere, mi stupisco della sua gentilezza.

Se sono bloccata in questa casa, preferisco non farmi vedere e rimanere rinchiusa qui dentro.

***

Uno strano suono, probabilmente l'ululato di un lupo, mi sveglia durante la notte. Il cielo è bellissimo, pieno di stelle luminose che ti accecano, sarei così tanto curiosa di unire i mille puntini per scoprire che figura ne verrebbe fuori. Un lieve vento soffia facendo agitare gli alberi, i rami accarezzano i vetri e sembrano salutarmi. La luna. Non avevo mai visto una luna così bella e splendente in tutta la mia vita, entra nella stanza creando giochi di ombre sul muro pitturato con colori tenui. Il brontolio del mio stomaco mi risveglia dai miei pensieri così richiudo le tende e scendo silenziosamente per recarmi nella cucina, quando giungo in cucina apro il frigo per vedere se ci sia qualcosa che possa soddisfare la mia fame notturna.

Prendo il succo e uno yogurt al caffè, quando chiudo lo sportello noto una figura slanciata appoggiata allo stupite della porta che mi fissa con sorpresa e curiosità, ho quasi preso un infarto.

"Ti ho spaventato, ragazzina?" Alza le sopracciglia avvicinandosi a me.

"No" Bofonchio facendolo ridacchiare sottovoce.

Appoggio lo yogurt e il succo sul tavolo per voltarmi e prendere un bicchiere dall'anta superiore. Salgo in punta dei piedi per cercare di afferrarne uno, ma sembra più difficile di quanto pensassi, Niall si sporge passandomene uno, mi giro di scatto trovandomi intrappolata contro il mobiletto della cucina.

"Ecco, tieni" un sorriso impertinente si allarga sul suo volto, rendendolo angelico.

"Grazie" Sussurro distogliendo lo sguardo dal suo, troppo perforante.

Neanche una spanna separa i nostri corpi, riesco a percepire il calore che irradia il suo, profuma di colonia maschile. Mi fissa con i suoi occhi azzurri per poi spostarsi e lasciarmi libero il passaggio.

"Come mai sei sveglia a quest'ora?" Mi chiede mentre si prepara un panino con la coppa.

"Non riuscivo a dormire e avevo fame" Alzo le spalle sedendomi al tavolo.

Non dargli confidenza, ogni cosa che dici può usarla contro di te.

Mi ricorda il mio subconscio.

"Da quanto tempo non mangi?" Domanda senza il minimo interessa, solo per intrattenere una conversazione.

"Dalla sera che vi ho incontrati" Deglutisco, quante domande. Annuisce concentrandosi sul suo panino.

Mentre mi verso da bere sento qualcosa di caldo scivolarmi sulla gamba, quando capisco che si tratti della mano del ragazzo mi scanso di scatto facendo fuoriuscire qualche goccia di succo dagli angoli della mia bocca, causando la sua risata divertita.

"Che ti prende, non ti piace?" Mi chiede con un sorriso lascivo sul volto.

"Non provare mai più a toccarmi, brutto maiale" Mi alzo e ritorno in camera senza aver mangiato lo yogurt, mi è passato tutto l'appetito.

Salgo in camera e sbatto la porta, pur sapendo che tutti stiano dormendo.

La mattina seguente, quando mi sveglio, guardo l'ora sulla piccola sveglia appoggiata ordinatamente sul comodino decapato di bianco; dopo essermi stiracchiata mi giro verso sinistra prendendo un infarto trovandoci Niall fissarmi con divertimento.

"Cosa ci fai, tu, qui?" Chiedo spostandomi il più possibile dal suo corpo, evidenzio il tu, per fargli percepire il mio disgusto nei suoi confronti.

"Oh, volevo salutarti" Sussurra al mio orecchio.

"Stammi lontano" Digrigno i denti determinando un rumore stridulo alle mie orecchie.

"Andiamo, per una piccola carezza reagisci in questo modo? Fossi in te mi preoccuperei più avanti" Più avanti? Ma cosa crede di fare questo maiale? Lo spingo via e cerco di uscire dal letto, ma lui riesce ad afferrarmi per un braccio facendomi volare sopra di lui. Ci metto qualche secondo prima di capire che le sue sporche manacce stanno sulla mia schiena.

"Mmm come mi piace quando le ragazze stanno sopra" Cerco di rialzarmi ma senza successo.

"Lasciami" Mi lamento iniziando a sentirmi violata.

"Però preferisco quando stanno sotto" In un secondo mi ritrovo sotto di lui, è appoggiato sui gomiti e mi squadra da capo a piedi, senza il minimo pudore.

"Non siamo mica male, vero?" Sghignazza accarezzandomi il fianco con le sue luride manacce, mi dimeno cercando di sottrarmi alla sua presa ferrea, ma l'unico risultato che ottengo è quello opposto, perchè mi stringe ancora di più. Le lacrime mi si formano agli angoli degli occhi e il groppo in gola mi impedisce una normale respirazione. Continua ad accarezzarmi fino a soffermarsi con il pollice sulle mie labbra ormai asciutte per la paura.

"Mi piace il tuo caratterino da leonessa, piccola Ruth" Mi sussurra all'orecchio avvicinandosi al mio corpo tremante.

Mi scappa un singhiozzo mentre cerco di spingerlo via da me.

"Smettila, ti prego" Piagnucolo contro il suo collo.

"Niall dove sei? Devo parlarti di stasera" Louis lo chiama con insistenza, irrompe nella stanza osservando la scena divertito. Niall si alza sulle ginocchia senza alzarsi però dal mio corpo scosso da fremiti.



Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora