Capitolo 17

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Ho due opzioni:
Raccontare a Harry una parte sensibile della mia vita e rischiare che utilizzi le mie parole per ferirmi ancora di più, oppure non dire niente.
Credo di aver superato questo ricordo, quindi decido di parlargliene.
Prima di iniziare a parlare mi prendo un minuto per organizzare il discorso e per prendere un bel respiro.
"Ero con i miei genitori e mia sorella in barca" un vortice di ricordi mi teletrasporta indietro nel tempo come se mi trovassi esattamente in quel momento della mia vita facendomi rendere conto di non aver superato un bel niente.
"Il mare era calmo e non tirava un soffio di vento quando verso le 5 di pomeriggio il mare ha iniziato ad agitarsi facendo andare a sbattere la barca contro gli scogli. Io e mia sorella siamo cadute in mare, io avevo solo 4 anni e lei 10, io avevo fatto il bagno solo poche volte e quindi faticavo a stasera a galla. I miei si sono buttati per recuperarci però lei era andata a sbattere contro lo scoglio facendola affogare"
Quando finisco di raccontare mi rendo conto che due lacrime mi rigano gli zigomi, non dovevo raccontarlo, quando meno me lo aspetterò mi distruggerà.
"Mi dispiace Ruth" Mi dice Harry con sguardo triste e attento, sembra sincero.
"Di cosa?"
"Non volevo riaprire una ferita così profonda" Inchioda lo sguardo nel mio facendomi venire i brividi
"Non ti preoccupare" Accenno un sorriso.
"Ti fidi di me?" Mi chiede
"No" Ho capito male o mi ha veramente chiesto se mi fido di lui? Scoppia a ridere, però questa volta è una risata piena di amarezza.
"Ti ho salvato ben due volte la vita, non credi di dovermi almeno un po' di fiducia?" Si mette una mano tra i capelli per sistemarli sorreggendomi solo con una mano, o meglio, un braccio.
"Già, dovrei.." Abbasso lo sguardo
Mi gira posizionandomi difronte a lui, mi afferra per la vita per poi lanciarmi in acqua, quando ho detto che questa vasca è larga e profonda come una piscina non scherzavo.
Vado a toccare il fondo e per ritornare in superficie mi spingo con tutta la forza che ho, Harry mi afferra in tempo per poi rilanciarmi, non smetto di ridere, rido di gusto come quella volta che ho fatto la torta con Liam, però questa volta non posso essere punita, o almeno credo.
"Arrivo ragazzina" Ride riprendendomi per i fianchi ma istintivamente, per fregarlo, gli cingo la vita con le gambe
"Fregato" Faccio la linguaccia
Harry non risponde, mi fissa solo intensamente negli occhi mentre sento qualcosa premere contro la coscia. Mi rendo conto solo dopo di cosa ho appena fatto così faccio per togliere le gambe quando mi blocca
"Ferma"
Mi sorregge tenendomi da sotto le cosce, le sue mani sono talmente grandi da riuscire a tenerle perfettamente tutte.
Esce dalla vasca come se non pesassi e mi appoggia sul marmo del lavandino, mi mantiene le gambe strette alla sua vita per poi cominciare a baciarmi il collo
"Fermati Harry io non voglio" Dico cercando di assumere un tono fermo e non interrotto da sospiri com'è realmente; si stacca dal mio collo per fissarmi negli occhi con il solito sorrisino da arrogante sul viso.
"Lo vuoi eccome, ragazzina"
"No, devi, devi smetterla" Annuisco più per convincere me stessa che lui
"Lo vuoi quanto me, ti si legge in quegli occhioni color cioccolato, quegli occhi talmente belli che fanno impazzire" Mi ha spiazzata, cioè mi sta dicendo che ho degli occhi bellissimi, sta filtrando con me.
"Sono dei semplice occhi marroni" Ed è quello che penso. Non hanno nulla di particolare, sono semplici occhi marroni.
"Sono i tuoi occhi marroni" Senza aspettare una risposta mi bacia con bramosia e desiderio, mi afferra da sotto le ginocchia per tirarmi di più verso di lui.
Mi prende una ciocca di capelli per poi tirarla, un gemito di dolore lascia le mie labbra facendolo eccitare ancora di più.
"Cazzo quanto mi ecciti"
Fa passare una mano dietro al mio collo per poi attirarlo a sé per baciarlo e succhiarlo.
Non ho la più pallida idea di quello che sto facendo, una voce dentro di me mi dice di smetterla ma l'emozione e l'istinto oscurano il resto prevalendo, so che dopo questo ci saranno delle conseguenze e tutto ritornerà esattamente come prima ma non riesco a formulare un'idea o un pensiero.
"Baciami ragazzina, ho bisogno che mi baci" Sembra implorarmi seppur mantenendo un tono rude e impassibile.
Mi avvicino delicatamente alla sua bocca per lasciargli un bacio a fior di labbra.
"Questo non è un bacio Ruth, ti hanno mai baciata? Ti hanno mai fatto vedere come si bacia? Mi fa impazzire la tua innocenza e la tua inesperienza ma ho bisogno che mi baci, ora" Non me lo sta chiedendo, me lo sta ordinando
"No, non mi hanno né mai baciata né mai fatto vedere come si fa"
Mi sento umiliata più di quanto pensassi
"Lascia che ti insegni io"

Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora