Capitolo 52

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Harry’s pov

“Harry mi puoi guardare?” Mi urla nelle orecchie Clarity provocandomi fastidio. Lei mi provoca fastidio. Perché è una tale rottura?
“Cosa vuoi Clarity?” Riporto lo sguardo su di lei seduta sulle mie gambe, un vestito fuxia le ricopre a malapena il busto, è davvero volgare, le schiaffeggio il culo in modo prepotente provocandole un gridolino di eccitazione e dolore proveniente dalle sue sporche labbra rifatte.
Appoggia la mano sul mio cavallo, le afferro il polso per bloccarla.
“No, non qui, Clarity”
“Ti fai desiderare Harry?” Mi sussurra strusciandosi su di me, serro la mascella.
Noto Ruth bere così faccio scendere dalle mie gambe Clarity.
Perché ha bevuto il cocktail? Da quello che sapevo non toccava alcool.
“Dove credi di andare” Sussurra in modo provocante e succinto vicino al mio viso mentre mi alzo.
Senza risponderle cerco di ritrovarla.
Scorgo la sagoma di Ruth uscire barcollando, non credevo fosse un tipo da feste tantomeno da ubriacarsi.
La seguo notando un marpione dietro di lei.

Ruth’s pov

Perché devo trovarli tutti io?
Mi rigiro cercando di mantenere l’equilibrio mentre la sua mano si posa con forza sul mio sedere, mi volto per tirargli un ceffone ma il mio braccio viene bloccato da una sua mano.
“Lasciami” Borbotto mentre appoggio la testa sul suo petto perché troppo pesante.
Mi prende il viso tra le mani cercando di baciarmi, cerco di allontanarlo dimenandomi e colpendolo più forte che posso.
“Lasciami!” Urlo scaturendo la sua risata.
“Non sei così ubriaca come pensavo” Mi accarezza il viso.
“Hai sentito cosa ha detto? Lasciala” Ringhia una voce alle sue spalle, sono troppo brilla per riconoscerla.
Un pugno lo colpisce sulle scapole staccandolo da me, barcollo indietro appoggiandomi alla recinzione di un giardinetto.
Finalmente riconosco Harry alla luce del lampione, assesta pugni al ragazzo che sembra non incassarli molto bene.
L’altro sputa sangue per poi rannicchiarsi per terra scosso da spasmi.
“Così lo ucciderà..” Sussurro allontanandomi impaurita da lui.
Si gira probabilmente sentendo le mie parole, si incammina verso di me facendomi indietreggiare.
“Piccola” Si avvicina allungando il passo.
Una stretta allo stomaco mi fa venire conati di vomito, lui capendolo dalla mia faccia dolorante mi corre incontro voltandomi verso l’aiuola e afferrandomi i capelli in un pugno.
Non sono mai stata così male, mi sembra di vomitare anche l’anima, non mi ubriacherò più lo prometto.
Mi accascio sulle ginocchia sempre sostenuta dalle due braccia.
“Su andiamo a casa” Mi solleva prendendomi in braccio, la mia testa è a penzoloni.
“Lasciami, so camminare. Ho due gambe, le vedi?” Rido.
“No” Ringhia.
“Si” Gli tocco il naso con il dito.
Sbuffa riappoggiandomi a terra, sono io che vedo doppio o Harry ha quattro occhi?
“Perché hai bevuto?” Mi chiede.
“Per colpa tua, non avrei mai accettato” Gli punto il dito contro facendogli alzare un sopracciglio.
“Mia?” Ride.
“Si, vai pure da Clarity, per lei hai tempo. Vi ho visti al bar l’altro pomeriggio” Rido mentre cerco di far uscire una frase sensata dalla mia bocca.
Si concentra sul mio viso e mi fissa con insistenza.
Lacrime amare mi colano dalla faccia sbavando tutto il lavoro che aveva fatto la mia amica, mi dispiace davvero tanto.
“Guarda che stupida, ho rovinato il lavoro di Charlie” Mi copro il viso con le mani.
“Perché piangi?” Chiede stupito spostandomi le mani dal volto, nella sua espressione compare tenerezza, almeno sembra, sono ubriaca probabilmente ho visto male.
“Perché ami lei e non ami me? Io cos’ho che non ha lei” Singhiozzo.
“Tu non puoi.. Io ero ferita.. Ho visto te e lei” Mi lascio cadere a terra.
“Odio i tacchi” Urlo levandomeli.
Mi solleva e mi porta nella sua Range Rover, il suo profumo mi riempie le narici, ma dove andiamo? Devo avvisare Charlie.
“Mi piace il tuo profumo sai? Dobbiamo avvisare Charlotte si preoccuperà” Tiro su con il naso.
Annuisce e ride alla mia affermazione.
“Non vomitarmi sui sedili” Manda un messaggio e parte sgommando, dopo pochi minuti mi addormento cullata dalla radio.

***

“Charlie spegni la luce” Mi rigiro nel letto cercando di coprirmi gli occhi.
“Buongiorno piccola” Apro gli occhi, ho un terribile mal di testa, cosa è successo ieri?
Ma dove sono? Questa non è camera mia.
Sgrano gli occhi, indosso una maglietta più grande della mia taglia, il reggiseno e gli slip. Comincio a tremare.
“Harry?” Chiedo.
“Si?” 
“Dove sono?” Chiedo balbettando.
“A casa mia” Come sospettavo.
“Perché sono qui? E perché non indosso i miei vestiti? E questo mal di testa?” Mi prendo il cranio tra le mani e applico pressione per cercare di attutire il dolore.
“Sei qui perché ieri ti sei ubriacata e quindi è per questo che hai mal di testa. Te li ho tolti perché non potevi dormire con un abito” Mi dice come se fosse ovvio.
“Mi hai tolto tu i vestiti?” Urlo portandomi una mano sulla bocca.
“Si” Annuisce alzando le spalle, la sua affermazione mi tinge la faccia di rosso.
“Niente male a proposito” Sghignazza aumentando l’imbarazzo.
“E senti.. Non è successo niente vero?” Chiedo deglutendo.
“Intendi se abbiamo scopato?” Arrossisco per la sua volgarità e disinvoltura.
“Si..” Lui in tutta risposta ride.
“No, ti sei addormentata in macchina” Un sospiro di sollievo lascia le mie labbra mentre il mio telefono vibra.
Mi alzo per correre a vedere chi mai fosse di prima mattina, illumino il display notando che sono le due di pomeriggio, ho dormito così tanto?

Sei libera domani? Sai per quella cosa.

Dennis xx

“Chi è questo Dennis?” Mi chiede mentre legge il messaggio senza che io me ne fossi accorta.
“Nessuno” Chiudo il telefono e lo ripongo sul comodino.
“Dimmelo” Ordina.
“Un amico niente di che, ascolta per caso ieri ti ho detto qualcosa di imbarazzante?”
“No” Rimane serio, sospiro. Per fortuna.

Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora