Una leggera pioggerellina comincia a scendere dal cielo, così affretto il passo per arrivare a casa prima di bagnarmi tutta con un acquazzone.
Stanno succedendo troppo cose negli ultimi giorni e non ho ancora avuto il tempo di analizzarle lentamente e ragionevolmente.
Sono sempre nei guai e se non ci fosse Harry probabilmente sarei già spacciata; devo dirlo, Harry mi ha salvato la vita più di una volta anche se mi ruga ammetterlo.
Ruth esco a cena con Luke.
Ci vediamo domani, baci.
Charlie xxx
E ovviamente chi ha dimenticato le chiavi a casa?
Impreco mentalmente, credo che non ci sia persona più sfigata al mondo di me.
Sbuffo continuando a camminare nelle vie illuminate dalle luci delle ville.
“Perché sbuffi sempre? E perché sei in giro da sola a quest’ora? Non è consigliabile”
Due forti braccia mi circondano la vita da dietro abbracciandomi e una voce roca alle mie spalle mi fa sussultare.
“Brutto disgraziato, vuoi farmi venire un infarto? Faccio quello che voglio e poi perché ti importa?” Sbotto alzando lo sguardo per osservarlo.
“Non hai ancora risposto, e se volessi farti venire un infarto userei altri modi” Sorride maliziosamente sviando la mia domanda, mi giro dall’altra parte per non fargli notare il rossore comparso sulle mie gote.
“Sbuffo perché sono chiusa fuori di casa, ho dimenticato le chiavi”
Una risata di gola rimbomba nella viuzza mettendomi i brividi, che cosa ci trova di tanto divertente?
“Ti diverte?” Lo incendio con lo sguardo.
“Non immagini quanto” Si ricompone riportando lo sguardo su di me.
“Infatti, non immagino” Fingo un sorriso proseguendo per la mia strada, mi afferra il gomito tirandomi da lui.
“E la tua amichetta? Non c’è in casa?”
“No”
“Andiamo” Mi traina verso la sua macchina.
“Ma cosa pensi di fare?” Cerco di liberarmi dalla sua presa ferrea ma inutilmente.
“Stai da me” Sogghigna.
Deve smetterla di fare quello che vuole con me senza chiedermi un’opinione, non sono un oggetto.
“Tu non eri quello che non sprecava il suo tempo con una come me?” Urlo cercando di ferirlo o comunque di fermarlo.
“Tu invece sei sempre stata quella con la lingua troppo lunga, piccola” Si gira per guardarmi da sopra alla spalla per poi proseguire.
Dopo aver raggiunto la sua macchina, notando che sono rimasta immobile ferma nel punto in cui mi aveva lasciata, mi sprona a muovermi.
“Hai intenzione di startene lì per tutta la sera?”
Si appoggia al cofano assumendo un'aria da supponente, mi fissa da sotto le sue folte ciglia mentre il suo perenne cipiglio non lo abbandona, i suoi occhi color smeraldo luccicano riflettendomi la mia figura turbata e scossa.
Indossa una semplice maglietta nera con jeans neri stretti, è dannatamente sexy, per le ragazze è proprio come una lanterna per le falene; starei tutto il giorno a fissarlo in silenzio pur di ammirare la sua bellezza.
Mi smuovo dai miei pensieri per potergli rispondere.
“Si, ho intenzione di andare in bar” Sorrido per poi incamminarmi verso il bar più vicino, la sera sta scendendo avvolgendo la cittadina come se fosse una coperta, le stelle iniziano a comparire mentre il sole scompare lasciando posto alla luna.
Il sole ama così tanto la luna da morire ogni notte per farla nascere.
“Andiamo non fare la difficile” Si avvicina.
“Non faccio la difficile, io sono così” Lo guardo in modo sprezzante, ogni volta che lo osservo le immagini di Clarity sulle sue gambe mi scorrono davanti agli occhi provocandomi un mancamento.
“Andiamo” Mi afferra per il gomito e mi trascina fino alla sua Jeep nera, non ho mai avuto un debole per le macchine, ma devo ammettere che questa è davvero bella, descrive perfettamente il suo carattere, gli si addice proprio.
Osservo con attenzione il tragitto per arrivare a casa sua, non so dove abita, ovviamente non che mi interessi era solo per vedere dove abita.
Dai a chi voglio darla a bere, mi interessa eccome.
E’ una villa un po’ fuori dal centro ma in una via meravigliosa, alberi di pioppo sono sparsi ai lati della strada e piccole aiuole fiorite sono alla base di essi.
La sua casa sembra la più grande e la più nuova, non ha un’imperfezione.
Quando usciamo dall'abitacolo la temperatura si è decisamente abbassata provocandomi una scarica di brividi alla spina dorsale.
“Tieni” Mi passa la sua giacca nera di pelle.
“Ma ormai siamo a due passi dalla porta” Lo ringrazio avviandomi verso l’entrata.
Infila la chiave nella serratura per poi aprire la porta e richiudersela alle nostre spalle, un soffio di aria calda, provocato dal camino acceso, mi investe lasciandomi per un secondo disorientata, serro gli occhi lasciandomi avvolgere dal tepore del fuoco.
“Ti piace?” Non mi ero soffermata stamattina all’ambiente della sua abitazione, è una casa davvero bellissima, non credevo che un ragazzo come lui si intendesse di arredamento. Parquet grezzo ricopre tutte le stanze dando un senso di accoglienza, delle travi uguali ricoprono il soffitto mentre il muro è spugnato con un colore tenue tendente al grigio.
Annuisco osservando ogni piccolo particolare per cercare di trovare qualcosa che mi sveli di più di Harry.
“Mi piace” Sorrido. Mi copro il viso con una mano imbarazzata.
E’ un ragazzo pieno di soprese che mi stupisce sempre, non ho ancora conosciuto la parte più profonda di lui, spero che un giorno si apra con me; sono sicura che sotto il suo guscio duro e arrogante ci sia del buono, ci sia amore e dolcezza. Più di una volta mi ha dimostrato di avere un cuore e di provare dei sentimenti, ma voglio capire perché li nasconde, perché è così aggressivo e possessivo, e, se mai lui volesse raccontarmi qualcosa, anche dopo tutto quello che mi ha fatto, io sarò qui, ad ascoltarlo, sostenerlo e ad aiutarlo, perchè lo amo.
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Nightmare (revision)
Fanfiction"E quando realizzai di essere innamorata di lui, capii fosse davvero la fine." #2 in fanfiction