Capitolo 14

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Cerco nuovamente di dimenarmi ma è troppo pesante, comincio a sentire la nausea e il mal di testa.

"Perché, piccolina, non ti piaccio così?" Ride tracciandomi con un dito la clavicola

"No" Ringhio

"Mi dispiace, devi accontentarti, perché sei mia"

"Io non sono tua lo capisci? Io non sono un oggetto, sono una persona con dei fottuti sentimenti ok?"

Urlo tutto d'un fiato, non credo che la mia reazione sia servita a calmarlo, anzi una luce indecifrabile gli attraversa gli occhi facendomi spaventare ancora di più.

"Non sei mia?" Sorride, mi spaventa, non so cosa abbia in mente.

"Esatto" tartaglio deglutendo

"Scommettiamo?" Mi fa l'occhiolino

"No io .."

Mi tappa la bocca e mi fissa con una tale intensità da farmi venire i brividi e farmi distogliere lo sguardo da lui. Si sdraia su di me tenendosi su solo con i gomiti.

"Ti ricordo che sei sotto di me in reggiseno e calzoncini" Mi accarezza l'orlo dei pantaloni

Toglie la mano dalle mie labbra, si avvicina. E' talmente vicino che riesco a sentire il suo respiro sulle labbra, non è violento come l'altra volta è più dolce.

Mi sfiora leggermente la bocca con la sua. Sul suo viso appare un sorriso di vittoria, mi sta umiliando di nuovo, mi ha dimostrato che sono davvero sua, anche se non di mia volontà.

"Ti odio" Singhiozzo

"Oh non credo, tesoro. Credo che io ti piaccia più di quanto pensi, però non vuoi ammetterlo"

Sento il suo petto vibrare per le risate.

"Ti sbagli!" E' pazzo.

"Andiamo Ruth, ti vedo come mi guardi, come cerchi sempre un contatto visivo con me, come ti sudano le mani quando sono vicino a te, come ti si illuminano gli occhi quando ti tocco, come arrossisci quando ti giri a guardarmi e scopri che io lo stavo già facendo. Potrei continuare, piccola"

"Sono tutte menzogne e tu sei pazzo" Rispondo con la gola secca

"Tu sei una bugiarda e ti ho già detto che non mi piacciono i bugiardi"

Con il pollice mi accarezza la pancia provocandomi i brividi infondo alla schiena, socchiudo le labbra e gli occhi.

"Guarda il tuo corpo come reagisce e risponde perfettamente al mio tocco, piccola"

Spalanco gli occhi pensando a quanto mi stia rendendo ridicola dopo quello che è successo, odio l'effetto che mi fa. Mi sento una stupida.

Si alza per andare a prendere qualcosa nell'armadio così mi alzo per poi correre fuori dalla stanza

"Vieni subito qui!" Mi urla ma riesco a uscire raggiungendo la mia camera in tempo.

***

Dopo una bella doccia rilassante ritorno in camera per scrivere un po'.

Caro Diario,

per ora è tutto normale, oggi sono riuscita a scappare da Harry.

Ero nella sua camera per cercare il cellulare quando è entrato, mi è andata bene.

Non ho molto da dirti, sempre le solite cose, cioè che voglio tornare a casa e che li odio.

Qualcuno bussa alla porta, ti scrivo al più presto.

Baci la tua Ruth

Rimetto tutto al loro posto e poi corro ad aprire, sono più che sicura che sia Liam.

"Ciao Liam" Sorrido, ma questo viene subito sostituito da un'espressione delusa, non è Liam, ma Louis.

"Mi dispiace per te, tesoro, ma non sono Liam"

"Lo so, lo vedo" Rispondo con stizza

"E' pronto, Niall ha preparato un'ottima cena"

"Davvero?" L'idea di mangiare mi fa brontolare la pancia

"Sembri una bambina a cui hanno appena detto che la porteranno al parco"

Lo supero scimmiottandolo senza farmi vedere, terminate le scale i miei sensi olfattivi vengono deliziati da un profumo meraviglioso, credo si tratti degli spaghetti ai frutti di mare.

"Benvenuta in 'Niall's restaurant' bellezza"

"Cosa ci servirà, chef?" Chiede Zayn leccandosi le labbra

"Spaghetti ai frutti di mare e come contorno l'insalata di mare, spero sia di vostro gradimento signorina" Si volta con fare seducente verso di me

"Mi piacciono" Accenno appena un sorriso ma in realtà vorrei urlare dalla felicità. E' da un sacco che non li mangio ma più che altro è da un sacco che mangio un po' come capita quindi non vedo l'ora di deliziare le mie papille gustative.

"Bon Appétit allora" Mi siedo vicino a Harry trattenendo il respiro, mentre mi sistemo al tavolo, Harry, di proposito, urta il suo bicchiere pieno di birra facendolo rovesciare tutto addosso a me.

"Ops, mi dispiace" Mi guarda ridendo

"Non credo" Mi do una spinta con il tavolo in modo da spostare la sedia per poi alzarmi per andare a cambiarmi la maglia

"Ti accompagno, devo pur farmi perdonare"

"No grazie, rimani pure qua" Fingo un sorriso

"Insisto" Mi afferra l'avambraccio trascinandomi di sopra

"Entra in camera" Mi spinge all'interno della stanza.

Non dimostrare quanta paura hai, non farlo.

Mi dirigo verso la cabina armadio per cambiarmi, sto per chiudere la porta quando una converse bianca la blocca.

"Devo cambiarmi, stai fuori" Applico più pressione ma senza ottenere nulla

"Niente che non abbia già visto" Mi scoppia a ridere in faccia, una risata di scherno.

Comincio a tirare calci al suo piede fino a riuscire a chiudere la porta, mi cambio velocemente indossando una maglietta molto larga e lunga, si vede che non è della mia taglia.

Quando esco Harry è appoggiato allo stipite della parta con gambe e braccia incrociate, mi fissa.

"Perché mi fissi?" Chiedo spaventata

"Quella maglietta è la mia" Ghigna

Deglutisco e percorro a grandi falcate la stanza; percorriamo in silenzio il resto del corridoio fino a giungere, nuovamente, in cucina.

"Harry non è la tua maglia quella?" Chiede alzando le sopracciglia Louis

"Si" Ghigna

"Era nell'armadio, non l'ho messa io lì" Prendo le mie difese.

Ridono mentre Niall prepara le porzioni, la cena la trascorriamo in silenzio se per non qualche complimento rivolto a Niall, è davvero un ottimo cuoco

"Allora bambolina, ti sono piaciuti i miei piatti?" Ammicca Niall

"Si, complimenti, erano ottimi" Forse ho esagerato con la gentilezza ma devo ammetterlo credo siano i più buoni che abbia mai assaggiato.

"Sono contento" Mi fa l'occhiolino.

Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora