Capitolo 94

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Ho passato un pomeriggio davvero spettacolare con i ragazzi, non pensavo che l'aggettivo fantastico potesse mai stare nella stessa frase con i loro nomi.

Superato il piccolo momento di divergenza è stata davvero una giornata piacevole, l'abbiamo trascorso sul divano a commentare stupidi programmi televisivi in cui una cuoca distruggeva una cucina briciandola.

Inizialmente mi sentivo imbarazzata, non mi trovavo a mio agio nel stare nella stessa stanza con loro, ma poi Harry ha iniziato a rompere il ghiaccio alleggerendo la tensione.

"Noi andiamo ora, ci vediamo" Afferma Harry ridendo dopo aver visto la buffa caduta di Niall dal divano.

"Dove andate?" Chiede il ragazzo con la pelle olivastra.

"La voglio portare in un posto, una sorpresa" Schiocca l'occhio il riccio facendomi ridacchiare di gusto. Sinceramente non mi sono ancora abituata a questo Harry dolce e premuroso, quasi romantico, e penso che non mi ci abituerò molto velocemente e facilmente.

ma credo che possa accettarlo, penso ironicamente.

"Pronta?" Domanda infilandosi il cappotto nero, amo come gli sta, fascia perfettamente la sua snella figura.

"Si" Squittisco indossando la mia sciarpa grigio fumo.

"Divertitevi" Urlano in coro mentre sussurrano commenti poco fini riguardo la sua intenzione di sorpresa; alzo gli occhi al cielo dando una gomitata nel fianco del biondo facendoli sogghignare.

Mi viene quasi spontaneo pensare a quanto sia cambiato il rapporto fra me e questi deficienti, quasi cinque mesi fa ci odiavamo a morte e ora riusciamo a fare delle conversazioni senza insultarci a vicenda.

Usciamo di casa dopo averli salutati per inoltrarci nel freddo dell'inverno ormai calato sulla cittadina; nuvolette fuoriescono dalle nostre bocche mentre parliamo, la sua mano sfiora la mia per poi avvolgerla in una stretta ferrea, possessiva.

Appoggio il mio viso al suo braccio solo per avvolgerlo ancora di più a me, sembriamo una vera coppia.

"Dove mi porti?" Chiedo saltellando sul posto facendolo ridere di gusto.

"Una sorpresa, te l'ho detto scricciolo" Mi bacia la punta del naso ormai congelata dal freddo. Al sentire pronunciare quel soprannome perdo un battito, sgrano gli occhi facendolo fermare in mezzo alla strada.

"Che c'è?" Mi chiede afferrandomi per le spalle avvicinandomi a lui.

"Niente" Scuoto le spalle riprendendo a camminare e allontanandomi dalla strada.

"Dimmi, bambina" Penso che sentire articolare questo nomignolo affettuoso da parte sua possa farmi sciogliere all'instante, ho sempre amato quando mi chiama bambina, perché evidenzia ancora di più quanto io appartenga a lui, come se avessimo un legame di sangue.

"Solo che scricciolo lo diceva sempre Daemon, tutto qui" Sorrido tristemente abbracciando il suo braccio muscoloso.

"Scusami, non lo sapevo" Mi bacia sulla bocca castamente facendomi esplodere i fuochi d'artificio nello stomaco.

Annuisco riprendendo a camminare dirigendomi verso la sua macchina parcheggiata dietro l'angolo.

***

Sono ormai diversi minuti che siamo in macchina, viaggiamo senza sosta mentre la distesa di alberi ci scorre ai lati e ci lasciamo indietro le luci della cittadina.

Solo i suoi fanali illuminano la strada dandomi una limitata visibilità di ciò che ci circonda, la luna è alta nel cielo e, seppure non sia piena, rischiara il cielo costernato di piccole stelle argentee, un'atmosfera confortevole e rilassante ci avvolge sembrando una di quelle scene che leggo solo nei miei libri e che ho sempre sognato.

Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora