Scusami se non sono riuscito a passare
e se non ti ho scritto ieri sera,
sono dovuto rimanere agli allenamenti fino a tardi.
Per farmi perdonare, cosa ne dici di mangiare insieme?
Luke xx
Questo messaggio è riuscito a rallegrare questa orribile giornata somigliante a una di Novembre.
Il cielo è cupo e torbido, lampi lo illuminano. Una fitta nebbia avvolge la città rendendola spettrale.
I ricordi del pomeriggio precedente mi mescolano lo stomaco confondendomi.
Harry è venuto a cercarmi e non mi ha riportata a casa.
Perché non mi costretto ad andare via con lui?
E’ un pensiero che mi ha tormentato prima di addormentarmi e ora tormenta il mio risveglio.
Luke, non ti preoccupare.
Non hai niente da farti perdonare,
ma accetto volentieri l’invito
Ruth xx
Mentre aspetto la sua risposta, trascinando i piedi, mi reco nel bagno per lavarmi.
Non ho intenzione di uscire, voglio passare una giornata sotto le coperte con Charlie, quindi, dopo essermi lavata, indosso una tuta bella calda e comoda.
“Sveglia pigrona” Butto un cuscino in faccia a Charlie facendola borbottare.
“Sei tu la pigrona, qui dentro” Rilancia il cuscino per poi andarsi a lavare anche lei.
“Cosa ne dici di guardare un film come ai vecchi tempi e di parlare un po’?”
Le urlo mentre lei si fa la doccia e canta a squarciagola.
“Esp o Chiamata Da Uno Sconosciuto?” Fa sbucare dalla doccia il viso con stampato un sorrisone.
“Vada per Esp”
***
Dopo aver preparato due bicchieroni di Coca Cola e i Pop Corn ci buttiamo sul divano coprendoci con la coperta.
Mi vibra il telefono così faccio segno a Charlie di aspettare ancora un secondo prima di inserire il disco nel lettore.
“Luke?” Mi dà una leggera gomitata facendomi ridere.
“Si”
Sblocco lo schermo e apro la videata.
“Dai fammi vedere” Mi spintona per cercare di vedere il messaggio, alzo gli occhi al cielo e le faccio un po’ di spazio.
Ottimo.
Ti passo a prendere alle 20.30 al solito angolo,
ci vediamo stasera, baci.
Luke xx
Sorrido mentalmente mentre una fitta al petto mi stringe lo stomaco.
Sono felice di uscire con lui, però, desideravo, nelle mie fantasie, che fosse Harry.
Incanalo nella mia testa questo pensiero.
“Allora? Ci vai vero?”
“Si si, ci siamo già messi d’accordo” Sorrido.
Inseriamo il disco e premiamo il tasto play; corro a spegnere la luce per poi stringermi a lei.
***
“Mai più film horror” Dice lei scuotendo la testa “Mai più film horror”
“Ogni volta dici così, sempre solita storia” Rido.
“No no, questa volta dico sul serio” Mi guarda scioccata.
“Si, va bene” Alzo gli occhi al cielo ridendo.
“Cambiamo discorso, allora hai intenzione di dirmi quello che è successo?”
Mi irrigidisco e lei sembra notarlo.
“Ruth tranquilla, non ti succederà nulla, non farò nulla.”
Sospiro ormai senza speranze e comincio a raccontarle il minimo possibile.
Le racconto del rapimento, che qualche volta cercavo di scappare, di Liam, il ragazzo gentile della casa, delle feste, di Daemon ma non di come mi trattavano loro.
Non accenno al fatto che mi maltrattassero, soprattutto dei lividi che mi provocava Harry solo per puro divertimento; non è che li voglia proteggere, ma semplicemente ho paura.
Ho paura di diventare il nuovo zimbello del paese e di fare pena a tutti.
“Ruth ma è terribile, mi dispiace tanto. Ho ritirato la denuncia che avevo fatto perché eri tornata ma a questo punto dobbiamo correre alla polizia e devi fare..”
“No,” Sbotto “per favore. Avevi promesso di non agire. Ti prego, non voglio”
“Ruth io non credo sia la cosa giusta per te” Mi accarezza la schiena.
“Lo so che è un trauma ma possiamo superarlo insieme, magari possiamo chiamare qualche medico per fare quelle riunioni di gruppo con altri come te”
Altri come me?
Ha detto davvero quello che penso?
Sento la rabbia montarmi dentro e l’ira salire.
Come può, la mia migliore amica, pensare una cosa così?
“Altri come me, dici? Perché sono diversa, Charlotte? Tu lo sai minimamente che cosa ho passato là fuori? Come mi trattavano? Le notti a piangere e a cercare di fuggire? Come ti permetti di giudicarmi è? Chi ti credi di essere?” Mi alzo lanciando a terra la coperta per poi incamminarmi verso la mia camera al piano superiore.
“No, Ruth aspetta, non intendevo questo” Mi rincorre fino ad arrivare davanti alla porta della mia stanza.
“Oh no, tu intendevi proprio questo” Le sbatto la porta in faccia per poi accasciarmi a terra per piangere in silenzio.
E’ da un po’ che non piangevo, un pianto liberatorio.
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Nightmare (revision)
Fanfic"E quando realizzai di essere innamorata di lui, capii fosse davvero la fine." #2 in fanfiction