Capitolo 82

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Riesco a vedere i suoi occhi dilatarsi sempre di più finché l'iride smeraldo scompare definitivamente sotto la pupilla nera come la pece.

"Cos'ho fatto ora?" Rispondo tra la paura e la scocciatura.

Non ho fatto nulla.

Si alza in tutta la sua possenza avvicinandosi al mio corpo, ormai tremante, rannicchiato sulla poltrona, deglutisco alzando lo sguardo verso il suo viso, pentendomene un istante dopo quando noto la vene del collo leggermente gonfia e il volto ricoperto di ira.

E poi, in un solo attimo, una leggera consapevolezza mi attraversa la mente facendomi abbassare lo sguardo e sentire un po' in colpa.

Dennis mi ha accompagnata a casa.

"Non hai nulla da dirmi?" Mi afferra per l'avambraccio portandomi in piedi, bloccata tra la poltrona e il suo corpo atletico.

"In realtà si" Mi alza il mento obbligandomi a guardarlo negli occhi, socchiudo gli occhi quando il suo pollice mi accarezza dolcemente la piega del mento.

"Dimmi pure" Sogghigna per la mia reazione, fortunatamente il brillante verde è ritornato nei suoi occhi, seppur non sembri meno intimidatorio.

"Dennis mi ha accompagnata a casa, scusa" Sono pienamente consapevole che sia esagerato scusarmi per essere tornata a casa con Dennis, però l'avevo promesso.

"Perché continui a disubbidirmi, piccola?" Appoggia le mani sulle mie spalle come per consolarmi e dirmi: tranquilla, è tutto a posto.

"Harry," prendo un respiro profondo per affrontare questa delicata conversazione. "E' un mio amico, uno dei pochi che ho. Non posso semplicemente chiuderlo fuori dalla mia vita" Lo osservo timorosamente per cercare di cogliere una qualsiasi reazione sconsiderata da parte sua, che, fortunatamente, sembra non avvenire.

"Però a me stavi per sbattere fuori dalla tua vita, non è così?" Mi scruta con uno sguardo tra la rabbia e la tristezza.

"Tu mi hai ferita, psicologicamente e fisicamente ma.." Lascio in sospeso la frase per non fargli sospettare nulla riguardante i miei sentimenti.

"Ma?"

"Nulla" Rispondo sconfitta. "In ogni modo, ho Daemon come insegnante di Fisica" Lo guardo terrorizzata.

"Cosa? L'ha fatto apposta quel figlio di puttana, io gli spacco il culo" Urla sbattendo il pugno contro il muro, temo per la mia incolumità.

Notando la paura strisciarmi negli occhi chiude gli occhi e cerca di riprendere il controllo della situazione.

"Ora mi calmo, promesso" Con il pollice cerco di nascondere il piccolo sorriso, increspatosi sulle labbra, determinato dal suo tentativo di tranquillizzarsi, per me.

"Ti ha fatto qualcosa? Ti ha toccata?" Si riposiziona davanti a me con sguardo preoccupato, dio quanto è dolce.

"Ha tentato, mettendomi in punizione dopo scuola, ma fortunatamente è entrata una collega per sostituirlo perché lui era richiesto in riunione, o qualcosa di simile" Deglutisco mentre una scarica di brividi mi percorre la schiena ricordando quello spiacevole episodio.

"Se solo osa.." Lo interrompo appoggiandogli un dito sulle labbra piene e rosee, stupendolo con il mio gesto azzardato.

"Tranquillo sto bene, per ora, se dovessero esserci problemi prometto che verrò a parlarti. Sono terrorizzata ma credo di potere gestire tutto questo, poi siamo a scuola" Dico più per convincere me stessa che lui, in ogni modo sembra apprezzare e stimare contemporaneamente la mia fiducia nei suoi confronti e questa decisione, perché mi stringe tra le sue braccia muscolose facendomi sentire protetta.

Nightmare (revision)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora