Dopo una mezz’oretta il telefono comincia a vibrare risvegliandomi dai miei pensieri.
Da quando mi sono accasciata a terra con la testa tra le ginocchia mentre piangevo non mi sono più alzata.
Le lacrime ormai si sono seccate sulle guance; sblocco lo schermo e guardo l’avviso, scritto in carattere cubitali:
VAI A PREPARARTI.
Sono già le 7.30?
Mi alzo appoggiandomi al muro per riacquistare equilibrio, vado in bagno per farmi una bella doccia.
Mi strofino i capelli con lo shampoo fino a creare una schiuma profumata e bianca come la neve, mi insapono il corpo con il bagnoschiuma alle mandorle e miele.
Quando esco dal bagno con l’asciugamano trovo un foglietto sotto la porta da parte di Charlie.
Scusami Ruth,
veramente non intendevo quello.
Lo sai che straparlo sempre, non sono riuscita a gestire il dolore.
Ti prego, scusami.
Voglio aiutarti davvero a stare bene.
Charlie xxx
Sorrido, cancellano immediatamente l’astio nei suoi confronti e corro ad aprire la porta, delusa di non aver trovato nessuno ritorno a prepararmi, chiarirò dopo con lei.
Devo ammettere che anche la mia non è stata una delle migliori reazioni che ci si poteva aspettare.
Mi tiro con la spazzola rotonda e il phone i capelli, mi trucco leggermente con un po’ di matita solo sopra e il mascara.
Apro l’armadio e tiro fuori un vestito tutto nero in pizzo per poi infilarmi le Dr.Martens alte nere.
Afferro la borsa, con dentro un maglioncino leggero nero e i soldi, mi do un’occhiata allo specchio e mi coloro le labbra con un lucidalabbra trasparente lucido.
Schizzo fuori dalla porta alle 8.25 inciampando in Charlie, quest’ultima apre la bocca per parlare ma la precedo.
“Scusami tu, ho reagito male”
“No io, sono stata poco sensibile”
“Entrambe allora” Diciamo in coro ridendo.
“Buona serata allora” Mi dice abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia.
“Ti abbraccio solo, perché altrimenti ti lascerei in viso una sostanza appiccicosa” Rido abbracciandola.
“Vai che sei di fretta” Mi da una pacca sul sedere facendomi la linguaccia.
Corro fuori di casa e prima di svoltare l’angolo comincio a camminare per non arrivare ansimante e sudata.
Quando giungo al punto, lui è già appoggiato alla sua macchina, pronto ad aspettarmi, con il sorriso sul viso.
“Sei bellissima” Mi abbraccia lasciandomi un attimo disorientata.
“A..anche tu” Ricambio il gesto d’affetto.
“Ti porto in un posto davvero carino e poco conosciuto, così da trovare poca gente”
Salgo in macchina e mi aggancio la cintura.
Durante il tragitto mi chiedo cosa stia facendo Harry e se mi stia pensando come faccio io, la musica della radio mi entra nelle orecchie impegnando la mia mente nel testo della canzone distraendomi dai miei pensieri.
“Ti piacciono i Coldplay?”
Mi chiede senza distogliere lo sguardo dalla strada.
“Si molto, a te?”
“Anche” Sorride.
Parcheggia in un luogo con pochissime macchine, ma per pochissime intendo tre o quattro, per poi dirigermi all’interno del locale.
Grandi lampadari ornano il soffitto illuminando l’ambiente, tavoli quadrati o rettangolari, ricoperti da tovaglie color crema e tovaglioli verdoni, sono disposti sparsi per la stanza senza formare un disegno preciso.
“Com’è?” Sorride Luke notando la mia espressione meravigliata e stupita contemporaneamente.
“Davvero bello, wow” Sorrido “Come fai a conoscere questo posto?”
“Ci lavora un mio caro amico, Calum” Dice più per ricordare a sé stesso che per avvisare me.
“Ciao Luke, chi è questa bellissima ragazza?” Mi sorride un ragazzo dai lineamenti dolci, con la pelle leggermente scura e i capelli mori.
“Calum questa è Ruth, Ruth questo è Calum” Ci scambiamo dei saluti gentili.
“Da questa parte” Ci dirige in un tavolo appartato e poco disturbato.
“Va bene questo tavolo? E’ il migliore”
“Certo Calum, grazie mille” Sorride Luke mentre io annuisco sorridendo.
“Perfetto, vi faccio portare i menù per le ordinazioni. Buona serata ragazzi” Fa un occhiolino a Luke, facendolo ridere, e saluta me con la mano.
Dopo aver ordinato un piatto di pasta io e lui la carne alla griglia con le rispettive bevande, noto una cameriera indicare il nostro tavolo con l’indice, due ragazzi si accomodano, uno di fronte all’altro, vicino a noi mentre il terzo afferra una seggiola dal tavolo vicino, posizionandola di fianco a me, costringendomi a stringermi. Harry, Louis e Niall sono qui.
“Chi siete?” Chiede Luke innervosito.
“Amici di Ruth” Ghigna Harry.
“Ciao tizio, ciao Ruth” Dice Niall.
“C..cosa ci fate qui?” Chiedo cercando di mantenere un tono fermo e impassibile.
“Volevamo mangiare qualcosa in santa pace, poi quando siamo entrati vi abbiamo visto, così ci siamo aggiunti. Non disturbiamo, vero?” Chiede Harry fingendo un sorriso.
Non sono entrati qui per caso, si capisce benissimo che hanno montato una farsa, ho visto che la cameriera ha indicato a loro il tavolo, sapevano benissimo che eravamo qua. Ci hanno seguiti.
“No, tranquilli” Risponde Luke con espressione dura.
“Bhe io sono Harry, questo è Niall e questo è Louis” Indica i ragazzi.
“Luke” Sputa lui.
“Allora da quanto tempo, è sempre bello vederti sana e salva, bambolina” Spalanco gli occhi, sta alludendo a quello che succedeva in quella maledetta casa, ma ovviamente Luke non può capire.
“Già” Sorrido nervosa.
Niall richiama l’attenzione della cameriera che fa fatica a guardarlo negli occhi per la sua bellezza, quindi non sono l’unica che la pensa così.
Ordina per gli altri due e per sé, mentre Louis intraprende una conversazione con Luke riguardo la scorsa partita dell’Inghilterra.
Luke sembra essersi calmato, ride e scherza con gli altri, l’unica taciturna e in imbarazzo, qui, sono io.
Durante la cena la mano di Harry striscia lentamente sulla mia coscia stringendola più del dovuto, facendomi andare il cibo di traverso.
Comincio a tossire scaturendo una risata da parte sua.
“Tutto ok, Ruth?” Chiede preoccupato Luke.
“Si si” Prendo un respiro profondo per far arrivare l’ossigeno ai polmoni, riempiendoli.
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Nightmare (revision)
Hayran Kurgu"E quando realizzai di essere innamorata di lui, capii fosse davvero la fine." #2 in fanfiction