Anime In Collisione

Capitolo ventitre

<< Ho voglia di te. >> sussurra Daniel al mio orecchio appena mettiamo piede in camera sua

Mordicchia il mio collo, scendendo poi fino alla spalla.

Mi libero dei pantaloni velocemente e avvolgo le gambe intorno alla sua vita, tenendolo saldamente ancorato a me.

Pochi secondi dopo sono sdraiata nel letto sovrastata dal suo corpo.

Daniel continua a dedicare attenzione ad ogni singola parte di me con tanti piccoli baci, scendendo poi sul seno.
Si sofferma sui capezzoli, che mordicchia piano, senza farmi male.

Gli infilo una mano nei boxer, diventati di troppo. La sua erezione cresce velocemente nella mia mano. Geme contro la mia pelle, facendomi sospirare.

<< Dio >> sospira anche lui, risalendo a cercare le mie labbra.

Sono rosse e pulsanti ma tutto quello che conta è che Daniel non le lasci.

Il resto dei nostri indumenti sparisce qualche secondo dopo e ci ritroviamo nudi, abbracciati stretti, come se avessimo paura di veder scomparire l'altro, eppure consapevoli che nessuno dei due ha la minima intenzione di andarsene.

<< Ti amo >> sussurra al mio orecchio, causandomi brividi in tutto il corpo

Daniel affonda in me, lentamente. Trattengo il respiro per un secondo e lentamente inizia a muoversi e continua a baciarmi alternatamente il collo e le labbra.

Succhia poi la pelle del mio collo, lasciandomi un succhiotto violaceo.

<< I succhiotti no dai >> mi lamento

<< Tutti devono sapere a chi appartieni >> dice sorridendo

Non riesco a trattenere una risata che da ai nostri corpi uniti una piacevole scossa.

Le spinte di Daniel diventano man mano più veloci, finchè non raggiungiamo entrambi l'orgasmo.

Rimaniamo fermi e abbracciati, ascoltando i nostri respiri che si mescolano e i nostri cuori che battono velocemente.

<< Comunque è mezzanotte passata. >> gli dico appena guardo l'ora e mentre mi sistemo meglio tra le sue braccia

<< Buon compleanno amore mio >> mormoro stampandogli un dolce bacio sulla guancia.

• • • • •

Indosso dei tacchi neri e mi guardo allo specchio: ho un vestito dello stesso colore delle scarpe con una gonna più o meno ampia.

E stranamente mi piaccio.

Sono in camera con Daniel, mentre tutti gli altri invitati sono nel piano inferiore.
Almeno così mi ha detto Valtteri in un messaggio letto pochi minuti fa.

<< Sei stupenda >> dice abbracciandomi da dietro mentre mi osservo attentamente

<< Ha parlato >> rispondo io, rigirandomi tra le sua braccia e lasciandogli un tenero bacio a stampo

<< Sei alta quanto me >> nota poi

<< Tutto merito dei tacchi, è ora di scendere comunque, non vorrai far aspettare tutti il giorno del tuo compleanno >>

<< Va bene capo, come desidera >>

Usciamo dalla camera e scendo le scale seguita dal mio compagno di squadra, e non solo.