Capitolo trentasette

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<< Sono davvero esausta >> 

<< Probabilmente sono i ventitré anni >> risponde Lewis ridendo

<< Non li ho ancora compiuti, mancano ancora cinque minuti >>

Non amo particolarmente il giorno del mio compleanno, anzi, in generale odio tutte le ricorrenze o festività. Ma odio quando mi danno più anni di quelli che ho realmente, anche se è uno.

<< Sisi, stai cercando di trovare scuse >>

Apro la porta del mio appartamento e appena accendo la luce, vedo la stanza piena di palloncini e di decorazioni.

<< Ormai sei specializzato nelle sorprese >> dico voltandomi verso l'inglese, che è rimasto dietro

Lui, per tutta risposta, mi accoglie con un sorriso smagliante.

<< È stupendo, grazie >> aggiungo

<< Tu lo sei >> risponde entrando e chiudendo la porta

Non riesco a trattenere un sorriso.
Con Lewis le cose stanno andando a meraviglia, tra di noi c'è davvero un grande feeling e ci completiamo a vicenda.
Il tempo con lui sembra volare, e ogni giorno è una scoperta, una nuova avventura.
Non ci si annoia mai insomma.

Vengo catapultata alla realtà da Lewis che ribalta la posizione iniziale e fa scontrare la mia schiena alla porta.
Non ci metto molto a unire le nostre labbra in un bacio caldo e desiderato.

Abbiamo fatto una piccola passeggiata ma ovviamente tra di noi non c'è stato nessun contatto, nessuna foto, anche se i nostri occhi molto probabilmente parlavano da soli.

L'inglese appoggia una mano sul mio fianco destro per avvicinarmi ancora di più al suo corpo.

<< Non sai quanto mi è mancato tutto questo >> sussurra con voce calda e famelica

Vorrei dirgli che anche a me è mancato, ma le parole dalla mia bocca non riescono a uscire.
Era decisamente da troppo che non ci vedevamo.
Una delle ultime volte è stata quando sono tornata da casa di mia madre, e sono scoppiata a piangere tra le sue braccia. Ho provato a raccontargli il più possibile, e ci sono riuscita, anche se mi è costato davvero tanto.
Lui mi ha semplicemente accolta, capita, ascoltata. Ed era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Mi stacco leggermente, per riprendere fiato, ma quando sto per ricongiungere le mie labbra con le sue, vengo interrotta dalla sua voce.

<< La sorpresa non erano soltanto i palloncini, per chi mi hai preso? >> domanda ridendo

Lo guardo dubbiosa.
Per tutta risposta, afferra dolcemente la mia mano e mi porta in camera, o forse ormai dovrei dire la nostra, visto che in questo periodo è sempre da me.

Appena valco la soglia, noto il pavimento pieno di petali di rose, di cui un mazzo di quest'ultime appoggiate nel letto. Affianco ad esse una piccola scatola e una busta enorme di Chanel, con un fiocco rosso.

Mi precipito subito ad aprire i pacchetti, come una bambina la mattina di Natale.

Nella busta trovo un vestito bianco, morbido e con uno spacco laterale e una scollatura profonda sulla schiena. Lo avrà pagato una fortuna, considerando la marca.

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