Capitolo ventisette

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Poco più di un mese dopo, arrivo velocemente e con il cuore in gola in hotel, ad Abu Dhabi, ultima tappa del mondiale.

Il motivo?

Daniel.

Mi ha praticamente ignorata da due settimane a questa parte, da quando c'è stata la gara in Brasile.
Non so il perché di questo, non ha risposto a nessuna delle mie chiamate, che saranno state un centinaio, e non scherzo. In più non so nemmeno cosa ha fatto in questo lasso di tempo, visto che non ha postato nessuna foto sui social. Si, ho visto delle foto messe da altre persone dove era a Melbourne, ma poi nulla di più.

Sembrava felice.

Era tutto tranquillo in Brasile, dovevamo metterci d'accordo per vederci, ma poi il silenzio.

Inutile dire che sono stata uno schifo, ho provato a pensare a tutto le mie azioni precedenti, ma non sono arrivata a una conclusione. Non ho fatto niente, o almeno non credo.

Prendo l'ascensore per raggiungere la mia stanza e incontro Sebastian.

Nota subito che ho qualcosa che non va.
Diciamo che tra di noi le cose stanno andando abbastanza bene, e sono sorpresa di ciò.
In senso positivo, ovvio.

<< Ciao Adele >>

<< Tutto bene? >> domanda poi

Alzo lo sguardo e incrocio il suo.

<< No >> confesso

<< Perché? È successo qualcosa? >> chiede immediatamente preoccupato

<< Sai dove è Daniel? È già arrivato? >>

<< Si certo è già arrivato, non vi siete sentiti oggi? >> domanda ingenuamente

Daniel non gli avrà detto niente, penso subito.

<< In verità non ci sentiamo da due settimane >>

<< Due settimane? Scherzi? >>

<< Vorrei scherzare >> dico sospirando

<< È sparito e basta >> aggiungo subito

Mentre pronuncio queste parole, si aprono le porte dell'ascensore.

<< Ora vado nella mia camera, metto dentro le valigie e poi lo cerco. Dobbiamo proprio farci quattro chiacchiere >>

Detto questo, lascio il tedesco dentro l'ascensore, non aspettando nemmeno una sua risposta e trascino con me il mio trolley nero.

Appena apro la porta e accendo la luce, nel letto che si trova dinanzi a me, noto un foglio di carta piegato a metà.

Sorrido subito, pensando che sia di Daniel.
Sicuramente mi spiega perché si è comportato così.

Lascio cadere la valigia a terra e mi precipito per leggere cosa c'è scritto.


Ciao Adele,

come avrai sicuramente già capito, sono io, Daniel. Non so perché ti sto scrivendo una lettera, non sono il tipo di persona, anzi.
Ma penso sia la cosa migliore, per entrambi.

Tra di noi è finita, o meglio, io voglio farla finita. Ho aspettato l'ultima gara della stagione, non volendo comprometterla.
Non mi sento di darti nessuna spiegazione, da ora in poi siamo solo compagni di squadra, e nulla di più.
Ti chiedo di rispettare questa decisione e di rendere le cose il meno dolorose possibile.

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