Capitolo quarantotto

1.2K 55 210
                                    

Tic.

Tac.

Tic.

Tac.

Tic.

<< Cazzo! >> urlo buttando a terra quella maledetta sveglia

Mi sporgo dal letto per vedere l'oggetto, che ormai è in mille pezzi.

Brava Adele, che cogliona che sei.

Mi sollevo dal morbido materasso e mi guardo intorno: la stanza è perfettamente in ordine e perfettamente vuota.

Certo, sei piombata in questo hotel a mezzanotte e mezza senza nemmeno una maglietta pulita, cosa pretendi? Il tuo solito disordine oggi non ti seguirà.

Raggiungo il bagno in un attimo e mi guardo allo specchio: viso pallido e due occhiaie che fanno spavento.
Non ho dormito niente.

Sono rimasta fissando il vuoto per tutta la notte.

Prima ho girato per la città per circa tre ore, a vuoto e da sola. Mi sono poi rifugiata nel primo hotel che ho trovato, per evitare di tornare in quello dove alloggiano tutti.

Anche se in questo caso, l'unica persona che voglio evitare è Sebastian.

Sento un brivido attraversare la mia schiena e le lacrime agli occhi al solo pensiero.
Mi sembra un sogno o stupido scherzo. O forse è più una cosa che spero.

Sbuffò ancora guardando il mio riflesso e alzando gli occhi al cielo, per poi uscire dalla camera e dirigermi verso il circuito. È ancora molto presto, ma se rimango ancora rinchiusa all'interno di quell'hotel rischio di impazzire ancora di più.

Raggiungo la mia destinazione in meno di quaranta minuti, il che è grandioso visto e considerato l'enorme traffico che vi è di solito. Appena prendo in mano il telefono, noto trentadue chiamate perse da Sebastian, oltre a decine di messaggi.
Più chiamate di Nicolas ma sopratutto di James.

Cazzo.
Avevo un appuntamento con lui.
Appuntamento in realtà è un parolone.
Sta di fatto che non mi sono presentata e non gli ho nemmeno detto niente. Sei sempre la solita Adele.

Cammino nel paddock accompagnata da qualche giornalista che prova a farmi rispondere alle decine di domande. Appunto, prova. Perché non ho assolutamente voglia di parlare in questo momento.

Raggiungo il motorhome dopo un'eternità ed è qui che vedo James mentre è intento a fumare una sigaretta.

<< Sei viva allora >> afferma avvicinandosi a me e liquidando i giornalisti con un gesto

<< Scusami..ieri è stata una giornata pessima e so che non è una scusa perché potevo e dovevo avvisarti ma - >>

<< Fa niente, anzi, meglio così >>

<< Scusa? Cioè? >>

James mi guarda serio e mi offre una sigaretta.

<< No grazie >>

<< Tu che non fumi? Che ti succede Adele? >>

<< In realtà adesso vorrei solo capire il senso della tua affermazione >>

Anime In CollisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora