Capitolo trenta

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Rientro in pista dopo aver effettuato il mio secondo e ultimo pit stop.

<< Sei quinta >> mi informa il mio ingegnere di pista

<< Davanti è sempre tutto uguale? >> domando

<< Si >>

Dunque Lewis è ancora primo.
Anche se dovesse arrivare terzo, il mondiale sarebbe comunque suo.
Sorrido all'interno del casco.
Se lo merita.

Mancano dieci giri alla fine della gara quando dagli specchietti vedo l'altra Red Bull.

Daniel.

<< Daniel è a cinque secondi da te, cinque secondi >>

Non rispondo.

Nemmeno quattro giri dopo, lo ritrovo praticamente incollato agli scarichi della mia macchina.

<< Okay Adele, portate a termine la gara, abbiamo dato la stessa indicazione a Daniel >>

<< Portate a termine la gara, entrambi >> ripete ancora

Dio mi da sui nervi.
Stacco la comunicazione, non rispondendo.

Non penso proprio che Daniel voglia restare dietro.
E infatti, nella curva successiva, si infila all'interno, provando a sorpassarmi.

Fallendo miseramente.

Ci riprova il giro dopo, e qui, chiudo ancora di più rispetto alla volta precedente.
Non riesco però a evitare che le nostre macchine si tocchino, fortunatamente noto che perdo solo alcuni pezzi di carbonio.

Ma sono furiosa.

<< Cazzo! Menomale che dobbiamo portare la gara a termine! Cosa gli salta in mente? >> urlo al mio ingegnere subito dopo il contatto

Chiudo nuovamente la comunicazione, sperando che parlino con Daniel e lo facciano calmare.‪ Ho gomme più usurate delle sue, ma penso comunque di riuscire a tenerlo dietro. Ormai mancano pochi giri, e in più siamo ad Abu Dhabi.
I sorpassi non sono all'ordine del giorno.
Per fortuna.

Due giri dopo, va tutto come previsto: io finisco davanti a Daniel e Lewis vince il titolo mondiale.

Durante il giro d'onore, affianco la mia Red Bull alla sua Mercedes e mi congratulo con lui, alzando il pollice. Lui ricambia il mio gesto.

Quando parcheggio la vettura, noto non molto lontano da me Daniel è Sebastian.
Mi tolgo il casco e lo fulmino con lo sguardo.
Lui però, è troppo impegnato a parlare con il tedesco e non nota affatto il mio gesto.

A quanto pare i due hanno risolto, penso subito. Hanno dimenticato il pugno sferrato dal pilota della Ferrari giusto due giorni fa.

Faccio una smorfia osservando quella scena. Come cambiano in fretta le cose.

Improvvisamente si piazza davanti a me Lewis, con la bandiera inglese sulle spalle e un sorriso smagliante.

<< E questa smorfia? Cos'è ora sei triste per il mio mondiale? >>

Lo abbraccio senza pensarci due volte, e mentre lo faccio gli sussurro all'orecchio: << sono davvero contenta per te, te lo meriti >>

<< Grazie Adele, grazie davvero >>

Il pilota della Mercedes si stacca poco dopo e viene subito circondato da telecamere e alcuni piloti che vanno a congratularsi con lui.

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