Capitolo cinquantuno

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Where have you been?
Do you know when you're coming back?
'Cause since you've been gone
I've got along but I've been sad
I tried to put it out for you to get
Could've, should've but you never did
Wish you wanted it a little bit
More but it's a chore for you to give

<< Bella scenetta con Lewis >>

La voce seria e cupa di Sebastian alle mie spalle mi fa sobbalzare dallo spavento appena metto piede nel luogo dell'evento che subito si contraddistingue per un'atmosfera lussuosa e allo stesso tempo caotica. Inutile dire che mi sento a dir poco fuori luogo.

Sto cercando disperatamente un posto libero all'interno della sala ma purtroppo per me, l'unico ancora disponibile è quello vicino a Daniel e a tutti gli altri componenti del mio team, o ormai dovrei dire ex. Mi volto verso di lui, provando in tutti i modi a non schiacciare con i tacchi il piccolo strascico in pizzo del mio vestito nero.

<< Non sapevi proprio cosa fare? >> domando sfacciata prendendo nel frattempo dal vassoio di un cameriere un bicchiere con dentro alcool, probabilmente dell'ottimo champagne francese

<< Non crederti così importante sorellina, se solo avessi prestato un po' di attenzione avresti sicuramente notato lo schermo che inquadra il red carpet e le varie interviste >>

<< E questo se permetti va a me, non puoi bere alcool, ricordatelo >> aggiunge sfilando dalla mia mano il bicchiere e lasciare un tenero bacio sulla mia guancia

Aggrotto la faccia, scuotendola poco dopo.

<< La prossima volta urla direttamente che siamo fratelli e fai prima >>

Ora quello perplesso è proprio lui. Io e la mia solita simpatia siamo tornate. Sono stata bene con lui in questi giorni anche se non gli ho ancora chiesto niente di quello che voglio sapere.

<< Queste effusioni d'affetto puoi anche risparmiartele >>

<< Guardati intorno...sono tutti troppo impegnati negli affari loro per guardare noi due >>

E così faccio, seguendo un suo cosiglio forse per la prima volta da quando l'ho conosciuto. La sala è avvolta dalla luce proveniente dai lampadari e rovina ancora di più il mio sogno di isolarmi e di nascondermi nel buio o nella luce soffusa; la gente parla e ride come se nella loro vita non ci fosse alcuna preoccupazione, alcuni sono al cellulare alla ricerca del selfie perfetto mentre altri iniziano a riempirsi lo stomaco incuranti del fatto che la serata non è nemmeno iniziata. Sembrano tutti felici, o quasi.
Il mio sguardo, infine, si poggia su Daniel che si guarda intorno spaesato. Sembra agitato, forse sta cercando qualcuno o come me, una via di fuga.

<< Quando glielo dirai? >>

Sebastian colpisce dritto il punto, come solo lui sa fare.

<< Non lo so...ho paura >>

<< Paura di cosa? Si prenderà le sue responsabilità, su questo non ho alcun dubbio >>

<< Io non ci metterei la mano sul fuoco. Ho fin troppi dubbi. Ti sei reso conto della situazione?>>

Mi volto nuovamente verso il tedesco e i suoi occhi cristallini che sembrano parlare da soli. E ho già capito tutto, non è necessario nemmeno apra bocca. Forse sentire il tutto peggiorerebbe solo l'atmosfera e il mio umore che già così, non è alle stelle.

<< Vado a sedermi, ci vediamo dopo >>

Sospiro mentre mi faccio strada tra la folla in direzione del tavolo targato Red Bull. Qualcuno mi ferma e si complimenta per la stagione appena finita. Vorrei proprio capire cosa ci sia da complimentarsi. Ho fallito. Ho perso. Ha vinto Rosberg, che tutti consideravano un pilota di serie B. Odio tutto questo.

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