Capitolo ventinove

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La mattina seguente, sono seduta in un tavolo con Sebastian.
Stiamo facendo colazione nella grandissima sala dell'hotel, da cui iniziano a entrare le luci del mattino.

Si, siamo soli e tra di noi da ieri sera, ci sono state solo poche parole, più che altro di circostanza.

Sorseggio il succo che mi è stato appena portato quando entra Daniel.

Perdo un battito.

Inizialmente non si accorge della nostra presenza ma quando lo fa, vedo inevitabilmente il suo corpo irrigidirsi.

Ha la mascella gonfia e un po' arrossata.

Ed è li che capisco.

Sposto subito il mio sguardo su Sebastian, che è seduto davanti a me e rimango in silenzio.

Sa che ho capito.

Ieri sera aveva la mano in quelle condizioni per Daniel. Gli avrà tirato quasi sicuramente un pugno.

Continuo a guardarlo seriamente e comunichiamo pur non spiccicando nessuna parola.

Chissà perché lo fatto... mi chiedo per un piccolo istante.

I miei pensieri non hanno modo però di prendere forma.
All'improvviso sento le voci di Valtteri, Fernando Alonso e Nico Rosberg, che salutano prima Daniel, essendo ancora all'entrata della sala, e poi noi due.

<< Ricordati cosa ti ho detto ieri, stai tranquilla >> dice sottovoce Sebastian

<< Cosa state confabulando voi due? >> chiede  invece Valtteri tutto felice

È ancora ignaro di tutto.
Probabilmente ci resterà malissimo quando saprà la verità fra me e Daniel.

<< Ecco infatti, cosa state confabulando? Stamattina ho visto Seb uscire dalla stanza di Adele, cosa avete fatto stanotte eh? >> aggiunge immediatamente Rosberg con tono malizioso

<< Quello che dovresti iniziare a fare più spesso tu con tua moglie >> dico alzandomi di scatto e andando verso la sua direzione

Quando mi piazzo davanti a lui, incrocio il suo sguardo, e lo sostengo, senza alcun timore.

<< Ti conviene tapparti quella bocca e iniziare a farti gli affari tuoi. Cos'è? Non riesci a concentrarti in pista? Lewis ti sta bastonando anche quest'anno? >>

<< Ehi ehi calmiamoci okay? >> interviene Fernando, provando a calmare le acque

Ovviamente, fallendo miseramente.

<< Come scusa? Ma ti sei vista? Sei arrivata quest'anno e parli come se avessi vinto più di me >> risponde Rosberg furioso, avvicinandosi ancora di più a me

Io faccio lo stesso.
Non sto ragionando.

Non ci sono con la testa.
Sto sfogando la mia rabbia su Rosberg, che oltre a quella stupida battuta, non ha mai fatto niente di particolare.

Oltre ai commenti su Instagram, ovvio.

Sento delle braccia che di forza, mi staccano da Rosberg. Mi volto e trovo il viso di Sebastian, che è un tutto dire.
Non ha bisogno di aprire bocca, ci diciamo tutto in pochi sguardi.

Sussurro un << vaffanculo >> ed esco dalla sala a passo svelto.

[....]

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