Primo giorno di scuola

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Mi alzo dal letto prima che la sveglia suoni. Sono le 6.15 del mattino. Girovago per la stanza per una buona mezz'oretta poi decido di scendere giù in cucina per fare colazione. Bevo una tazza di latte e mangio una manciata di cereali. Mia madre saluta mia sorella e gira la testa per non incontrare i miei occhi. È ancora inquietata riguardo la discussione avvenuta ieri sera. Non vuole che sacrifichi la mia adolescenza ancora di più inoltre ha paura che il tutto si riversi sullo studio. Sospiro ed esco di casa in bici con Hanna. Arrivate a scuola mia sorella mi stringe la mano.

"Hanna qualcosa non va?"

"No! Sono un po' nervosa." Ammette a bassa voce.

"Nervosa di cosa?"

"Di essere qui. Da sola."

"Ma non sei sola. Ci sono io qui..." Le sorrido rassicurante.

"Si, ma varcata la soglia dell'entrata ci dovremmo dividere."

"Vedrai che ti troverai bene." La incoraggio.

"Speriamo."

Mi si stringe il cuore nel vederla così giù. Il primo giorno di liceo dovrebbe essere memorabile per qualsiasi ragazzo. Ricordo ancora la prima volta che misi piede in questo istituto: mamma e papà mi accompagnarono sino al grande cancello stampandomi poi un sonoro bacio sulla guancia per infondermi coraggio. Hanna non può cominciare il suo percorso in questo cattivo stato emotivo. Non lo permetterò!

"Senti, facciamo una cosa. Mando un messaggio ad Alessandro così ti sosterrà lui in auditorium durante l'assegnazione delle classi. D'accordo?"

"Va bene." Biascica appena.

"Ora vado in classe, ci vediamo a pranzo." La saluto, stringendola tra le mie braccia.

Prossima fermata: 4B. Entro in aula e quasi tutti i posti sono stati già occupati. Vado verso l'ultima fila e noto che c'è ancora un banco libero.

"Posso sedermi qui, Diana?" Domando un po' preoccupata.

"Certo. Non c'è nessun problema. Dopotutto qualcuno si doveva pur sedere!" Esclama divertita.

Mi sento sollevata tanto che sospiro così rumorosamente da far scoppiare a ridere la mia nuova compagna di banco. Mi siedo accanto a lei, cominciando subito a chiacchierare. Dopo circa dieci minuti fa la sua entrata in classe un ragazzo alto, dal colorito pallido, i capelli dorati e gli occhi color delle tenebre. È di una bellezza da togliere il fiato. Peccato che odii tutti i tipi carini che mi sono vicini. Perché? I ragazzi più belli sono sempre i più stupidi o i più stronzi e con quella specie lì non voglio avere nulla a che fare. Il tipo comincia ad incamminarsi tra i banchi dell'aula e come al solito le oche giulive si fanno sentire. Devo ammettere che il ragazzo è parecchio compiaciuto dal loro bizzarro comportamento. Sarà il nuovo arrivato? Probabilmente sí. Tutto ad un tratto si blocca e si siede davanti a Diana mentre lei fa gli occhi a cuoricino, ma a contrario delle altre nostre coetanee non lo mostra.

Passo la mattinata ad ascoltare il programma noioso dei vari professori. Finalmente arrivano 12:00 e suona la campanella per chiamare a raccolta gli alunni in mensa.

"Diana posso sedermi al tuo tavolo oggi?"

"Mi spiace, ma oggi pranzo con le ragazze di 4A, sarà per un'altra volta."

"Non fa nulla." Dico delusa.

Esco dall'aula ed aspetto mia sorella all'ingresso della mensa. Appena la vedo le corro incontro, abbracciandola.

"Che bello vederti! In che classe ti trovi?"

"Nella 1B."

Nel frattempo passano accanto a noi le tre oche della mia classe, la loro servetta, il ragazzo nuovo e due altri ragazzi della classe.

"Ma come siamo dolci oggi! Come mai così felice Karen? È morto qualcun altro?"

Le oche ridono mentre mia sorella si allontana da me, uscendo corredo dalla mensa.

"Alessandra finiscila! Fai ridere solo i mongoloidi che stanno accanto a te!" Sbraito senza ritegno.

Giro i tacchi ed inseguo Hanna. Tutto ad un tratto sento il mio nome pronunciato dagli altoparlanti, bloccandomi pertanto al centro esatto del corridoio principale.

"La signorina Karen Lamberti è attesa in presidenza."

Cosa ho fatto per esser convocata dalla preside?! Oggi la sfortuna mi perseguita. Chissà ora quelle quattro come se la staranno ridendo! Mi dirigo in presidenza con il morale sotto terra. La segretaria con i capelli a caschetto mi fa accomodare dinanzi alla preside.

"Signorina Lamberti giusto?"

"Sì, si."

"Il maestro di arti marziali della scuola è stato sottoposto ad un intervento e quest'anno non potrà insegnare. Prima ho parlato con un ragazzo della tua classe se non erro un certo Axel V Hagyak. Lui si occuperà del corso superiore e tu di quello dei ragazzi che vanno dai 14 ai 16 anni."

"Perché dovrei accettare?"

"Uno: non è una domanda ma un ordine. Due: so delle tue doti. Tre: ti pagheremo 300 euro al mese."

"Perché ha scelto me?"

"Nel tuo curriculum c'è scritto che fai arti marziali dall'età di cinque anni e che sei arrivata tra i primi a livello europeo. E so anche che hai lasciato l'accademia l'anno scorso."

Sono letteralmente sotto shock. Da una parte sono felicissima di riprendere a praticare arti marziali d'altro canto sono già super impegnata. Come farò? Lo sguardo severo della preside mi fa comprendere bene che non ho altra scelta.

"Grazie." Affermo educatamente.

"Non ce di che! Fammi vedere ciò che sai fare."

"Non la deluderò."

"Un'ultima cosa. Mettiti d'accordo con Hagyak."

Acconsento con un gesto deciso del capo per poi uscire finalmente dalla stanza. Forse la giornata non è andata così male!

Buon capitolo a tutti!😂😂
Sto revisionando appena ho due secondi di tempo dato che mi sono resa conto che la storia necessitava di una bella rivisitazione riguardo soprattutto l'assetto grammaticale ed espositivo.

Per farvi capire quali parti sono state già revisionate...Ho inserito un titolo ad ogni capitolo.

Allora cosa ne pensate? Un kiss e alla prossima.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora