Passo la Pasqua con mamma e Hanna mentre il lunedì di Pasquetta con gli zii. Viene a pranzo anche mio cugino Alessandro con la sua fidanzata. È una ragazza molto allegra e vivace, é simpatica e devo ammettere che loro due formano davvero una bella coppia. Mi abbuffo di cioccolata, facendo a gara con Alessandro e come al solito vinco io. Il martedì studio matematica dalla mattina sino alla sera in modo da essere pronta per l'interrogazione. Il rientro a scuola è tragico. Il professore di matematica, come promesso, mi interroga e prendo otto e mezzo. Mando immediatamente un SMS a mamma per renderla partecipe della bella notizia. Ora la mia media in matematica è salita a nove. Passa tutto il mese e arriva il 20 maggio. Per tutto questo tempo Axel non mi ha perseguitata e non ha bevuto più il mio sangue. Oggi è venerdì e vedo che Axel è più pallido del solito. Sembra stanco ed affaticato, mi fa pena vederlo in questo stato. Al suono della campanella delle 12:00 lo porto con me nello spogliatoio della palestra, serrando bene la porta dietro le mie spalle. Mi volto e noto Axel seduto su una panchina con la schiena contro il muro e gli occhi socchiusi.
"Axel cos'hai?"
"Niente. È di questo che mi dovevi parlare?"
"Ormai è passata una settimana da quando stai in questo stato pietoso." Lo indico.
"Stato pietoso?" Alza un sopracciglio.
"Sembri stanco ed affaticato. È più di un mese che non bevi il mio sangue."
"Ti correggo. È più di mese che non bevo sangue umano."
"E si nota! Dai su, Axel. Bevi il mio sangue."
"Non berrò più il tuo sangue senza prima chiederti il permesso."
"Te lo sto concedendo liberamente! Se non bevi sangue umano, non so cosa potrebbe accaderti." Rispondo preoccupata.
"Perché ti interessi sempre di tutti? Io non ti ho mai dato modo di comportarti con me in modo così gentile. Non me lo merito. Sono un mostro! Lo vuoi capire?" Quasi urla.
"Che tu sia o non sia un mostro poco importa in questo momento. Ci sono esseri umani che sono molto peggio di te!" Ammetto con rammarico.
"Prima ho mandato te in ospedale e poi altri della scuola." Ribatte lui.
"Conosco il motivo."
"Quale sarebbe?"
"Hai paura di baciare una ragazza perché senti ancora di più l'odore del suo sangue e hai cercato, ad un certo punto, di respingerle e loro non si sono tirate in dietro. Tu per non ucciderle, le hai ferite a causa della tua forza." Mi avvicino a lui.
Ormai mi trovo dinanzi ad Axel e confermo il fatto che non stia affatto bene.
"Perché? Spiegami solo il perché." Replica lui.
"Bevi il mio sangue, Axel." Dico con voce ferma.
"No!" Tuona.
Mi avvicino a lui ancora di più e lo bacio con trasporto. In realtà non so da dove sia nata tutta questa audacia in me, ma è l'unica soluzione per fargli bere il mio sangue. Non smetto sino a quando lui non ricambia. Si alza dalla panchina e mi sbatte prepotentemente contro il muro continuando a baciarmi. I suoi baci prima sono sfuggenti e dolci poi diventano sempre più passionali. Mi sembra che il mondo abbia arrestato il suo solito moto. Come posso provare così tante emozioni con un banale contatto? Adesso esistiamo solo io e lui, nessun altro. È lui il ragazzo che ho aspettato per tutta la vita. È lui! È lui che mi ha baciata nel bosco, riconoscerei le sue labbra ovunque. Mi sento completa e per la prima volta felice. Tutto ad un tratto si blocca ed io di conseguenza lo abbraccio forte a me, inspirando il suo dolce profumo. Con una mano afferro dolcemente la sua nuca. Lui alza la testa e dice:" No, non posso."
"Si che puoi. Il mio Axel è forte e non stanco, rompiscatole ma anche dolce, pazzo e adorabile. Axel voglio che tu beva il mio sangue. Non te lo sto chiedendo. È un ordine!"
Mi perdo senza preavviso nei suoi pozzi neri. Lui annuisce e prima di affondare i denti affilati e candidi nella mia carne sussurra:" Grazie per tutto, Karen."
È passata una settimana da quel bacio e Axel non si è più presentato a scuola. Oggi è l'ultimo giorno e non credo verrà. Saluto tutti e vado a lavoro.
"Buona sera Sonia."
"Felice?"
"Molto. Finalmente è terminata la scuola." Esordisco, sospirando lieta.
"A chi lo dici, Karen."
Poco dopo s'intromette nella conversazione anche Fidia.
"Ragazze mie, lo sapete che dovrete lavorare sino al 10 luglio?"
"Si." Sbuffiamo all'unisono.
"Poi l'11 andiamo tutte insieme a mare. Verranno con noi anche le chef."
"Davvero!?" Esclamiamo insieme.
"Certo! E adesso...a lavoro!"
Oggi mi sento appagata perché finalmente non andrò più a scuola per un bel po'. Prima di congedarci Fidia raggiunge me e Sonia.
"Ragazze dalla prossima settimana lavorerete la mattina dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 14:00. Sabato e domenica libere."
"Grazie!" Rispondiamo all'unisono.
Appena torno a casa ceno e finalmente mi spaparanzo sul divano a vedere la tv. Mi sembra di essere divenuta più giovane di dieci anni. Alle 23:00 mi getto sul letto e guardo il soffitto, pensando ad Axel. Perché non si è fatto sentire per tutto questo tempo? Forse non si aspettava il bacio da parte mia e mi ha reputato come quelle quattro oche. A dirla tutta, spero proprio di no. Lo amo ed ho avuto la conferma quando l'ho baciato. Ho sentito le farfalle nello stomaco e tutto mi sembrava perfetto. Mi manca tanto e vorrei rivederlo, ma qualcosa mi dice che è sparito proprio a causa mia. Perché mi evita? Spero che non lo abbia offeso con quel mio gesto cosí improvviso. Mi addormento mentre cerco di trovare una spiegazione logica a tutto questo.
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PATTO DI SANGUE
VampirePRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA (Siate clementi con la sottoscritta dato che è il primo libro che pubblico) Cosa succederebbe se le leggende che ti raccontano di notte fossero realtà? Cosa faresti se i tuoi incubi si realizzerebbero senza preavviso? Tut...