È il 20 di dicembre, precisamente le tre del mattino. Mamma entra in camera, svegliandomi dolcemente. Finalmente alle 3:20 decido che è arrivato il momento di abbandonare il mio amato letto, faccendo poi velocemente colazione. Dò un bacio a mia sorella mentre dorme e scendo giù in salotto. Mamma mette le ultime cose in valigia e alle 3:39 bussa alla porta mio cugino Alessandro. Apro il portone e lo faccio accomodare dopo averlo salutato calorosamente. Mia madre scende di corsa dal piano superiore appena sente il rumore del portone.
"Alessandro scusami se ti ho disturbato." Sentenzia con il viso stanco.
"Zia non disturbi mai."
"Avrei portato io Karen alla stazione, ma come ben sai dopo la morte di tuo zio ci hanno confiscato la casa al mare e la macchina." Dice in un sussurro.
"Per me è un piacere accompagnare mia cugina per il suo primo viaggio in aereo."
"Alessandro non so cosa farei senza di te! Comunque avvisa tua madre, il suo compagno e tua sorella di venire qui a mangiare la notte di Natale. Mi farebbe molto piacere." Afferma raggiante.
"Ne parlerò con mamma quando torno. Karen sei pronta? Dobbiamo partire subito se no, non arriveremo in tempo."
"Si, si. Sono pronta." Rispondo, presa in contropiede.
Salgo in camera mia e scendo con la valigia blu. Mamma mi consegna la borsa per poi abbracciarmi forte a sé.
"Divertiti Karen. Te lo meriti. Manda poi qualche foto a tua sorella."
"D'accordo." Le schiocco un sonoro bacio sulla guancia.
Esco di casa alle 4:05, arriviando in aeroporto alle 4:50. Come previsto ci sono i genitori di tutti i ragazzi e la preside. Mi volto verso Alessandro per salutarlo.
"Grazie Ale per avermi accompagnata."
"Non dirlo neanche per scherzo. Farei questo e altro per te. Dopotutto ti devo un grande favore."
"A me non devi proprio niente." Scuoto il capo divertita.
"Invece sì, io potevo salvarlo."
"Invece no. Tu hai fatto quello che potevi. Dovevo bloccarlo io prima che facesse..."
Mi blocco all'istante a causa del groppo che mi si é creato in gola. Inizio a piangere e lui mi abbraccia forte a sé.
"Abbiamo sbagliato entrambi. Però non potevamo cambiare il corso degli eventi. Ora devi divertiti, tua madre ha ragione."
Gli dò un forte bacio sulla guancia e gli sussurro:" Cuginetto ti chiamerò la notte di Natale, così darò gli auguri a tutti."
"Va bene."
Stringo la valigia nella mano destra e mi incammino verso gli altri.
"Hey Nick"
"Hey Karen."
"Pronta?" Continua.
"Si, anche se ero indecisa se venire o meno. È stata mia madre a spingermi a dire di sì."
"Ha fatto bene. Almeno visiteremo qualcosa di bello."
"Non vedo l'ora di essere lì!"
Dopo di che ci raduniamo introno ad Axel che si blocca dinanzi ad un jet di color bianco e oro.
"Questo è l'aereo personale di mio nonno. I ragazzi seguiranno me mentre le ragazze la preside. Pertanto ragazze e ragazzi verranno divisi durante il viaggio. Ora muoviamoci. Arriveremo lì per le 10:00."
Ho sentito bene? Io devo stare per più di quattro ore con le oche? Non ce la farò mai! Saliamo e l'aereo decolla alle 5:20 del mattino. La preside si chiude in un'altra stanza, lasciandomi in compagnia delle arpie. Le oche fanno tesoro dell'occasione e si avvicinano a me con fare superiore.
"Karen sai che ci sarà il ballo, vero?"
"Si. Cosa vuoi da me, Alessandra?"
"Voglio solo sapere se sei cosciente della futura figuraccia che farai."
"Non farò nessuna figuraccia! Anzi voi sarete più racchie di me." Ringhio.
"Ma sentiti. Tu dovresti essere più bella di noi? Alessandra hai sentito?"
"Valeria lasciala stare. Basta che è convinta lei." Risponde Alessandra.
"Valeria al posto di parlare male di me con Ale, ti consiglio di andare a farti una doccia fredda perché si sente puzza di fallimento." Sbotto io.
"Come osi parlare così di me?"
Valeria prende i miei capelli e li tira. Io la metto in meno di cinque secondi KO, sorridendo poi soddisfatta del mio lavoro.
"Valeria ricordati che non vincerai mai con me."
"Valeria non può sicuramente combattere contro di te. Infatti si nota che sei un maschiaccio." La difende Giada.
"Giada loro ti usano solamente per copiare i compiti e per un tuo conforto. Non te ne sei ancora resa conto?"
"Adesso basta, Karen. Chiudi quel cesso di bocca che hai!" Gracchia Alessandra.
"Alessandra per me le tue parole sono lusinghe."
Iniziamo ad azzuffarci ovvero io le stendo a terra senza sforzarmi troppo. Sono delle poppanti. Mentre mi trovo seduta su Eleonora che starnazza come oca sotto di me, entra la preside con Diana.
"Diana mi è venuta a chiamare. Ragazze che modi sono? I ragazzi sono più disciplinati di voi. Lamberti lascia la presa, non siamo in palestra! Poiché noto un evidente schieramento, la signorina Lamberti dovrà viaggiare con me. Si muova a seguirmi o sarò costretta a prendere provvedimenti."
Seguo la preside e noto la faccia di Diana dispiaciuta. Così quando le passo accanto, le dico:" Hai fatto la scelta giusta."
Mi siedo vicino al finestrino e guardo fuori incuriosita, ascoltando della buona musica dell'MP3.
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PATTO DI SANGUE
VampirePRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA (Siate clementi con la sottoscritta dato che è il primo libro che pubblico) Cosa succederebbe se le leggende che ti raccontano di notte fossero realtà? Cosa faresti se i tuoi incubi si realizzerebbero senza preavviso? Tut...