Ballo di Natale

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Scendo i gradini con ansia e alla fine della scala a chiocciola trovo ad aspettarmi Axel. Appena lo vedo mi blocco e lui si volta a guardarmi. Continuo a scendere e gli dico:" Come sto?"

"Decente. Almeno non indossi quegli insulsi abiti che usi di solito." Dice quasi schifato.

"Sempre gentile, eh?"

"Non iniziare ad infastidirmi e seguimi."

Sospiro senza ribattere perché non ne vale proprio la pena. Camminiamo lungo il corridoio e arrivati dinanzi a un'enorme porta, Axel mi prende per mano.

"Cosa succede?" Domando allarmata da questo suo gesto.

"Ora dobbiamo scendere lungo una grande scalinata sotto gli occhi di tutti. Quindi dobbiamo essere credibili e cerca di comportarti bene o saranno guai per te."

Questo ragazzo finisce tutte le frasi con una minaccia? Possibile che non conosca Mr Gentilezza e Mr Educazione? Annuisco e gli stringo la mano come per suggellare un accordo. Si volta poi verso me:" Karen posso leggerti nel pensiero quindi cerca di non denigrare la mia persona. Non ti conviene."

Ci risiamo! Come posso giudicarlo diversamente se si comporta sempre così? Mi minaccia di continuo! Nel frattempo si avvicina a noi un tipo cadaverico con indosso un completo elegante.

"Principe Axel posso dare il consenso di aprire la porta?"

Il ragazzo fa cenno di sì.

"Axel puoi leggermi nella mente?" Chiedo incuriosita.

Sbuffa e borbotta di incomprensibile tra sè e sè.

"Sì e ora stai zitta. Mostra il tuo sorriso migliore se no..."

"Saranno guai. Lo so, lo so." Lo scimmiotto.

Mi lancia uno sguardo di fuoco, ma per mia fortuna la porta inizia ad aprirsi prima che possa uccidermi.

"Ringrazia mio nonno che è qui o in caso contrario ti avrei staccato giá la testa a morsi. Non permetterti mai più di fare il verso a me!" Alza il tono della voce.

La porta si spalanca ed io non posso ribattere. Scendiamo l'enorme scalinata davanti a tutti e noto le oche guardarmi in cagnesco. Mi sento imbarazzata sino al midollo...ho sempre odiato stare al centro dell'attenzione. Arrivati tra la gente un uomo ben vestito dá avvio alla festa. Axel mi porta davanti a suo nonno.

"Nonno vorrei presentarti Karen, la mia ragazza."

Wow, devo dire che ha convinto anche me! L'uomo davanti a noi mi bacia la mano e si presenta:" Io sono il conte Dracula, ma puoi benissimo chiamarmi Vladimir."

"Io mi chiamo Karen Lamberti."

L'uomo che ho davanti potrà avere al massimo una quarantina d'anni e Axel lo chiama nonno? Certo che i vampiri sono proprio strani. Il conte ride e mi dice:" Sei una ragazza divertente e grazie per il complimento."

Quanto sono stupida! Ho dimenticato che sanno leggere la mente! Argh! Subito dopo Vladimir si rivolge ad Axel:" Non credevo che ti fossi realmente fidanzato, nipote mio così avevo pensato di trovarti la tua futura consorte."

Detto ciò Vladimir ci presenta una vampira con i capelli biondi e gli occhi color cioccolato. È davvero uno schianto! Io a confronto sono un verme. Sicuramente Axel...un attimo, Axel? Mi volto e lo vedo con i nervi a fior di pelle. La bellissima ragazza si avvicina e lui l'allontana prontamente, trascinando me al suo fianco, afferrando poi la mia mano.

"Axel perché mi respingi? Un tempo eravamo una cosa sola."

"Catherine un tempo è passato. Ora sto con Karen." Dice schietto.

La sua presa si fa sempre più forte e mi fa male la mano. Axel si rende conto del dolore che mi sta provocando così diminuisce quasi immediatamente la sua forza.

"Non dirmi che vuoi passare l'eternità con questa mocciosa?" Mi indica schifata.

"Se volessi? Non credo sia affar tuo, Catherine." Risponde acido il ragazzo.

"Axel perché ti intestardisci così?"

"Ognuno fa le sue scelte ed io ho fatto la mia."

L'aria è tesissima così mi volto verso Axel.

"Andiamo a ballare?" Domando, abozzando un sorriso falsissimo.

Lui si volta verso me con uno sguardo dolce da mozzare il fiato. Mi perdo nei suoi occhi tenebrosi e cupi poi fa sì con il cenno del capo e si congeda dalla chiacchierata. Sento ancora la voce di quella tipa bionda che mi bestemmia in una lingua a me sconosciuta. Entriamo in pista e poi il PANICO. Non so ballare! Come ho fatto a non pensare a questo piccolo dettaglio? Axel mi prende per i fianchi e mi sussurra con voce sensuale:" Segui me. Comunque avevo pensato a questo piccolo problema. Dopotutto sei un maschiaccio." Sogghigna divertito.

Cerco di allontanarmi ma lui mi attira prontamente a sé. Siamo praticamente incollati! Alzo la testa ed incontro nuovamente quei due occhi color della notte. Mi stanno rimproverando così abbasso lo sguardo e continuo a farmi trasportare da lui. Dopo aver danzato mangio qualcosa e Axel si allontana. Prendo l'occasione per parlare con Nick che è ancora sotto shock mentre Diana inizia a farmi l'interrogatorio di quarto grado al quale sono costretta a rispondere, dicendo ovviamente menzogne. Mi volto e Vladimir mi chiede di parlare con lui.

"Da quando tu e mio nipote vi frequentate?"

"Poco meno di un mese."

"Come mai non ti ha uccisa?"

"Beh, veramente non l'ho mai capito."

"Sicuramente dopo aver visto tanta bellezza ed intelligenza insieme..."

Arrossisco come un peperone e lui continua imperterrito.

"Non ha mai avuto rapporti di questo tipo con gli umani. Lui li uccide e basta. Si nutre di loro come del resto tutti noi. Ha avuto molte scappatelle con le vampire più sexy della città. Chi lo sa! Forse Elias aveva ragione."

"Ragione su cosa?" Domando perplessa.

"Strano che non ti abbia parlato di suo cugino."

"Siamo da poco insieme quindi non abbiamo avuto modo di parlare delle rispettive famiglie."

"Capisco. Tutti i vampiri hanno un particolare potere e quello di Elias è la chiaroveggenza. Ha visto che Axel si innamorerà di un'umana italiana risiedente in una piccola città dell'Umbria. Non credevo avesse ragione."

"Qual è il vostro, signore?"

"Puoi chiamarmi Vladimir. La mia abilità speciale è la soggiogazione."

"Come ha fatto allora a leggermi nella mente?"

"Noi vampiri di sangue reale abbiamo un DONO. Ovvero un potere in più rispetto agli altri vampiri. Io e Axel abbiamo quello di leggere nella mente delle persone. Come mai Axel non ti ha detto ciò?"

"Sicuramente me lo ha riferito. Sa, sono molto sbadata. Mi ha detto che voi vampiri avete i sensi più sensibili rispetto a noi umani."

"Certo. Noi riusciamo a captare anche un'ape che vola."

Ci interrompe una donna alta con i capelli dello stesso colore di quelli di Axel. Si presenta e dice che è sua nonna. Mi congedo e lascio i due soli. Sono le 23:00 e Axel è sparito da più di un'ora ormai. Girovago lungo i mille corridoi del castello e noto che una stanza ha la porta socchiusa dalla quale fuoriesce una luce fioca. Mi avvicino ed osservo la scena che mi si presenta. Sento il cuore smetere di battere ed andare in frantumi. Axel è ormai senza giacca e ha la camicia quasi tutta sbottonata. La vampira bionda con gli occhi color cioccolato è stesa sotto di lui, sul divano. Stanno amoreggiando appassionatamente. Mi tolgo i tacchi e corro in camera mia piangendo come una dannata. Mi chiudo a chiave in bagno. Almeno qui nessuno potrá disturbarmi! Apro l'acqua calda, immergendomi poi in vasca. Perché sto piangendo? Per Axel? Non sono realmente la sua ragazza e non posso pretendere che lui non baci le altre. Perché allora mi sento uno schifo? Ho il morale sotto terra ed il vuoto mi consuma letteralmente. Mi sento triste ed usata, soprattutto usata. Sicuramente sto  così a causa lo stress di questi ultimi giorni. Afferro il cellulare e faccio partire uno dei brani della mia playlist, tranquillizzandomi cosí sotto le note di Chopin e smettendo di singhiozzare.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora