PATTO DI SANGUE

Ti Amo

È il 18 giugno e finalmente escono i quadri. Termino di lavorare alle 14:00 e subito mi dirigo a scuola. Leggo il mio nome ed i voti corrispondenti:

Italiano: 8

Latino: 7

Inglese: 7

Filosofia: 8

Storia: 8

Matematica: 9

Fisica:8

Chimica: 10

Biologia: 9

Ed. fisica: 9

Comportamento: 10

La pagella è a dir poco bellissima. A dire la veritá non mi aspettavo risultati così alti. Ho la media del 8,45! Che soddisfazione! Sono la quinta della classe invece il primo è Axel. Ha preso quasi tutti nove e dieci. Mi volto e vedo il diretto interessato andare via. Mi affretto e lo afferro per il braccio.

"Axel perché mi eviti?"

Prosegue il suo cammino ed io continuo a tenergli la manica della camicia per intimargli ad arrestare la sua corsa. Nulla, non si ferma.

"Così mi rovini la camicia!" Sbraita incollerito.

"Non mi fai paura e non riuscirai a farmi cambiare idea."

Adesso i miei occhi color nocciola si scontrano con i suoi color della notte, cupi e colmi di mille emozioni. Mi osserva e con un gesto repentino mi prende in braccio. In meno di un minuto ci troviamo nel bosco. Mi poggia a terra con delicatezza e fa per allontanarsi, ma io lo blocco prontamente.

"Axel rispondimi! Perché mi eviti?" Le lacrime iniziano a scendermi lungo le gote arrossate e singhiozzando dico:" Vorrei essere una di quelle oche. Almeno loro possono stare con te e tu ricambi in qualche modo il loro affetto."

Si volta di scatto e mi afferra per le due braccia.

"Non dire più queste assurdità! Capito?" Urla a poca distanza da me.

"Allora spiegami. Io non posso continuare a vivere così!"

"Dimenticati di me!"

"Dimenticarmi di te?" Mi svincolo e gli tiro uno schiaffo in pieno volto. Lui mi continua a fissare imperterrito.

"Come puoi dirmi di dimenticarti? Tu non hai idea! Ho resistito tanto, autoconvincendomi che tu fossi come gli altri fighetti che popolano la scuola. Invece no. Tu sei diverso e io...io...TI AMO."

Ride amaramente:" Come puoi amare un essere che ha ammazzato persone senza un briciolo di coscienza?"

"Tu non sei un mostro! Hai resistito per sei mesi. Hai resistito bevendo il mio sangue solo tre volte. È nella tua natura quello di vivere attraverso la linfa vitale di noi umani."

"Alla fine ti stancherai di questa storia. Non potrò cibarmi di te in eterno!"

"Se questo significa 'donarti la normalità' allora sí, sono disposta!"

"Parli seriamente?" Strabuzza gli occhi incredulo.

"Si. Pensi che io stia mentendo?" Scoppio a piangere. Non ce la faccio più! Perché è tutto così complicato? Lo sapevo. Non mi ama. Lui pensa solo alle sgualdrine che lo circondano.

"Adesso basta!" Urla Axel. "Io TI AMO Karen Lamberti. Ti ho amato dal momento che ho danzato con te quella notte al castello. Ho capito di amarti già da allora. Non ho mai provato questo sentimento con nessun altra donna in trecento anni di vita!"

"Allora perché hai aspettato così tanto?" Chiedo stremata.

"Perché tu mi odiavi, non mi sopportavi. Non potevo costringerti ad amarmi. Saró pure un mostro ma questo proprio..."

Non termina la frase perché lo bacio. Non potevo attendere di più. Voglio sentire le sue braccia avvolte sul mio corpo, le sue labbra sulle mie ed il suo cuore battere solo per me. Lui di conseguenza mi stringe forte a sé, sussurrandomi all'orecchio:" Sicura di voler essere mia?"

"Si. Non sono mai stata più sicura." Ammetto con le lacrime agli occhi.

Le nostre labbra si scontrano nuovamente mentre entrambi ci stendiamo abbracciati sull'erba fresca e verde. Dopo circa cinque minuti ci stacchiamo perché Axel si è reso conto che non ho più fiato. Arrossisco immediatamente mentre tento in tutti i modi di far calmare il cuore scalpitante. Prima di riaccompagnarmi a casa Axel afferma radioso:" Vorresti venire ad assistere alla mia incoronazione il 4 luglio? Se accetti potranno venire anche Nick e Sonia. Ci saresti?"

"Si." Dico senza pensarci due volte.

Lo bacio dolcemente, entrando poi in casa. Finalmente mi sento completa e felice per la prima volta dopo tanto tempo.