Sorpresa a casa

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Verso le 20:10 qualcuno bussa alla mia porta. Sicuramente non è Hanna però potrebbe essere mamma, dopotutto non sapeva a che ora sarebbe terminato il colloquio. Mi avvicino e vedo il volto di Hagyak. Apro leggermente la porta, lasciando intravedere solo parte del mio volto.

"Hagyak vai via da qui." Lo minaccio.

"Sono passato per chiederti cosa volessi l'altro giorno."

É un essere umano normale? Ditemi voi perché la scorsa settimana mi ha rotto un braccio. Questo ragazzo si diverte a farmi incavolare? Non lo so!Dopo che ha spezzato le mie ossa, si presenta a casa mia per chiedermi la questione dell'altro giorno. Alla fine giuro lo ammazzerò!

"Senti io al momento non sono disposta a parlarne con te."

"Perché hai le tue cose?"

"Ma come ti permetti!" Sbotto incollerita.

Prendo la porta con foga e la scaglio contro il muro, ma lui la blocca. La apre con un movimento repentino, mi spinge ed entra in casa, serrando successivamente l'entrata. Mi prende in braccio e mi poggia sul divano. Ma che diavolo gli prende?!

"Mi sto scocciando di questo tuo comportamento." Affermo irritata. "Questa è violazione di domicilio!"

"Sei tu che rendi tutto più difficile. Non è certo colpa mia."

"Si che lo è! Ti dò esattamente tre secondi per dirmi il motivo per il quale sei qui. Uno-due..."

"Voglio sapere cosa volevi da me l'altro giorno."

"Non potevi domandarmelo la scorsa settimana? Ah giusto! Dimenticavo il fatto che hai perso le staffe e mi hai rotto un braccio. Grazie!" Esclamo frustata.

"Smettila di dire sciocchezze e rispondimi."

"Non sei nella posizione di darmi ordini." Sputo acida.

"Karen." Digrigna i denti.

Ok, ok. Mi devo fermare o questa volta il biondino mi distruggerá l'intera colonna vertebrale.

"Ho bisogno del tuo aiuto." Sussurro.

Lui inizia a ridere e mi dice:" Tu hai bisogno del mio aiuto? Ti fidi ancora di me dopo quello che ti ho fatto? Tu sei pazza!"

"Io di te non mi fidavo e non mi fido però al momento non ho altra scelta."

"Dunque la cosa è seria. Sei cosí disperata?"

"Sì! Ora ascoltami. Io terrò la tua lezione del venerdì di arti marziali ogni due settimane a patto che tu racconti una piccola bugia a mia madre e ad Alessandro."

"Perché dovresti mentire a tua madre?"

"Uno: sono affari miei. Due: è anche per il suo bene."

"Allora parlane con tua sorella."

"Mia sorella, no. Aspetta...come fai a sapere che ho una sorella?"

"Alessandra." Bisbiglia il biondino.

"Quell'oca! Non si può chiudere il becco una volta tanto?!"

"Dimmi cosa devo fare."

"Come scusa?"

"La bugia."

"Si, si. Devi dire a mia madre che il sabato sera esci con me mentre se incontri mio cugino devi raccontargli che passeggiamo insieme nel bosco. Intesi?"

"Non capisco cosa ci sia di sbagliato nel passeggiare nel bosco da soli." Afferma Axel. "Ma non diró mai in giro che uscirò con te. Ne vade la mia reputazione."

"Smettila." Lo rimprovero.

"Come mai non puoi andarci da sola? Non ci vedo nulla di male." Scrolla le spalle.

"Ultimamente si aggira una creatura che ammazza esseri viventi quindi Alessandro si preoccupa e mia madre è meglio che non ne sa niente."

"Non hai paura della creatura?" Chiede divertito.

Ripeto per l'ennesima volta: questo ragazzo necessita di un bravo psichiatra ed anche subito. Si avvicina bruscamente, di conseguenza mi allontano immediatamente.

"Certo che ho paura però ciò che devo fare è molto più importante."

"Più importante della morte?"

"Si, soprattutto se sai di essere responsabile della fine della vita di... Aspetta perché sto raccontando a te questa storia?"

"Perché sono bello?"

"Ma fammi il piacere! Allora ci stai?" Chiedo speranzosa.

"Ci sto. Venerdì è la prima e devi fare tu la lezione. Ti chiedo però in cambio un favore."

"Cos'altro vuoi da me?" Sbuffo.

"Niente di che. Da oggi in poi mi chiamerai per nome o il patto salta."

"Sinceramente non ricordo il tuo nome." Mento spudoratamente.

"Axel" Dice con inquietudine.

"D'accordo."

Lo accompagno alla porta e lui si volta e mi dice:" Però devo dire che quelle quattro hanno ragione su di te."

"Che vuoi dire?"

"Ho visto i libri aperti. Sei proprio una secchiona!"

"Fai la finita e vai via. Buonanotte!"

Sbatto il portone e tolgo immediatamente i libri dal tavolo. Perché adesso mi interessa cosa pensano gli altri di me? Argh! Mamma torna a casa verso le 22:00 e dice che è andato tutto ok e che sta aspettando una risposta. Hanna rientra verso le 23:10 tanto che sono costretta ad aspettarla io perché mamma è sprofondata in un sonno profondo. Appena mette piede in casa, salgo in camera mia per poi gettarmi a peso morto sul morbido letto.

"Buona notte mondo." Biascico a mala pena per poi entrare nel regno di Morfeo.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora