Ti perdono

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Quando Axel arriva in cucina è visibilmente impacciato. Sicuramente non si aspettava che sia io che Nick fossimo qui infatti si rivolge scorbuticamente all'oca:" Valeria avevi detto che non avresti avuto compagnia questa sera..."

"Scusami tanto, ma solo oggi potevamo incontrarci per il lavoro di gruppo."

"Capisco. Allora tolgo subito il disturbo, non voglio essere d'intralcio." Ribatte il VAMPIRO.

"No, dai. Non andare via! Abbiamo appena finito e loro due stanno per andare via." Piagnucola l'oca.

Tossisco perché l'aria si è fatta un po' troppo tesa e questo mio gesto non è stato gradito da Valeria. Lei, incurante della mia presenza e di quella di Nick, si avvicina ad Axel e lo bacia con trasporto. Nick si avvicina a me e mi stringe la mano. È teso e si sente come uno straccio. Lo si può notare dalla sua faccia e dal modo in cui mi stringe la mano. Senza smettere di baciarsi, Axel stringe a sé Valeria fino a quando il bacio diventa sempre più passionale. Lui apre un occhio e mi osserva. Ecco! Mi sento colpita da mille coltelli. Sono delusa, arrabbiata, infuriata con il mondo intero. Il mio cuore si è letteralmente sgretolato in mille pezzi. Perché? Ero convinta che quelle lì gli gironzolassero intorno invece è anche lui che le desidera. Prova gusto nel vedermi soffrire, ne sono pienamente consapevole. Non riesco ad odiarlo anzi detesto me stessa per non essere al posto di una di quelle oche. Non ho il diritto di dirgli con chi stare perché non sono la sua ragazza, ma tutto questo mi ferisce. Stringo la mano di Nick come per fargli capire che anche io sono nella sua stessa situazione. Prendo le nostre cose ed uscendo sbatto il protone. Porto Nick sino alla mia bici.

"Vuoi che ti accompagni a casa?" Gli chiedo preoccupata.

"No. Ho bisogno di camminare."

"Nick mi dispiace cosí tanto. Non sono come..."

"Karen tu sei troppo ingenua. Quelle come Valeria vogliono solo i fighetti tutto muscoli e senza cervello. Ti consiglio vivamente di non perdere tempo con lui o ti ritroverai come me."

"Purtroppo al momento mi sento come te."

"Quindi tu..."

"Si. È come pensi, ma ti prego di non farne parola con nessuno, nessuno!" Inizio a piangere e singhiozzare.

Subito smetto perché non voglio farmi vedere debole. Lo promisi tempo fa. Nick mi abbraccia ed io sprofondo tra le sue braccia.

"Grazie Nick." Sussurro.

"Grazie a te, Karen. Le lacrime che hai versato sono anche per me, vero?"

"Si. L'ultima cosa che voglio è vedere le persone che mi circondano stare male. Soprattutto se è colpa mia."

"Karen io riuscirò a superare tutto perché ho capito che lei non mi merita. Mi avrebbe solo usato."

"Basta Nick! Ora io devo andare. A lunedì."

Mi lascia andare, sussurrandomi:" A lunedì. Grazie per essere mia amica."

"Grazie anche a te, Nick."

Monto in bici e pedalo ad una velocitá supersonica sino a casa. Arrivo per le 19:35. Non trovo nessuno, ma solo un insulso biglietto sul tavolo. Lo leggo.

Karen questa sera andrò con dei colleghi ad una cena.

Ho avuto una promozione e quindi mi hanno organizzato una festa.

Tua sorella tornerà verso le 23:00-23:30.

Io cercherò di essere a casa per 0:00.

Ho comprato della mozzarella,

se vuoi mangia un panino con mozzarella e pomodoro.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora