Incidente

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La sveglia suona e mi implora si scendere giù dal letto. Apro lentamente gli occhi e mi rendo conto solo ora che non mi sono svestita. Indosso ancora le robe di ieri! Direi che il pigiama mi servirà solo durante il weekend! Scendo correndo dalle scale, rischiando più volte di rompermi l'osso del collo. Faccio colazione per poi catapultarmi sulla bici e pedalare a tutta velocità verso scuola mentre Hanna invesce, seguendomi a ruota. Per fortuna la settimana passa così velocemente da non rendermene conto. Sabato sera mi ricordo che dovevo discutere con Hagyak riguardo la questione del bosco, ma non ho avuto modo di parlargli perché intorno a lui ci sono sempre quelle quattro oche giulive. Alle 17:00 mi appoggio sul letto per rilassarmi qualche secondo. Alla fine mi addormento sul morbidissimo materasso, svegliandomi poi alle 3:46 del mattino. Mi alzo di scatto, capitando per terra. Bofonchio qialcosa di poco carino, ma poi mi ammutolisco appnea noto un post-it sulla scrivania.

Tesoro mio ti ho vista così stanca e ho preferito lasciarti dormire.

Mi spiace che tu non sia uscita, ma non ti preoccupare.

Ho parlato con Max e gli altri ragazzi del gruppo per farvi incontrare e passare del tempo assieme.

Domani farete un pic-nic nel bosco e verrà anche Sonia.

La scorsa sera ha chiamato e ha chiesto di te. È una ragazza fantastica.

Ti dò un forte bacio e ti auguro una buona giornata.

Giuro che quando vedrò Max...solo Dio mi darà la forza per non farlo a fettine. Sono le quattro e mi rimetto stesa sul mio comodo letto. Mi addormento nuovamente e alle 9:00 mi viene a buttare letteralmente giù dal letto mia sorella.

"Alzati, alzati dormigliona. Alle 10:30 abbiamo appuntamento con gli altri." Strilla nel mio povero orecchio.

"Hanna perché non hai bloccato Max?" Bofonchio, mettendomi a sedere.

"Ha insistito e ha convinto il gruppo a venire a casa. Ringrazia che non sia salito qui, in camera tua!"

"COSA HAI DETTO!?"

Mi alzo e guardo furente Hanna. In verità vorrei uccidere Max, ma fortunatamente per lui ora non c'è. Purtroppo Hanna si sorbirá il mio cattivo umore per colpa sua. Dico io...perché non si trova un'altra ragazza e non mi lascia in pace?!

"Stava convincendo gli altri a salire in camera tua per vederti e mi sono inventata una scusa. Non sai quanto mi sia costato!"

"Devo porre fine a questa storia!" Esclamo ferma sulla mia decisione.

"Come?"

"Inviterò al pic-nic Nick."

"Ora capisco dove vuoi arrivare sorellona!" Mi strizza l'occhio con fare allusivo.

"Speriamo che funzioni." Sospiro insicura.

Mi incammino verso l'armadio ed osservo i vari indumenti. Alla fine opto per dei leggings neri ed una camicia bianca a quadri rossi. Lego i capelli in una coda alta e trucco gli occhi con un filo di matita e mascara. Faccio colazione e preparo il cesto da portare. Io e Hanna, dopo aver salutato mamma, prendiamo la bici e andiamo in piazza. Visto che al momento ad aspettarci c'è solo Max, decido di fare la strada più lunga mentre Hanna inventa una scusa plausibile. Quando giro l'angolo non mi rendo conto che sta passando una macchina ed il conducente mi urta, facendomi cadere. È una Lamborghini nera decapottabile. Wow! Peccato che l'abbia appena ammaccata a causa dei riflessi non pronti del conducente. Il ragazzo si avvicina subito a me e quando nota che mi sta sanguinando la gamba...SI ALLONTANA!? Dopo qualche istante si riavvicina e mi porge un fazzoletto. Tsk! Come se con ciò risolvo il problema. Osservo meglio il tipo e devo ammettere che  sembra stia trattenendo il respiro. Sarà sicuramente uno di quei fifoni che hanno paura del sangue! Quando però si china incontro i suoi occhi color delle tenebre.

"TU?!" Esclamo incredula.

"Karen? Adesso capisco." Sbuffa annoiato.

"Non girarci in torno e aiutami ad alzarmi! Dopotutto è stata colpa tua."

"Colpa mia? Vedi di abbassare il tono della voce, Signorina. Non è certo colpa mia se non guardi la strada."

"Senti Hagyak vattene via."

Mi alzo in piedi e quando poggio il piede a terra sento i brividi salire su per la gamba. Non mi lamento, ma una lacrima mi riga il viso per il dolore. Mi volto e prendo la bici quando tutto ad un tratto mi sento afferrare per i fianchi. Mi ritrovo tra le braccia del mio nuovo compagno di classe. Che?! Con pochi gesti mi fa adagiare in macchina ed aggancia la mia bici ad un palo. Entra nel veicolo e guida.

"Che fai? Lasciami andare! Questo è sequestro di persona!"

Non risponde e continua a guidare.

"Hagyak ora basta! Dimmi dove mi stai portando. Immediatamente!"

"Senti se non la smetti ti getto nel primo cassonetto che trovo. Stiamo andando in ospedale e poi ti accompagno a casa."

Mi squilla il cellulare, ma non rispondo.

"A casa?"

"Si, a casa. Dove vuoi che ti porti?"

"Come fai a sapere dove abito?"

"Karen rispondi a quel dannato telefono. Da fastidio!"

Rispondo alla chiamata. È Hanna! È preoccupata per me. Le racconto tutto e le raccomando di uscire con gli altri. Me la vedrò io con mamma. Acconsente per poi far terminare la chiamata.

"Puoi guidare?" Domando confusa.

"A quanto pare sí." Risponde sarcastico.

"Sai bene che non intendevo quello." Bofonchio imbarazzata.

"Allora cosa?" Chiede divertito.

"Come fai ad avere la patente se fai il quarto liceo?"

"Sono più grande di voi marmocchi." Dice con nonchalance.

"Quanti anni hai?" Domando basita.

Non risponde, lasciandomi senza spiegazione. Arriviamo in ospedale ed i medici medicano la mia ferita. Anche qui le infermiere si prostrano ai suoi piedi e lui si lascia adulare. Mi si rivolta lo stomaco solo a vedere la scena. Usciamo da lì e Hagyak mi porta a casa. Apre la portiera per poi accompagnarmi sino alla soglia di casa. Mia madre si impressiona nel vedere la mia gamba.

"La ringrazio. Mia figlia ha sempre la testa fra le nuvole." Si scusa mia madre.

Stiamo scherzando?! Ditemi che questo è solo un brutto incubo. Non può essere. Da quando mia madre è così dolce con gli altri?!

"Signora la colpa è stata mia che non l'ho vista. Spero che Karen si rimetta presto."

Come osa chiamarmi per nome? È la seconda volta che mi chiama così. Io, invece, quando devo parlargli lo nomino per cognome.

"Allora Karen rimettiti presto. Fammi sapere tue notizie."

"Mi spiace, Hagyak ma non ho il tuo numero quindi..."

"Eccolo. Adesso non hai scuse." Mi strizza l'occhio.

Mi dà un foglietto con scritto sopra il suo numero di cellulare: 393-454-6766. Quali problemi affliggono questo ragazzo? Non reggeró se continuerà con i suoi repentini sbalzi d'umore. Comunque convinto lui. Non lo chiamerò mai! Se lo può sognare!

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora