WTF?

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Sento bussare ripetutamente alla porta della mia stanza così mi alzo dal letto, notando che Diana sta ancora nel mondo dei sogni.

"Chi è?" Domando sottovoce.

Apro la porta e rimango scioccata. È Axel!

"Cosa vuoi a quest'ora?" Farfuglio ancora assonnata.

"Sono le 8:30. La colazione era prevista per le otto. Mio nonno è molto arrabbiato."

"Le 8:30?"

"Non senti? Devo ripetere tutto due volte?" Sibila irritato.

Gli sbatto la porta in faccia e prendo a cuscinate Diana che si sveglia bestemmiando.

"Diana alzati! La colazione era prevista mezz'ora fa! Alzati o non mangeremo nulla."

Poiché non mi risponde la getto letteralmente giù dal letto. La mia amica strabuzza gli occhi sorpresa e scioccata. Mi fiondo in bagno, mi lavo, mi vesto e sistemo i capelli. Mentre scendiamo e ci dirigiamo nel salone vicino ai dormitori, chiamo mia madre. Parlo sia con lei che con Hanna. Subito dopo chiudo la chiamata e bevo il latte con i cereali. Vado in camera, mi lavo i denti e spazzolo nuovamente i capelli.

"Karen oggi dobbiamo visitare il palazzo. Sbrigati!"

Prendo il necessario e raggiungo gli altri. Alle 10:00 inizia la visita guidata. Mi soffermo ad osservare gli strumenti di tortura. Sono sempre stata affascinata dalle armi. Non prendetemi per pazza, ma adoro tutto ciò che riguarda il combattimento. Lottare significa testare ogni volta le proprie capacità. Nel frattempo mi si avvicina Axel.

"Ti piacciono, vero?" Mi chiede con serietà.

"Molto. In realtà tutto ciò che è antico mi piace."

Ride e lo guardo perplessa. Ora ho la conferma. Questo ragazzo non è sano di mente!

"Perché ridi?" Domando irritata.

"Perché ti piace tutto ciò che è antico?"

"Perché mi fa conoscere meglio i miei avi. Dopotutto è parte della storia di un paese. E comunque tutte le cose vecchie hanno un certo affascino."

"Anche le persone?"

"Dipende. Le persone anziane sono molto tenere e affettuose. Inoltre sono molto sagge a contrario di te che continui a ridere come un imbecille."

Mi si avvicina pericolosamente e tutto ad un tratto mi ritrovo con le spalle rivolte verso il muro e il suo braccio sulla parete all'altezza dei miei occhi.

"Allora ti piacciono le persone anziane?"

"Axel tu sei malato. Fatti curare! Ti consiglierei due, tre medici...forse. Quello che stai blaterando non ha alcun senso!"

Ride e vicino alle sue labbra si creano delle fossette che lo rendono ancora più bello. Aspetta, cosa sto pensando?! Non posso dire che è bello anche se...NO! Karen riprenditi! Lui si avvicina con la faccia ed io mi accascio lentamente a terra, sgattaiolando via. Lui si volta verso me con sguardo malizioso.

"Ben ti sta, pervertito! Io non sono una delle tue ochette!" Sputo indignata.

Corro verso Nick e appena Axel lo vede si ferma e non mi insegue più. Pranziamo e il pomeriggio possiamo visitare la parte posteriore del castello. Esco dalla camera verso le 18:00 mentre Diana è impegnata in bagno a piastrarsi i capelli. Cammino per una buona mezz'oretta all'interno del castello. Tutto ad un tratto mi fermo ad osservare una porta rimasta semichiusa. Sento dei passi dietro di me così mi volto.

"Guarda, guarda chi si rivede."

"Eleonora vai via."

"Non è educazione non degnarmi di un saluto." Ribatte Giada.

"Allora riformulo la mia affermazione: Eleonora e Giada andate via."

"Ti piacerebbe."

"Cosa vuoi da me, Eleonora?" Sbuffo annoiata.

"Se i miei calcoli non sono errati oltre quella porta si accede alla parte ovest del castello e per sbaglio qualcuno ha chiuso dentro Nick. O almeno quel qualcuno era sicuro di aver chiuso bene la porta." Mi risponde sghignazzando Giada.

"Voi cosa?"

"Nick non è ancora tornato...quindi non so che fine abbia fatto."

"Eleonora tu sei pazza!"

Detto questo entro nella stanza e la porta si chiude silenziosamente. Mi volto e picchio i pugni contro di essa. Quando posso essere idiota da uno a mille? Perché non ho pensato prima di agire in modo avventato?

"Eleonora, Giada che avete fatto?"

"Sapevamo che saresti andata ad aiutare Nick...comunque Nick è nella sua stanza a riposare, SCEMA!"

"Giada perché mi dici questo?"

"Credevi che non ti avrei vista mentre Axel provava a baciarti?"

"Era lui che voleva baciarmi. Io non..."

"Tu mi rovini i sogni!"

"Che dici Giada?"

"Tu mi hai tolto l'unico ragazzo che mi sia mai interessato veramente."

"Che vuoi da me se sei racchia?"

"Tu, brutta bastarda! Come ti permetti?" Sbotta Giada.

"Non è colpa mia se è la verità. Comunque Alessandra e Valeria hanno avuto un contatto molto ravvicinato con lui. Non io, imbecille!"

Sento la voce di Eleonora che incita Giada ad andare via.

"Ragazze non andate via. Per piacere, aiutatemi!" Urlo io disperata.

Mi volto verso il buio e cerco un interruttore per accendere le luci. Lo trovo. La stanza che si presenta è in stile barocco. È veramente bellissima! Ci sono tre mobili antichi, un pianoforte a coda marrone, un divano di pelle, dipinti che ritraggono il castello ed un enorme tappetto di pelle di orso. Rimango letteralmente a bocca aperta. Decido di esplorare l'ala ovest. Dopotutto sono state quelle due a rinchiudermi qui! Pertanto ho un motivo valido anche se la frase di Axel mi fa paura. Perché ripenso alle parole di quel maniaco?! Sicuramente non troverò un cane a tre teste o un goblin! Cammino per i corridoi fino a quando non sento dei gemiti di dolore provenire dalla libreria. Mi fermo e ascolto con più attenzione. Si sente ancora quel pianto disperato e poi il silenzio. La mia curiosità sovrasta il terrore momentaneo ed inizio a togliere i libri dagli scaffali. Dopo aver levato il quinto libro, il mobile si divide in due e si presenta un sorta di passaggio. Mi inoltro e seguo l'unica strada. Vedo la luce e quando mi avvicino noto una piccola finestra posta poco sopra il pavimento. Mi chino e noto l'orripilante scena. Un cervo morto, steso a terra in una pozza di sangue e tre creature dagli occhi rossi che bevono la sua ninfa vitale. Mi tappo la bocca per bloccare il sospiro di disgusto. Le tre creature si bloccano e parlano tra loro. Una di quelle mi nota e per un momento i suoi occhi sono tornati color delle tenebre. È Axel! Indietreggio sui talloni incredula e scioccata. Non può essere vero! Tutto questo non è reale! Mi alzo di scatto e, cercando di non far rumore, sgattaiolo via. Trovo la porta socchiusa. Per fortuna! Correndo arrivo sino alla mia camera. Senza pensarci due volte mi chiudo a chiave e mi getto in vasca.

"Sicuramente qui non potrá mai entrare." Sussurro nel tentativo vano di autoconvincermi.

Il cuore batte forte contro la gabbia toracica mentre le lacrime di paura cominciano a bagnare le mie gote arrossate. Prendo l'MP3, optando per la musica classica i modo da dimenticare quell'immagine orripilante.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora