Disastro in laboratorio

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La domenica passa in fretta ed il lunedì apre le porte alla nuova stressante settimana. Arrivo a scuola e passo le sei ore mattutine a dare interrogazioni. Quando suona la campanella del pranzo mi sento finalmente libera. Questa bellissima sensazione si sgretola quando vedo Max che passa da un'aula all'altra in cerca della sottoscritta. Afferro un mio compagno di classe e senza vedere chi sia mi nascondo dietro la sua schiena. Vedo Max che butta l'occhio nella mia classe e non vedendomi va via. Mollo la presa sul braccio del ragazzo, facendo poi un respiro di sollievo.

"Un grazie sarebbe più che gradito!"

Mi volto e guardo meglio il tipo che ho usato come scudo umano. È Axel! Come ho fatto a non accorgermene prima?

"Perché dovrei ringraziarti costantemente?" Chiedo.

"Sai che io so tutto su di te e su questa situazione ho capito abbastanza."

"Stanne fuori!" Gli urlo contro.

Prendo i libri ed esco dalla classe furiosa. In realtà non so bene il perché me la sia presa tanto con lui. In realtá mi ha solo aiutato questa volta e dovrei anche essere abituata alla sua sfacciataggine e spavalderia. Pranzo nascosta nello stanzino del bidello poiché non ho alcuna intenzione di mangiare con Max. Alle 13:00 mi dirigo nel laboratorio di chimica. In classe ci sono sia Axel che Max. Grandioso! Alla fine mi siedo accanto a Nick. Il professore entra in aula subito dopo, annunciandoci che oggi dobbiamo fare degli esperimenti in laboratorio. Ci dividerà in gruppi da sei per poi scegliere i sei capo-squadra. Ognuno indica poi il proprio 'capitano'. Io scelgo il primo che mi capita e mi segue a ruota Max.

"Visto Karen. Siamo in squadra insieme."

"Ci sono anche io." Si intromette Axel.

Non potevo scegliere un gruppo di lavoro migliore? Come devo fare a lavorare con questi due? Iniziamo l'esperimento dopo qualche minuto. Max deve aggiungere una fiala di NaCl, ma sbaglia il dosaggio. Ci bagnamo tutti con una sostanza appiccicosa e gommosa. Max si avvicina e prova a togliermi una pezzo della sostanza esplosa sulla parte superiore del mio camice. Axel si mette davanti a me a mo' di barriera.

"Che vuoi? Non posso aiutare una mia compagna?" Domanda acidamente Max.

"Come ti permetti? Vuoi prendere in giro me? Sei un pervertito e dovresti vergognarti di..."

Lo tiro per la manica del camice. Gli sussurro:" Axel che fai? Ti rendi conto di quello che stavi per dire?"

"Quel ragazzo mi fa salire i nervi a fior di pelle. Se solo sapessi..." Ribatte bisbigliando.

"Lo so che quel tipo è strano e le sue intenzioni si capiscono bene. È da tre anni che mi viene dietro."

"Si, ma..." Continua inquietato.

"Axel basta! Non ti preoccupare per me. So badare benissimo a me stessa."

"Non sono preoccupato per te è che..."

"Lo so. Sono io che fraintendo tutto. Adesso torniamo vicino agli altri."

Mi giro e vado verso il tavolo di lavoro. Il professore sta sgridando Max per il disastro che ha combinato.

"Professore mi scusi. Devo dirle che è stata una mancanza mia. Dovevo mettere io il dosaggio giusto nella provetta."

"Se così stanno le cose allora chiuderò un occhio questa volta solo perché è una delle prime della classe. Non segnalerò nulla però alla fine della lezione dovrai pulire l'aula."

Il professore si allontana borbottando mentre Max si avvicina.

"Karen perché mi hai difeso poco fa?"

"Consideralo un regalo di ben venuto. La prossima volta te la dovrai cavare da solo."

"Allora per sdebitarmi ti aiuterò a pulire."

"Se lo farai dirò tutta la verità e poi lo devo fare da SOLA." Specifico meglio l'ultima parola.

"Sicura?"

"Al 100%."

Finiamo la lezione alle 15:00 e sono costretta a lavare l'aula e mentre pulisco mi taglio con un vetro rotto. Appena termino di pulire il laboratorio vado in infermeria e disinfetto la ferita. Ahia, brucia! Noto che dal taglio esce molta infezione. Secondo me Max ha sbagliato a prendere la fiala giusta perché l'NaCl non dovrebbe provocare questo effetto. Esco da scuola alle 16:20. Ormai l'ultima campanella ha suonato venti minuti fa. La sfortuna mi perseguita e noto che postato vicino alla mia bici c'è Max. Adesso come faccio ad andare al lavoro? Mentre penso e ripenso ad un'immediata soluzione, spunta dietro di me Axel.

"Me ne occupo io, Bocconcino."

"Tu devi solo levarti dai piedi. Me la devo sbrigare da sola, BATMAN."

Inizialmente ride per il soprannome che gli ho dato poi mi fulmina con lo sguardo in segno di rimprovero. Subito dopo si avvicina a Max e con una scusa lo fa allontanare dalla mia bici. Senza indugiare troppo mi fiondo sul mio fantastico veicolo e vado a lavoro. Termino il turno alle 20:00 e torno a casa distrutta. Ceno e dò il bacio della buona notte a mamma e Hanna poi come al solito mi chiudo in camera. Apro il libro di latino e cerco di studiare Catullo. Purtroppo ultimamente sono così stanca che faccio fatica a concludere i compiti. Alle 22:40 circa, mi chiama Max. Rispondo al cellulare.

"Ciao Max. Qualche problema?"

"No, no. Volevo solo dirti che ti ho aspettata vicino alla tua bici sino alle 16:30 più o meno. Poi ho saputo da Axel che eri in infermeria. Quando sono tornato la tua bici non c'era più."

"Sono andata di corsa a lavoro. Comunque non ti ho proprio notato."

"Karen come hai fatto a ferirti?"

"Ferirmi?"

"Si. Nella pattumiera dell'infermeria c'erano garze sporche di sangue."

"Mi sono tagliata."

"Ti fa male?"

"No, no. È tutto passato. Senti Max io devo studiare e non posso assolutamente perdere altro tempo. Mi ha fatto piacere sentirti ma ora proprio devo andare."

"Va bene. Almeno puoi dirmi dove lavori così..."

Chiudo la chiamata prima che possa continuare a formulare la sua domanda. Max è un maniaco! Giustamente una persona che entra in infermeria, ispeziona la pattumiera. Finisco i compiti a 00:45. Mi stendo sul letto e penso a quello che è avvenuto oggi.

Axel ha cercato di proteggermi più di una volta. Forse prova qualcosa per me. Di solito i 'mostri'come lui non amano eppure ciò che ha fatto oggi nei miei confronti è stato molto DOLCE. Karen cosa stai dicendo? Non puoi perdere la testa per lui! Non puoi! Ricordati che lui è solo un Don Giovanni e ti protegge solo perché tu sei la sua sacca disangue privata. Mentre mi frullano in mente tutte queste cose mi addormento, colpita dalla stanchezza causata dai ritmi frenetici degli ultimi eventi.

PATTO DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora