20. DREW HA 15 ANNI

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Primo giorno di high school, e Becca era in ritardo. Era un suo difetto cronico. Probabilmente aveva di nuovo dimenticato di impostare la sveglia e perso l'autobus.

Seduto sul muricciolo della nuova scuola, Drew fumava impaziente. Il cortile era pieno di studenti, ma per lui c'erano solo ragazze. Alte, basse, magre, grasse, belle, brutte, more, bionde. Indossavano ancora gonne estive, shorts e maglie scollate. Drew si chiedeva se una di loro sarebbe diventata la sua fidanzata. Era quello il suo obiettivo, l'unica ragione per cui aveva accondisceso alle richieste di sua madre e continuato la scuola.

Vide vare figure solitarie e intimidite dall'eccitazione che si respirava il primo giorno di scuola, ma non fu tentato di avvicinarsi. Erano per lo più sfigati con gli occhiali e l'apparecchio, ciccioni e lunatici. Non voleva rovinarsi la reputazione ancora prima di entrare in classe.

Poi c'erano i gruppi degli atleti e delle gnocche. Erano quelli che facevano più casino. Drew avrebbe tanto voluto entrare in quella cerchia, ma si disse che doveva pazientare. Era solo il primo giorno e lo avrebbe affrontato insieme alla sua migliore amica.

La campanella stava ormai per suonare quando Drew vide un terzetto di ragazze attraversare il cortile. Erano tutte e tre stupende, ma quella al centro era assolutamente fantastica.

Gambe lunghe e affusolate che emergevano da una minigonna in pelle nera, giacchetta dello stesso materiale aperta davanti, a evidenziare il seno generoso che sobbalzava ad ogni passo, trattenuto in una stretta canottiera rosa shocking. I lisci capelli biondi scendevano come una cascata d'oro fuso sulle sue spalle. Quando gli passò accanto, Drew osservò incantato i suoi occhi azzurri, le sopracciglia perfettamente curate, il naso dritto e con la punta all'insù, le labbra morbide e carnose accese da un rossetto sgargiante.

Ammaliato dal suo intenso profumo, Drew la guardò salire i gradini, insieme alle sue amiche – delle belle brunette, che però scomparivano al suo confronto. Le tre si fermarono a chiacchierare con alcuni ragazzoni alti e ben piantati, di sicuro dell'ultimo anno. Le brunette ridevano come oche, mentre la bionda aveva un sorriso torcibudella e un modo di sbattere le ciglia e di arrotolarsi i capelli tra le dita che gli faceva fremere il bassoventre. Scoprì di avere la bocca secca e una voglia pazzesca di rivolgerle la parola.

Una figura gli si parò dinanzi. «Sei qui da cinque minuti e già vai a caccia?» disse la voce roca, maschile di Becca.

Drew non poté fare a meno di notare quando fosse diversa dall'angelo biondo che gli aveva appena rubato il cuore. Era poco più bassa di lui, robusta, coi fianchi larghi e le gambe tozze. I capelli rossi erano in disordine, la faccia rotonda struccata, le sopracciglia fin troppo folte. Quell'estate si era fatta un piercing al naso e somigliava ad un torello.

«La caccia è finita, ho già individuato la mia preda» asserì Drew, strizzandole l'occhio.

«Ah sì? Chi è?»

Drew stava per indicargliela quando la campanella suonò e tutta la scuola si precipitò sulle scale. Il terzetto di ninfe fu il primo ad entrare, seguito dal gruppo degli atleti.

«Forza, cerchiamo di non fare tardi il primo giorno» disse Becca, guadagnandosi un'alzata di sopracciglio da parte di Drew.

Le lezioni si succedettero noiose e prevedibili. I professori erano tutti in età da pensione, neanche una "Bad teacher" alla Cameron Diaz su cui Drew potesse rifarsi gli occhi. Lui e Becca avevano tutti gli stessi corsi; entrambi prediligevano le materie umanistiche.

Pranzarono nella cafeteria insieme a un migliaio e più di studenti della Gray's Creek. Per Drew era tutto una novità e si guardava intorno affascinato. La confusione era terribile e i tavoli vuoti rarissimi. I due si sedettero accanto a un gruppo di nerd asiatici ma non fecero conversazione, limitandosi a mangiare. Drew non era mai stato bravo a parlare con gli sconosciuti, mentre a Becca semplicemente non interessava.

All'improvviso, il boccone di carne gli si strozzò in gola. «A ore dodici!» sussurrò a Becca.

Lei si voltò senza discrezione, masticando rumorosamente. «Che?»

«La tipa che ti dicevo, la futura Mrs Goodwin.»

Becca cercò con lo sguardo tra la folla. Poi impietrì. «Cazzo.»

«Figa eh?»

«C'è Destinee» disse lei.

«Dove?»

«La bionda in gonna e canottiera rosa.»

«Scherzi? Quella è la tua sorellastra?!»

Becca tornò a guardarlo, e i suoi occhi erano di pietra. «Non dirmi che è lei» sillabò, mentre un nervo iniziava a pulsarle sulla fronte.

«Beh...»

«Provaci con lei e non ti rivolgo più la parola, capito?» lo attaccò Becca d'un fiato, facendo girare per la curiosità i nerd asiatici. «Stalle. Alla. Larga.»

Drew rimase stupito dalla sua veemenza. La odiava così tanto? Bah, che domande. Da quando si erano conosciute, Becca non faceva che parlare male della sorellastra. Doveva essere stato uno shock per lei sapere che frequentava la loro stessa scuola.

«Okay. Ci sono comunque tante altre gnocche.» Becca aveva ripreso a mangiare, masticando come se tra i denti avesse le delicate ossa di Destinee. Drew cercò di tirarla su di morale. «E in ogni caso non degnerebbe di uno sguardo uno come me. Guarda con chi si accompagna.»

La osservò affascinato. Sedeva insieme ai suoi amici, chiacchierava e al contempo chattava sul telefono, scattava selfie facendo smorfie sexy e giocherellava coi capelli con fare vezzoso. Drew avrebbe tanto voluto sedersi a quel tavolo e divorarla con gli occhi e magari fare conversazione, invitarla a vedere un film insieme...

«Cavolo, così quella è la famosa Destinee. Non mi avevi mai detto che era così figa.»

Becca lo fulminò con lo sguardo. Sembrava davvero incazzata. «Ero troppo intenta a scontrarmi con altre sue qualità: egoismo, vanità, egocentrismo, altezzosità, snobismo, falsità...»

«Ho afferrato il concetto.»

«Toglitela dalla testa» ripeté Becca, con lo stesso tono apocalittico. «Meriti molto di più. È bella, ma è solo bella.»

«Okay, ho capito!» irruppe Drew, iniziando a stancarsi di quella sceneggiata. «Cavolo quanto sei irritante oggi!»

Becca tornò a mangiare, e Drew si pentì di averle parlato in tono così brusco. Ma ce l'aveva con lei. Non aveva mai provato un'emozione tanto forte per una persona al primo sguardo. Aveva sentito che c'era un legame tra lui e la bellissima bionda. Ma ora doveva promettere alla sua migliore amica di non inseguire il suo sogno solo perché si trattava della ragazza che Becca odiava di più al mondo! Che ingiustizia! Perché doveva capitare proprio a lui?

Per la prima volta, un impulso inconscio ed egoistico gli fece desiderare che Becca non fosse più sua amica, così avrebbe avuto la sua chance con quell'angelo. E se Becca gli avesse voluto davvero bene, avrebbe desiderato che lui fosse felice! Ma evidentemente il suo odio per la sorellastra superava di gran lunga il suo affetto per l'amico di una vita.

Un sordo rancore gli ribollì dentro. Drew osservò la rossa imbronciata e sgraziata che divorava a grandi bocconi il cibo. Osservò la bomba sexy che accavallava le lunghe gambe abbronzate e si attorcigliava i capelli tra le dita. E giurò a sé stesso che, se l'occasione si fosse presentata, avrebbe infranto la promessa appena fatta a Becca.

Per Destinee. La ragazza che gli aveva rubato l'anima senza neanche rivolgergli uno sguardo.

 La ragazza che gli aveva rubato l'anima senza neanche rivolgergli uno sguardo

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Destinee

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