Stava finendo di fare gli esercizi di grammatica accucciata sul tappeto e appoggiata sul divano, quando sua madre rientrò.
«Ancora in piedi?» fu la prima cosa che le chiese Heather. Non la rimproverò per la sua posizione scomposta. Dunque la sua pomiciata serale era andata bene.
«Sono solo le dieci e mezza.» E non riuscirei a dormire sapendo che Drew è alla festa di quella troia, pensò mordendosi ferocemente le labbra. «Come mai sei già qui? Hai litigato col tuo uomo?» cercò di distrarsi, ma l'occhio andava continuamente al cellulare. Sperava assurdamente che Drew la chiamasse e le raccontasse furibondo che la Allen gli aveva giocato qualche tiro mancino. Becca se lo aspettava; per quale motivo altrimenti avrebbe invitato uno del primo anno al suo party?
Heather la guardò colpevole, e sospirò. «Te lo avrei detto.»
Becca si fece attenta. Lo aveva ammesso! C'erano voluti mesi, ma lo aveva ammesso! «Beh, meglio tardi che mai» rispose in finto tono risentito.
La madre si sedette sul divano, accavallando le corte gambe fasciate da un pantalone di raso blu. «Solo che stavolta c'è un problema. Lui mi piace davvero.»
«È per questo che l'hai tenuto per te?»
«Forse.»
Becca lasciò cadere la penna, e si mise a sedere composta. «Chi è?»
Gli occhi grigi della madre erano inquieti. «Se ti prometto che non vivremo insieme, tu prometti che non darai di matto?»
«Oddio, chi è?»
Heather non era una donna abituata a mostrare le proprie ansie, ma stavolta si stropicciava la camicetta tra le dita per il nervosismo. Infine confessò: «Il tuo professore delle medie, Richard Thompson.»
Becca rimase a bocca aperta. «Mr T? Mamma! Ma è... è vecchio!»
«È questa la tua unica obiezione?» chiese Heather sorpresa.
Becca cercò di assimilare la notizia, ma scoprì che le era meno difficile del previsto. La mamma e Mr T, la mamma e Mr T. Okay. Beh, poteva andare peggio. «Cosa dovrei obiettare? Adoravo Thompson. Era un figo di prof. Ma è vecchio, mamma.»
«Non così tanto.»
«Ha i capelli bianchi.»
«Anch'io, se non li tingessi.» Heather si lasciò sfuggire un sorriso da ragazzina, molto inquietante agli occhi della figlia. Era chiaramente rilassata per lo scampato pericolo.
«Ma come mai...?»
«Ci siamo sentiti per qualche settimana, poi siamo usciti insieme e... insomma, sai come funziona, non mi interrogare.» La donna si alzò e si tolse i tacchi, riponendoli nella scarpiera.
Becca la seguì con lo sguardo. Non era mai stata particolarmente intima con sua madre, ma ora sentiva l'urgenza di saperne di più. Perciò, arrossendo, chiese a bassa voce: «Siete innamorati?»
Lei la guardò stupita e imbarazzata. Oddio, sua madre era rossa in faccia! Era mai possibile? Mr T, che le hai fatto? In cosa l'hai trasformata?!
«Io... penso di sì. Sì.»
«E allora perché non ci vuoi vivere insieme?»
Lei parve sbigottita. Sollevò i palmi delle mani. «Prima di tutto ci conosciamo tra troppo poco. E poi pensavo che a te non avrebbe fatto piacere.»
«Beh, magari non subito. Però puoi iniziare a invitarlo a cena, no? Sarà bello rivederlo. Ma non baciarlo davanti a me, ti prego. Potrebbe essere mio nonno.»
«Non esagerare, e risparmia certi commenti davanti a lui.» Heather mise via la giacca elegante dentro l'armadio a muro. «Sarebbe bello fare una cena tutti insieme, magari quando c'è anche sua figlia. Studia all'università in Canada, ma per le feste viene giù.»
«Sarà strano fare un cenone di Natale in cui non ci siamo solo io e te, o in cui non andiamo a chiedere l'elemosina ai Clive.»
Heather parve colpita dal suo tono amaro e scherzoso al tempo stesso. Becca non pensava di aver detto nulla di grave, ma la madre la raggiunse di nuovo sul divano, le labbra piegate all'ingiù ma non nella sua solita smorfia di insoddisfazione; piuttosto sembrava triste e... colpevole.
«Non te l'ho mai chiesto ma... Ti è dispiaciuto che non sia mai riuscita a trovare qualcuno in grado di farti da padre?»
Oddio, qui si sta degenerando. Io e mia madre che affrontiamo un discorso madre-figlia! Ci manca solo che mi istruisca sulla perdita della verginità e siamo a posto!
Becca era rovente fino alle orecchie, ma cercò di non darlo a vedere rispondendo con voce ferma: «No. Io avevo un padre. Mi è dispiaciuto che tu me l'abbia fatto odiare. Non era così male.»
«No, è vero» sospirò Heather. «Sarebbe stato un bravo genitore se non l'avessi tenuto lontano da te. L'ho fatto solo perché temevo che ti portasse via, che tu lo preferissi a me. Temevo il giorno in cui avresti fatto i capricci per tornare a casa, perché volevi restare con Rudy. Sono stata un'egoista, e mi dispiace.»
Non mi abbracciare, pregò Becca, non ti azzardare!
Heather rimase immobile, seduta sulla punta del divano. Così Becca scivolò via, si schiarì la voce e bofonchiò: «Okay.» Non avrebbe saputo dire altro. Quella chiacchierata l'aveva stremata. Heather non era mai stata così materna con lei, e Becca trovava la cosa angosciante. Le sembrava una scena da film, madre e figlia che finalmente si riconciliano e si dicono quel "ti voglio bene" che non avevano mai detto e poi una delle due viene ammazzata o si suicida. Prima della tempesta c'è sempre il sereno.
Arraffò libri e quaderni e li mise nello zaino, anche se non aveva finito tutti gli esercizi. Non poteva restare su quel divano un secondo di più, e non avrebbe più avuto testa per studiare, ora. Cercò una battuta divertente e pungente delle sue, ma tutto ciò che le uscì di bocca fu: «Vi sposerete?»
Heather sbuffò una risata. Forse anche lei era sollevata che quel momento di intimità fosse passato. «Non ci penso neanche! È divorziato anche lui, non vorrà ripetere l'esperienza.»
«Ma se te lo chiedesse?»
«Gli direi di no e lui capirebbe.»
Becca pensò a come sarebbe stato Mr T come patrigno, e si sorprese a vedersi vestita da damigella d'onore mentre gettava chicchi di riso verso la coppietta felice.
Fu distratta dal trillo del telefono. Era un messaggio da un numero sconosciuto. Un video, per l'esattezza.
Confusa, lo fece partire.
Davanti a quelle immagini il suo cuore cessò di battere per un secondo di troppo, facendole un male cane, come prima di un infarto. Una forte nausea le strinse la gola. Lasciò cadere il cellulare, si piegò in due e vomitò.
Becca
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Generations
ChickLitA FEBBRAIO 2019 IN CARTACEO ED E-BOOK in collaborazione con BRÈ EDIZIONI! Primo romanzo della serie "Generations". Alease ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta da una gravidanza indesiderata. Scappata da genitori troppo bigotti per...