Drew si riteneva fortunato a non avere parenti in vita che potessero chiedergli, ogni volta che lo vedevano, magari pizzicandogli le guance o chiamandolo "giovanotto", se aveva la fidanzata, come andava a scuola e cosa avrebbe fatto da grande. Le classiche domande cui si ha voglia di rispondere solo quando si ha una ragazza, si va bene a scuola e si hanno idee sul proprio futuro.
Ma Drew una ragazza non l'aveva, a scuola andava sempre peggio e, per di più, non aveva la minima idea del lavoro che sarebbe finito a fare un giorno. Sapeva solo che tre cose al mondo lo interessavano: i videogame, la chitarra e... beh, ovviamente Destinee.
La loro storia era più complicata di un romanzo. A volte non la sentiva per una settimana, a scuola lei lo ignorava completamente, e poi gli inviava un messaggio senza neanche scusarsi o dare spiegazioni invitandolo ad incontrarsi. Drew avrebbe voluto avere la forza d'animo di rifiutarla, cancellare il suo numero e dimenticarla, ma accorreva sempre come un cagnolino ubbidiente appena la padrona schioccava le dita. Era umiliante, ma poi gliela faceva sempre pagare. La possedeva con una violenza quasi illegale, sbattendola contro le pareti, penetrandola quando era ancora asciutta, tirandole i capelli così forte che a volte gli restavano delle ciocche tra le dita. Ma Destinee non si lamentava di quel trattamento; più Drew si faceva brutale, più lei godeva e urlava di piacere.
Anche lei non andava tanto per il sottile, comunque; dopo una sessione di sesso, Drew rincasava col collo e le spalle piene di graffi, il collo cosparso di succhiotti, morsi sul sedere, le labbra gonfie e tagliate lì dove i dentini perlacei della ragazza si erano serrati più e più volte, ritirandosi solo quando aveva gustato il sapore del sangue.
A Drew non sarebbe spiaciuto farlo con più calma e tenerezza, ma appena la vedeva, sempre discinta e mezza nuda, con quei lunghissimi capelli biondi sciolti sul copriletto, gli affluiva il sangue al cervello e non capiva più nulla. Si lanciava su di lei come uno stallone in astinenza e per mezz'ora dalla stanza non si sentivano che parolacce, grida e gemiti.
Destinee non lo invitava mai quando c'era anche sua madre in casa, ovviamente. Drew non aveva mai conosciuto Pearl ma dalle foto aveva visto che era una gran bella donna, e anche giovane. Aveva lo stesso sguardo da cagna della figlia, che prometteva delizie inimmaginabili. Delizie che lui scopriva giorno dopo giorno con Destinee.
Ma non era affatto tutto rose e fiori. Al momento Destinee non lo chiamava da sei giorni, e lui aveva imparato a non cercarla, a non andarle dietro per i corridoi della scuola, a non bussare alla sua porta. La prima e unica volta che l'aveva fatto lei si era infuriata, gli aveva ricordato che non stavano insieme e che nessun ragazzo poteva controllarla, lei era libera di fare quello che le pareva, anche di scopare con altri. Stava a lui poi scegliere se rifiutare i suoi inviti. Lei non gli sarebbe corsa dietro. Aveva un'intera legione di scopa-amici da contattare quando le veniva voglia di sesso.
Dopo quel discorso Drew aveva capito davvero chi era la ragazza che amava. Era tornato a casa rabbioso e più deciso che mai a lasciarla perdere. Ma poi lei era venuta a casa sua e sua madre le aveva permesso di salire in camera – più tardi lo avrebbe sottoposto a un interrogatorio infinito – dove si era fatta perdonare la sua stronzaggine facendogli un pompino che neanche le pornostar più pagate di Hollywood avrebbero saputo eguagliare. Drew le aveva restituito il favore e dopo, per la prima volta, erano rimasti distesi a letto a coccolarsi. E lui si era sentito il ragazzo più felice del mondo.
Perché non poteva essere sempre così? Perché Destinee non poteva essere una ragazza normale cui piace scopare solo con un maschio e che non disdegna le coccole e il sesso tranquillo? Forse, si diceva per risollevarsi il morale, in quel caso neanche ci avrebbe perso la testa in quel modo. Lui amava Destinee perché era quella che era e doveva farsene una ragione, anche quando lei spariva e sembrava dimenticarsi completamente di lui. Drew temeva il giorno in cui non lo avrebbe più chiamato, in cui lo avrebbe cancellato dalla sua vita. Cosa sarebbe rimasto di lui? Cosa avrebbe fatto? Non voleva neanche pensarci, anche se sapeva che era alquanto probabile che accadesse, prima o poi.

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Generations
ChickLitA FEBBRAIO 2019 IN CARTACEO ED E-BOOK in collaborazione con BRÈ EDIZIONI! Primo romanzo della serie "Generations". Alease ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta da una gravidanza indesiderata. Scappata da genitori troppo bigotti per...