Pete ascoltò il suo sfogo senza battere ciglio e senza commentare le sigarette che fumava rabbiosamente una dopo l'altra. Drew sapeva di sembrare un pazzo. Non aveva chiuso occhio quella notte, continuando a pensare solo a lei, a rivederla insieme al palestrato, così bella, così irraggiungibile. Aveva trascorso il suo primo giorno di vacanza chiuso in camera a stordirsi di cicche e musica rock sparata a tutto volume nelle cuffie. Sua madre, forse percependo il suo malumore, lo aveva lasciato in pace e anche Curt si era tenuto alla larga, anche se Drew avrebbe voluto che gli desse un pretesto per attaccare briga e sfogare così tutto il furore che provava.
«Che gran puttana» fu il commento finale di Pete, quando Drew si gettò esausto sul divano, stanco di camminare avanti e indietro. Spense la sigaretta nel posacenere e rimase lì, a braccia conserte, la fronte aggrottata rivolta verso il pavimento a scacchiera. Non fu minimamente scalfito dall'insulto di Pete. Aveva ragione. Destinee era una grande troia ma lui lo sapeva fin dall'inizio. Sapeva in che guaio si stava cacciando.
«Quello che non capisco è perché cazzo questa storia sia iniziata» rimuginò Drew. «È venuta lei da me, lei mi ha invitato a quella festa, ha fatto tutto lei!» Era il particolare più inspiegabile. Lo aveva sedotto solo per spezzargli il cuore? Faceva tutto parte di un piano diabolico?
«Forse aveva un secondo fine» asserì Pete. Probabilmente notò la fronte di Drew spianarsi, perché chiese: «Cos'hai?»
«Una cavolata che mi è venuta in mente» mormorò Drew, riflettendo. «Ti ho parlato della mia ex migliore amica, Becca, ti ricordi? Ecco, praticamente qualcuno le ha inviato un video in cui ci filmavano di nascosto mentre io e Destinee ci davamo dentro. Magari è stata proprio lei, per farla arrabbiare.» Poteva essere tutto lì? Una vendetta non contro di lui ma contro Becca? Drew era stato solo una pedina? Poteva una ragazza dal viso tanto angelico essere così sadica e calcolatrice?
«Si conoscono?»
«Sono pseudo sorellastre e non si sopportano. È stata colpa di quel video se Becca ora non mi parla più.»
Oltre tutto, c'era quel particolare ad avvilirlo. Aveva mandato a monte anni di vera amicizia per qualche scopata, meravigliosa sì, ma se avesse saputo che l'epilogo della sua storia sarebbe stato quello non avrebbe mai sacrificato Becca.
Lei ha cercato di avvertirmi, ricordò. Tutte le sue ammonizioni, i suoi veementi ordini di starle alla larga... non era solo perché aveva una cotta per lui. Cercava di proteggerlo, proprio come una migliore amica è tenuta a fare.
«Perché non vai da lei?» suggerì Pete. «Le chiedi scusa e le racconti quello che è successo. Da una parte godrà nel vederti così annientato, ma bisogna sempre scendere a compromessi se si vogliono risolvere i problemi.»
«Non mi parla da mesi, mi odia.»
«Tentar non nuoce. Presentati a casa sua con un peluche o una scatola di cioccolatini. Farà un po' la ritrosa ma poi, felice di sapere che la sua nemica ti ha dato il benservito, ti concederà benignamente il suo perdono.» Pete fece un sorrisino, aprendo una lattina di birra. «Le donne sono tutte uguali, ragazzo mio.»
Drew aprì anche la sua. Recentemente Pete gli aveva concesso quel privilegio, ritenendo che sedici anni fossero abbastanza per bere.
«Tu cosa faresti al posto mio?» gli chiese dopo un po'. «Con Destinee.»
«La scorderei in fretta. So che all'inizio è dura ma starai meglio tra qualche settimana. Trovati un rimpiazzo. È brutto da dire, ma chiodo scaccia chiodo.»
Drew mugugnò qualcosa. Non aveva la testa per pensare a un'altra. Nessuna sarebbe mai stata come lei, nel bene e nel male.
«E vai dalla tua amica» aggiunse Pete.
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Generations
ChickLitA FEBBRAIO 2019 IN CARTACEO ED E-BOOK in collaborazione con BRÈ EDIZIONI! Primo romanzo della serie "Generations". Alease ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta da una gravidanza indesiderata. Scappata da genitori troppo bigotti per...