La sua perpetua si chiamava Marge. Aveva cinquantotto anni e il fisico di un bue. Riusciva a sollevare casse di trenta chili senza apparente sforzo. Aveva il viso rotondo, il naso a patata e un orecchio a cavolfiore, ricordo di un pugno ricevuto dal fratello secoli prima. I capelli afro erano sempre acconciati in treccine sottili e legati in una coda di cavallo che sbatacchiava sul collo taurino, fitto di pieghe di grasso. La bocca era grande, e quando mangiava si apriva rivelando un forno di denti storti. Le sue mani erano grossi salsicciotti piene di macchie dell'età. Le unghie erano corte e mangiucchiate; le braccia pelose come quelle di uno scimmiotto.
Tuttavia, Josh la teneva al suo servizio da più di dieci anni. Non aveva mai avuto una perpetua, pensava fosse una cosa passata di moda, ma ora che aveva Marge non sapeva come avrebbe fatto senza di lei. Gli puliva la canonica, gli cucinava i pasti, lo aiutava a preparare la particola e il vino per la messa, gli teneva in ordine la Chiesa, spazzandola da cima a fondo. Una volta l'aveva vista arrampicata su una scala altissima per lucidare le vetrate. Josh aveva preso un colpo e le aveva ordinato di scendere.
«Le vetrate si puliscono da sole con la pioggia, non c'è bisogno che ti spezzi il collo» le aveva detto.
«Il mio collo non si spezza così facilmente» aveva ribattuto la donna, «e all'interno queste vetrate fanno schifo.»
Marge non aveva peli sulla lingua, diceva quello che voleva dire senza mezzi termini e senza timore di offendere qualcuno. Per lo meno non cadeva nella blasfemia, altrimenti Josh non avrebbe mai potuto tenerla con sé. Nonostante tutto, Marge era una timorata di Dio. Non aveva mai avuto marito né figli. Viveva ancora insieme alla vecchia madre e prendeva qualche spicciolo facendo lavori saltuari. Josh la pagava bene; sapeva che a sua madre servivano cure mediche e spesso usava anche le donazioni raccolte durante la messa per aiutarla.
Non avrebbe dovuto, lo sapeva bene. In teoria quelle donazioni dovevano essere inviate ai villaggi poveri del Brasile, dove la sua parrocchia stava costruendo una scuola per i bambini. Ciononostante, come poteva occuparsi di bambini distanti e sconosciuti quando la persona che la sua fidata perpetua amava di più al mondo si spegneva pian piano? Dio non avrebbe voluto che lui la trascurasse così.
Quella sera Marge aveva preparato uno stufato di agnello delizioso. Era un'ottima cuoca e Josh spesso le chiedeva perché non avesse fatto della cucina la sua carriera. Marge aveva risposto che non aveva mai passato i colloqui di lavoro, solo perché non aveva una bella presenza. Josh le aveva promesso che ci avrebbe pensato lui; il giorno dopo era andato all'osteria del paese, aveva parlato col proprietario, suo amico nonché fedele assiduo, e lui aveva assunto Marge all'istante.
Si destreggiava tra i due lavori alla perfezione. Non arrivava mai in ritardo alla canonica e Josh trovava sempre un piatto pronto sul tavolo quando rientrava dalla Messa serale.
«C'è da aggiustare il fornello, il gas non va benissimo» gli ricordò Marge, masticando rumorosamente a bocca aperta. «E bisogna anche fare la spesa. Ho preparato la solita lista, mi dica lei se vuole dell'altro.»
«La solita lista va bene, Marge. Come sta tua madre?»
«Oh, si lamenta della sua vita, urla dietro al gatto e gli tira le ciabatte quando sale sul tavolo e vuole mangiare solo quello che dice lei. Ultimamente vuole sempre gelato e sushi.»
«Sta alla grande, quindi» sorrise Josh.
Mentre sparecchiava, Marge comunicò: «Le ho preso il ventilatore nuovo che mi aveva chiesto. L'ho già sistemato in salotto vicino al divano.»
«Prenditi i soldi dal mio portafoglio e aggiungi anche una mancia per il disturbo.»
«Ma che mancia! Già mangio gratis da lei ogni sera...»

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Generations
ChickLitA FEBBRAIO 2019 IN CARTACEO ED E-BOOK in collaborazione con BRÈ EDIZIONI! Primo romanzo della serie "Generations". Alease ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta da una gravidanza indesiderata. Scappata da genitori troppo bigotti per...