Capitolo 38

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Pov Jisung

La mia paura più grande si era manifestata: il direttore era di fronte a noi, già pronto con quel cavolo di frustino.

Sarebbe stato meglio essere picchiato due volte piuttosto che lasciare che toccasse anche Chenle, la pensavo così.
Era troppo innocente, perché anche lui doveva subire tutto questo per me? Perché non si è fatto i fatti suoi come tutti gli altri?

"Avanti... sono qui... divertiti, hai sempre preferito me a tutti no?"
"Si... ma no"
"Ahahahah! Certo che sei proprio grasso!"

Il volto del direttore divenne rosso dalla rabbia,  strinse il frustino tra le sue mani enormi e con fare minaccioso si avvicinò a Chenle.

Mi aggrappai alle catene che mi tenevano legato al muro, tirandomi su e allungando una gamba, dandogli un calcio, riuscendo a raggiungere la sua odiosa faccia e a rompergli il naso.

Si coprì la faccia sanguinante con le mani, e guardandomi con sete di sangue, uscì dalla stanza chiudendola dietro di sé.

"Ma vuoi morire per caso?! No, dimmelo!"
"Scusa... pensavo che..."
"Pensavi che cosa?! Se ti va bene ti violenterà e basta, ma non penso si fermerà a quello sta volta!"

Pov Sicheng

Liona aveva finalmente trovato una pista da seguire, e condusse me e Jaemin fuori città.
Arrivati davanti all'istituto iniziò ad abbagliare senza sosta.

"Avverto Yuta"

Pov Jaemin

Mentre Sicheng stava telefonando a Yuta, sentii alcune voci provenienti dall'edificio, una era molto familiare, nessuno è in grado di copiare certi acuti, soprattutto se piange.

"Chenle?"

Liona è sempre stata molto legata a quel piccoletto, ora capivo perché abbaiava così.
Ma perché stava piangendo?
D'un tratto il guinzaglio del cane mi scappò dalle mani, e si diresse verso l'ingresso dell'edificio. Io le andai dietro senza pensarci due volte, nonostante le urla di Sicheng.

"Chenle non piange mai... se lo sta facendo... è grave!"

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