Capitolo 28

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Pov Doyoung

Perché ho accettato di andate a casa sua? Odio quel ragazzo!

La situazione in ogni caso, mi ricordava un non so che di familiare... beh, in effetti quando restavamo da soli in una stanza, non ci guardavamo neanche negli occhi, figuriamoci parlare, io e Taeil... la nostra relazione... non aveva alcun significato, era solo piacere fisico reciproco, per questo ha fatto che andare con qualcun altro.
In fondo è colpa mia, ma poteva evitare di tradirmi.

"... D... Doyoung... io volevo..."
"Volevi cosa? Sbattermi in faccia le tue scopate? Non so neanche perché ti ho seguito"
"Grazie! Avevo in mente di scusarmi e dirti che sono stato uno stronzo perché come ti amavo prima, ti amo ancora, ma lasciamo perdere a sto punto. Vado a farmi una doccia"

Si alzò dal divano del salotto alquanto irritato, per dirigersi verso il bagno, con le sopracciglia aggrottate, per poi chiudersi dentro sbattendo rumorosamente la porta.
Ho solo detto quello che pensavo.

Pov John

"Ten... Ten... sto arrivando!"

Ormai ero vicino a casa sua, avevo corso fino allo sfinimento per arrivare lì in fretta.
Le gambe mi facevano male, non riuscivo a stabilizzare il respiro, mi sentivo svenire, ma non avevo intenzione di rallentare. Dovevo trovarlo.

Mentre correvo, pensavo solo ad una cosa, l'unica cosa che non gli ho mai detto ed ho omesso per tutto questo tempo, l'unica cosa che veramente mi spingeva a fare cose con lui, da quando lo visto per la prima volta allo Shiro.

Arrivai davanti il suo condominio e salii le scale velocemente, cercando di non inciampare nei miei stessi piedi, ma quando arrivai ad aprire la porta del suo appartamento, stranamente aperta, mi trovai davanti uno spettacolo macabro, qualcosa se poteva fare concorrenza al migliore degli horror, qualcosa che solo se ti ci trovi davanti ne puoi capire l'orrore.

All'ingresso e nel corridoio, chiazze di sangue ricoprivano sia la superficie del pavimento, sia quella delle pareti, e nella stanza da letto era anche peggio.

Si poteva capire che le lenzuola erano bianche, solo grazie ad alcune zone in cui il sangue non era arrivato, ma c'era dell'altro: agli angoli dei letti c'erano dei lacci da scarpe... non avevo idea di cosa fosse successo, ma sapevo che avrei dovuto trovate Ten il più in fretta possibile.

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