Capitolo 6

1K 129 54
                                    

Pov Taeyong

"Cosa vi porto?"
"Per me il solito, Ten. E non urlare il mio nome"
"Ma come? Mi dici sempre di-"

Prima che potesse finire la frase, Johnny si alzò rumorosamente dal tavolo, tappando la bocca del cameriere.
Li sentii bisbigliare, ma non riuscii a capire cosa si stessero dicendo.

Dopo che Johnny si sedette di nuovo, il cameriere si rivolse a me.
In realtà, non mi fido molto del cibo crudo, come non mi fido dei ristoranti, ma se il mio migliore amico veniva qui con tanta frequenza, c'era un motivo.

"Ecco... Tiger roll? E... degli spiedini di pollo. Iniziamo così per ora"
"Arrivano subito"

Mentre Ten se ne andava, Johnny non faceva che fissarlo, quasi incantato.
Chissà a cosa stava pensando.
Poi notai una cosa... dov'era indirizzato il suo sguardo.

"Johnny, ti dico un segreto: è maleducazione guardare i culi altrui"

Dissi a bassa voce, mettendomi una mano a lato della bocca.
L'altro, scioccato, mi guardò spalancando gli occhi.
Ah, mio caro Johnny, tanto lo sapevo che eri attratto dagli uomini!

"Non guardarmi così... comunque che nome è Ten?"
"Lo chiamiamo tutti così, il suo nome, essendo tailandese, è un po' difficile"
"Del tipo?"
"Chittaphon Leechaiyapornkul"
"Aramaico antico!"

Quando finalmente arrivò il mio Tiger roll, un ragazzo si avvicinò a Ten, mentre stava servendo un altro tavolo.
Non mi ci volle molto per riconoscerlo, era uno dei due ragazzi della pausa. A causa del fango che avevo negli occhi, non mi ero accorto fosse così figo!

Pov Yoonoh

Chiesi al cameriere se Sicheng fosse morto o no, e scoprì che non poteva neanche muoversi dalla cucina. Io nel mentre avevo finito di mangiare, quindi uscii, andai sul retro, e aspettai che uscisse, così da ucciderlo per avermi lasciato lì da solo.

Verso le nove, finalmente lo vidi uscire dall'edificio, con la sua morsa a tracolla.
Era stranamente infelice e teneva lo sguardo basso, non riuscendo a vedere i suoi occhi, lo afferrai per il braccio, subito lui fece un gemito di dolore, a quel punto mi preoccupai.

Gli tirai su la manica, e vidi che aveva una garza nel punto in cui lo avevo toccato.
La rabbia prese possesso di me, se qualcuno fa male ai miei amici, Trump e le suo bombe possono accompagnare ai casini che faccio.

"Mi sono... bruciato con l'olio..."
"E allora perché piangi?"

Il suo volto era rigato da delle lacrime che non ne volevano sapere di finire, quando piange, di solito è una cosa grave.

일식 레스토랑 [ristorante giapponese]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora