Capitolo 33

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Pov Chenle

Era quasi ora di cena, e io stavo tornando a casa con il mio succo di frutta, guardandomi sempre intorno: non volevo che qualche deficente dai cappelli rosa me lo rovesciasse come il primo giorno di scuola.

Mentre camminavo verso casa, vidi un tizio enorme, e quando dico enorme intendo che era grasso, portare su un furgoncino bianco quello che sembrava essere Jisung, il ragazzino dello Shiro.

Non sembrava molto felice di stare con quel tipo, ma non cercava di divincolarsi, rimaneva con lo sguardo impassibile, verso terra.

"Che faccio li seguo? Si li seguo"

Devo essere sincero, è da un po' di tempo che voglio parlare con lui, però ogni volta che cercavo di avvicinarmi, mi lanciava delle frecciatine del tipo 'se ti avvicini ti friggo con l'olio dei maki'.

Corsi dietro al furgoncino finché non arrivammo in periferia, dove si fermò davanti ad un edificio.
C'era un insegna sul cancello con su scritto 'istituto dell'infanzia', tradotto orfanotrofio.

Aspettai che entrassero prima di scavalcare il cancello.
Non sapevo perché lo stavo facendo, ma l'istinto mi diceva di raggiungere Jisung, e io lo stavo facendo.

L'erba del giardino era secca e si stava appropriando anche dello spazio in cui c'era una stradina che portava alla porta d'ingresso.
A rendere il tutto ancora più da 'se lo brucio mi dicono grazie', un'altalena scricchiolante che si muoveva per il vento.

"E ci credo che non voleva stare qui... va che merda"

Arrivato alla porta, notai che era chiusa.
Mi misi a pensare come entrare, quando casualmente guardai in alto: la finestra del terzo piano era aperta.

Pov Sicheng

Yuta mi aveva invitato a casa sua per cena, ma quando arrivai a casa sua era tutto chiuso, come se non ci fosse in casa.

Mentre cercavo di capire il perché, il cellulare iniziò a squillarmi in tasca.
Dall'altro capo c'era Yuta.
Era in preda al panico, ma non riuscivo a capire per quale motivo.

<Jisung! Non è tornato a casa! Sono dalla polizia!>
"Jisung? Non può essere tornato all'istituto?"
<C'è una cosa che non ti ho detto... probabilmente ha subito delle violenze. Quando l'ho trovato aveva il corpo pieno di lividi!>

Capivo la sua preoccupazione, ma se era così, senza uno straccio di prova, la polizia non avrebbe fatto niente; i proprietari dell'istituto avevano tutto il diritto legale per trattenere Jisung, potevamo solo trovare quelle prove, ma io non sapevo neanche come arrivare da lui.

"Aspetta... Liona!"

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