Capitolo 8

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Sarà un po' lunghetto questo capitolo.

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Pov Chittaphon

Quella sera sarei dovuto andare di nuovo a casa Seo. Era l'unico modo per guadagnare altri soldi, altrimenti sarei dovuto tornare in Tailandia.

Come al solito, all'ingresso della sua villa, uno dei maggiordomi mi accolse.
Lui pensa che sia amico di Johnny, in realtà non è per niente così.

Mi diressi verso la sua stanza, salendo l'enorme rampa di scale che la unisce al corridoio del primo piano.
Mi sento sempre così piccolo in confronto a quella casa, invece Johnny sembra non farci caso.

Arrivato davanti alla sua stanza, bussai due volte alla porta, dicendo il mio nome. Poco dopo, aprì la porta, e... io adoro il suo corpo!
Era a torso nudo, con dei jeans neri che mettevano in risalto la forma delle sue gambe.
Aveva un gomito appoggiato sul bordo della porta, sopra la sua testa, mentre mi guardava con un mezzo sorriso.

"Entra"

Feci come mi disse. Appoggiai la mia borsa, contenente ancora l'uniforme del ristorante, in una angolo della stanza.

Lo giuro, non è prostituzione la mia anche se ricevo soldi in cambio, non faccio così per strada o nei locali, Johnny è l'unica persona a cui permetta di toccarmi.
Non so esattamente perché, ma ogni suo tocco, anche minimo, è capace di farmi venire brividi di piacere lungo la schiena, ma non è amore, di questo sono sicuro, è più un desiderio carnale.

Mentre ero di spalle, ne approfittò per mordere il mio collo scoperto, per poi risalirlo fino all'orecchio, mantenendo il contatto tra le sue labbra e la mia pelle.

"Togliti i vestiti..."

La sua voce diventa così profonda quand'è eccitato! Basta solo quello per far eccitare anche me.

Mi girai verso di lui, obbedendo alle sue richieste e levandomi prima la maglietta, e poi i pantaloni, facendoli scivolare lungo i miei fianchi, per poi sfilare un piede e poi l'altro.

Johnny, in tanto, continuava a guardarmi con il suo sorriso malizioso, mentre mi stava pregustando con gli occhi.

"Sta volta metti il preservativo"
"Perché?"
"Non mi piace se mi vieni dentro"
"E va bene..."

Si avvicinò al comodino vicino al letto e tiro fuori l'oggetto dal cassetto.
In tanto io ero salito sul suo letto matrimoniale, ricolmo di cuscini enormi e morbidissimi, nella zona in cui ci si appoggia la testa.
Mi sedetti e allargai leggermente le gambe, aspettando che lui avesse finito.

Subito dopo, salì anche lui sul letto, arrivando nella mia zona più intima ancora coperta dalla biancheria, della quale addentò il pezzo elastico, per poi tirarlo verso di lui.

Appena il mio membro fu scoperto, Johnny iniziò subito a darmi piacere, leccandone la punta con una lentezza straziante.

"Mh...!"
"Non trattenerti"
"Ma... ci sentono... ahn!"
"C'è solo Carl che gira per casa, non si farà domande. Fammi sentire la tua voce"

Mi sfilò completamente l'intimo e lanciandolo ai piedi del letto, inserì il primo dito nella mia apertura, iniziando ad allargarmi, per poi aggiungerne un secondo.

Sapeva esattamente dove si trovasse il punto più sensibile, andò sempre più in fondo, finché non lo trovò e iniziò a spingere contro di esso.

Con l'altra mano arrivò al mio petto, giocando con i capezzoli, mentre il mio membro era ormai completamente dentro la sua bocca.
Continuò a fare su e giù lungo la lunghezza, alternando il movimento a dei giochi di lingua, finché non arrivai al limite.

"Signor Seo! Ah! Levati... altrimenti ti vengo in boccaah!"

Nonostante sapesse che non mi piaceva venirgli in bocca, non si mosse fin quando non ebbe la cavità orale piena del mio seme.
Dopo che ne ingoiò la maggior parte del mio sperma, si leccò le labbra continuando a guardarmi.

"Sembri così indifeso quando sei tutto rosso. Ora girati"
"Signorino Seo! La chiamo per informarla che i suoi genitori sono arrivati!"

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