11. Tenersi il posto

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Amareggiata, scrollò la testa. Fece un respiro profondo e sostenne lo sguardo di Jacob.
"Non può farlo! Non vuole neppure sentire ragioni?"
"E quali sarebbero?"
"Abbiamo.. litigato.. io, noi.. siamo solo un po' stressati per il progetto, non é facile ed è una responsabilità che ho avuto a cuore sin da quando me l'ha proposto. Per me rappresenta un passo importante. Per me e il mio lavoro. É.. la carriera che voglio avere qui, da lei!" Cercava di farsi forza in tutti i modi, appigliandosi alle ultime briciole di speranza che le restavano.
"Jacob, le assicuro che stiamo facendo del nostro meglio! Si é trattato di un momento di stanchezza! Non voglio fare la vittima o giustificare niente, ma non dormiamo da tempo e non é positivo, dovendo sostenere un lavoro di tale importanza! La prego.."
Lui parve pensarci.
Poi disse: "cosa state combinando riguardo al progetto?"
"Be, ecco, abbiamo riflettuto molto su cosa potrebbe colpire la gente, il mercato! Ho disegnato delle sedie a forma di tuono, un'idea originale e impensabile per arredare i salotti moderni ed eleganti al contempo. Rubini si é occupato della vernice con un finish ultra lucido, un rosso rubino, per poter dare quel tocco in più in una camera arredata con i toni bianco, nero e grigio fumo. Non crede che spiccherebbe?"
"E così ha cambiato i progetti iniziali.. bene bene... mi ha stupito con questa proposta, devo ammetterlo.. e finalmente ho conosciuto il progetto ufficiale"
"Allora.. posso rimanere?" Azzardò.
"Ultima possibilità Cat. Ma la avverto. Alla prossima, mi scade. Lei e quel cafone di Rubini. Chiaro?"
Chiarissimo, Harper.
Almeno sono stata in grado di 'salvarmi il culo' per una fottuta volta!

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