43. PETER - Un nuovo inizio

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Quando Meg si accorse che doveva tornare in azienda, si diresse alla cassa per pagare, ma scoprì che Cam aveva saldato anche la sua parte e poi si era infilato nel primo taxi che aveva trovato, ed era corso via. Megan non sapeva come si sentisse. Avrebbero mai chiuso la loro questione? Tuttavia sorrise quando, di rientro in ufficio, Peter le scrisse per accertarsi che fosse tutto a posto. Nonostante condividessero molte cose che facevano solo parte della vita di Megan, quell'uomo le aveva accettate come se fossero loro. Era premuroso e attento, la sapeva prendere e le faceva il solletico ogni sera, per rianimarla quando la vedeva tornare stanca dal lavoro. Alla fine del turno, aveva poi aggiunto, l'avrebbe presa lui dal lavoro e avrebbero cenato nel suo appartamento. Con Peter aveva ritrovato la serenità e si sentiva davvero felice. Dopo tanti anni trascorsi con la testa sotto a temporali continui.

Si erano conosciuti alla cena di lavoro, quando Meg era rientrata dalla vacanza nel North Carolina.

Era un ristorante con vista sul fiume, era spettacolare. Peter era uscito con una sigaretta pronto ad accendere, dopo aver consumato il dolce finale. Meg era già uscita e si stringeva nelle spalle, combattendo contro i brividi della sera. Durante quella che poteva essere stata una riunione, Megan aveva conosciuto gente nuova che collaborava con la loro azienda, e scoprì che Peter era un banchiere più grande di Cam. Meg aveva oltrepassato i trentatré anni la sera dopo aver conosciuto Peter, mentre lui ne avrebbe compiuti trentanove tra dodici giorni dalla sera che si erano incontrati.

Megan sentì qualcosa posarsi sulle spalle scoperte e si voltò sussultando.

"Scusi, non l'avevo sentita."

"Mi scusi lei, mi sono accorto che aveva freddo"

"grazie."

Sorrisero entrambi e Megan rimase folgorata da quel sorriso bianchissimo e brillante e gli occhi azzurri come le acque davanti a loro.

Lui l'aveva osservata tutta la sera e colse quell'occasione per offrirle di accompagnarla. L'aveva vista arrivare in taxi, quindi sperava accettasse.

"Non voglio disturbarla, non..."

"stia tranquilla, è un piacere" e sfoderò il sorriso più sexy che aveva, per convincerla.

Durante il tragitto, chiacchierarono più di quanto avessero fatto, dato che non si erano detti molto, in tavola. Parlarono circa le loro passioni, la loro vita sentimentale – ma giusto il contorno dell'argomento – e di quanto tenessero a cuore il lavoro che svolgevano. Sembrava una persona matura e a posto ed era tutto ciò che a Megan mancava.

Tutto ciò che a Cameron Rubini mancava.

Peter non accennò a un appuntamento o un invito informale e quando arrivarono a destinazione si salutarono entrambi con la speranza di rincontrarsi.

Anche la seconda volta si videro per caso, nella stanza di Harper. Lei era andata per chiedergli delle conferme riguardo la pubblicazione della rubrica di quel mese, perché oltre al solito tema dell'arredamento, che trattava, voleva provare a inserire qualcosa riguardante anche i colori per le pareti che le ultime tendenze avevano appena lanciato. Quando aprì la porta però, si ritrovo Peter Michels davanti e si sentì arrossire per il modo trasandato con cui l'aveva sorpresa. Portava pantaloni color sabbia e un maglioncino blu. Non solo erano da sempre i toni preferiti di Megan, ma lui li indossava insieme e per di più gli stavano un incanto. I capelli erano più corti di quelli di Cam e...

Ma perché diavolo paragonava a lui, ogni volta che vedeva o le piaceva qualcuno?

Era per caso un ossessione la sua?

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