Kurtney Cat era la sorella maggiore di Megan e da quando i loro genitori erano morti, si era sempre presa cura di lei, ma adesso erano adulte entrambe e Kurt non poveva pretendere di comandare per sempre la vita o le decisioni di Meg. Perché le aveva parlato così? Era gelosa? Aveva paura di perderla? Oppure, che il loro rapporto si potesse allentare? Megan dopo i diciotto anni aveva desiderato di lasciare la casa dei suoi, e tutti gli incubi che le avevano perseguitate, per vivere in un appartamento nuovo, una vita nuova. Kurtney si era sentita poi troppo sola e dopo quattro anni, e da quel Natale, era andata da lei. Ecco che si trovavano a vivere ancora sotto lo stesso tetto. Nonostante gli undici anni di differenza, dividevano i vestiti, i trucchi, i reggiseni, - e, per risparmiare -, addirittura la macchina! Se Megan si stava frequentando con qualcuno, doveva lasciarle almeno quello spazio. Glielo doveva! Ma anche se ultimamente volesse semplicemente uscire, non poteva farlo? Le era sfuggito solamente l'orario in cui Kurt sarebbe tornata, ma le aveva spiegato che fino a poco prima ci pensava, quindi qualcosa la aveva distratta. O qualcuno. Probabilmente un contrattempo le aveva fatto perdere la cognizione del tempo. Ma quale contrattempo? All'alba? Non le aveva nemmeno detto dov'era, che le aveva gridato subito contro. E se non stesse bene? Perché non si era preoccupata prima di quel dettaglio?
Poi uno scatto e il portone gigolò, comunicando l'ingresso di qualcuno. Lì, tutte le preoccupazioni e le riflessioni di Kurt si spensero. Sua sorella apparve davanti alla porta che si chiudeva alle spalle. Con un sospiro, gettò la giacca a vento sul piccolo divanetto di pelle e lanciò le chiavi nella coppetta di cristallo che giaceva accanto a un mazzo di fiori, in un vaso del medesimo materiale sul tavolino. Quando alzò lo sguardo, finalmente, si accorse di Kurtney; immobile e rigida fuori dalla sua camera. La faccia inespressiva, i lineamenti però, lasciavano intendere un velo di dispiacere che tentava di nascondere. Megan cominciò a piangere mentre la insultava e a ruota, anche Kurt, cedette. Si abbracciarono e si chiesero scusa, anche se era Kurtney a essere maggiormente in dovere.
"Non voglio sentirmi soffocare, e nemmeno impedirmi di godermi un momento, per paura che mia sorella possa pensare male! Kurt tu sarai sempre la prima persona su tutte, va bene!?" Si chiarirono e si distesero sul lettone di Kurtney - per quella notte, avrebbero potuto dormire insieme come due bambine -, ma prima, dovevano raccontarsi le ultime novità. E poi Megan, era ancora curiosa di sapere tutto sul suo viaggio.
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Nero Profondo
RomantizmNero, é il colore degli occhi di Cameron Rubini. Nero, come il suo cuore, il suo carattere a volte arrogante, altre passionale. Un uomo con una corazza dura, impenetrabile, indecifrabile. Nero, come la sua risata. Nero, come il suo passato. Per col...