75. È Tutto bianco

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E come si era immaginata la sera prima, Cameron avanzava sorridendo verso di lei, ma Sergio era giù, accanto a lui, mano nella mano. Il suo bambino era la fotocopia mozzafiato di suo padre, e Cam, un modello che adesso si stava togliendo gli occhiali da sole per incontrare direttamente i suoi occhi. Megan deglutì pesantemente, abbattuta tra la rabbia e i sentimenti che nutriva per lui.

Nonostante tutto!

E va bene, è solo un uomo come tanti!

Okay, non proprio forse.

E dai Meg, la smetti?!

Tu adesso lo eviti, stringi finalmente tuo figlio e ti scordi del suo stramaledetto papà!

Okay, posso farcela.

Respira.

Devi, farcela!

D'accordo, mia cara dea interiore, ma adesso SPARISCI!

Soltanto che... Cameron si avvicinò per sfiorarla e lei sussultò impercettibilmente. Quando lo guardò negli occhi però, i suoi si velarono di lacrime e vide tutto bianco.

"Meg!"

Fece la calda voce di Cameron. Ma era lontana.

***

"Stai bene?"

Cameron era seduto sul bordo del letto con un bicchiere d'acqua pronto da porgerle.

Erano già a casa.

Meg annuì ancora. Non riusciva a rivolgergli neanche mezza parola. Nemmeno farfugliando!

"Sarà stato un calo di pressione, oppure... sei stressata ultimamente?"

Oh, adesso si che le parole le vennero.

"Si, Rubini, da te. Sei il mio stress da una vita"

ma lui rise prendendo la sua affermazione come una battutaccia. Si sporse su un fianco per arrivare al corpo di Megan, per poi abbracciarle i fianchi. Lei tuttavia, si irrigidì, stringendo gli occhi.

"Non toccarmi" sibilò.

"Come?"

Cameron la fissò, il sorriso che moriva sulle sue labbra carnose. "Che- che diavolo succede, Megan?"

"E lo chiedi a me?!" Sbottò.

Con una mano, Cam si tirò all'indietro i capelli ribelli.

"Ti rifaccio la domanda dell'altra sera, Cameron. Vediamo se cambia la risposta. Allora, è successo qualcosa tra te e Victoria? Anzi... stavolta mi è uscita anche più diretta!" Sputò a tono aspro.

"Sono successe tante cose, Meg... troppe",

"e com'era che andava tutto a meraviglia?" Lo sfidò pungente, inclinando il capo.

Il pomo d'Adamo di Cam faceva su e giù.

"È... è una lunga storia. È la storia di Victoria. E finalmente l'ho conosciuta".

E presa alla sprovvista, stavolta fu Megan a deglutire. Mentre la paura si faceva largo nello stomaco, per divorarla come una miriade di batteri cattivi.

***

Victoria aveva portato due tazze di cioccolata fumanti, intanto che Cameron si era messo comodo sul divano. Quando lui era arrivato, Victoria le era sembrata una donna diversa, anche se era stata restia nei suoi confronti durante il primo quarto d'ora del loro incontro. Cameron osservava il salotto come se vedesse quella stanza per la prima volta, come se lui non ci avesse mai vissuto, mai sofferto, mai messo piede. I bambini giocavano nel giardino e dalla finestra potevano vederli, mentre si rincorrevano attorno all'aiuola centrale. Cameron era entrato dentro e si era imposto di farsi coraggio e parlare una volta per tutte, di tutto ciò che c'era da risolvere. Victoria aveva cominciato a rilassarsi quando vide che lui era calmo e tranquillo.

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