33. L'Amore si tinge di nero

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Dopo una decina di minuti passati a baciarsi come due ragazzini in strada, andarono a prendere la cena che mangiarono su una panchina. Megan aveva messo più condimento che pane e Cameron aveva optato invece per una piada arrotolata, ripiena di tutto. Mentre Meg imprecava con gli ultimi pezzi di kekab lui si sorprese a contemplarla con un sorriso da ebete.

"Sembriamo due adolescenti al liceo, Megan... non so proprio come facciamo, a tirarci schiaffi e l'attimo dopo a baciarci."

I lampioni sopra di loro, gli rivelarono le guance di Megan andare quasi a fuoco.

"Che c'è? Sei imbarazzata?"

"É solo che... è corretto. Non abbiamo mai preso una posizione e io ti ho sempre detestato per proteggermi".

Ridivennero nuovamente seri, mentre Cameron si avvicinò a lei, restando in una seduta piuttosto strana con le gambe. Era assai flessibile. Il ciuffo nero aveva ripreso lunghezza e faceva a botte con gli occhi grigio cenere che ogni volta sembravano semi nascosti. Alzò un braccio per spostarle delle ciocche dal viso e Megan osservò come quel movimento fece aderirgli la t-shirt attorno ai bicipiti. Chiuse le palpebre e lui la baciò di nuovo.

"É un sogno questo Megan, lo so già e non vorrei mai scappare... ma la realtà é un'altra e sto facendo del mio meglio per rendere tutto perfetto adesso..."

Megan si aggrappò alle sue spalle, con le labbra ancora incollate su quelle di Cam e tirandosi su di peso, si mise a cavalcioni sulle gambe di lui. Le accarezzò la schiena... le sfiorò le gambe scoperte dai pantaloncini e a quel punto lei iniziò a tirargli leggermente i capelli. Le sue dita sfogavano passione in quella chioma setosa.

"Dimmi che mi vuoi" sembrava supplicarla, mentre la sua voce usciva ansimante.

"È ancora presto Cameron, non pensare di averla già vinta. Hai ancora tanto da dimostrare".

"Andate a limonare a casa vostra! Maleducati!"

Okay. Stasera si rideva seriamente! Prima al cinema, ora un anziano che era spuntato dall'angolo in bicicletta... mancavano giusto i loro genitori e l'avrebbero fatta completa!

"Dài ti accompagno". Cameron sorrideva ancora quando le fece quella proposta. L'aiutò a scendere e attorcigliò un braccio dietro al collo di Meg. Passeggiarono senza fretta lungo le vie silenziose di Beaufort e quando arrivarono alla macchina, lei impostò  sul navigatore l'indirizzo dell' appartamento di sua sorella.

La musica alta dei tormentoni estivi e i finestrini abbassati li condussero a destinazione in poco tempo, perché Cameron aveva usato l'acceleratore con poca prudenza. Il vento della sera le aveva spettinato i capelli che le invadevano la faccia. Quando Cam, accostò, abbassò il volume, poi deciso a non andarsene subito, spense il motore. Megan fece per scendere ma lui la prese per un polso.

"Aspetta". La sua voce calda e dolce in un modo che Megan non aveva mai udito. Si voltò in cerca di una risposta e lui formulò la sua richiesta.

"Vieni" disse però semplicemente.

"Dove?" Rise lei. "Siamo sotto casa di mia sorella, Cam! Ci vedrà!"

"Lo so".

Aprì il cofano della BMW a dir poco spazioso, tirò in avanti i sedili posteriori e si stese. Fece fare lo stesso a lei, che ancora non capiva.

"Vuoi dormire qui, così?" Scherzò ridendo.

"Primo: magari.
Secondo: non ci credo che tutte queste risate siano per me. É puro incantesimo".
Cameron prese la sua mano e fece attorcigliare le loro dita. Le baciò le nocche ad una ad una, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

"I-tuoi-occhi-sono-la-mia-quiete."
Ammise con lentezza tra un bacio e l'altro.

"Da quando?"

"Da quando guardo le stelle e provo la stessa cosa. É per questo che ho avuto questa idea".
Si fermò per studiare la sua reazione, ma Megan rimase zitta a fissarlo con le labbra schiuse.
"Guarda il cielo".
Le sussurrò Cam, soffiando sulla sua bocca carnosa.
Megan alzò gli occhi e solo allora si accorse di quanto, da quella prospettiva, il cielo sembrasse più aperto.

"Mentre guidavo, ho notato che da questa strada le stelle si vedono più vicine. Sono così piccole eppure estremamente brillanti, che non volevo perdermi questo spettacolo con te."

Megan si scontrò di nuovo con il suo sguardo e sorrise, riprendendo a parlare.
"Non ti credevo così romantico."

"Non lo sono. Non lo sono mai stato. Ma te l'ho detto due anni fa... Quando sono con te, non so cosa mi succede."

Megan lo baciò d'impulso con foga e sbatté nel nero dei suoi occhi. La notte aveva mutato ancora le iridi di Cam, in quel modo stupefacente che solo in lui poteva trovare; e come sangue bollente, sentì uno strano sentimento sgorgarle nello stomaco. Ma era nero. Nero come l'amore che poteva provare Cameron.

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