PRIMA PARTE: Capitolo 1

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《Sir Magnus, un uomo vorrebbe entrare nel castello e conferire con il re. Lo lasciamo entrare?》.

Osservai una delle guardie che avevano l'incarico di vigilare sull'entrata. Mi pareva si chiamasse Halfborn, ma non ne ero sicuro. Di sicuro non sapevo come facesse a sopportare il caldo con tutto quel metallo addosso. Io di armature non ne avevo mai messe e crepavo di caldo comunque.

《Sì, fallo entrare e accompagnalo fino alla sala del trono. Io vado a chiamare il re》.

Lui annuì e fece retrofront. Io andai verso l'ala riservata ai reali ed entrai nella camera del re.

Alex stava dormendo sul letto tutto rannicchiato su se stesso. Era così tenero e indifeso che rimasi lì un momento a fissarlo, tentato di chiedere al pittore di corte di fargli uno schizzo da tenere come ricordo.

Alla fine mi ripresi e scuotendolo dolcemente sussurrai: 《Alex? C'è un uomo che vuole parlarti》.

《Digli di passare più tardi》, borbottò in risposta il diretto interessato. Mi chiesi per un momento se era maschio o femmina in quel momento, ma decisi che potevo preoccuparmene in un altro momento.

《Non posso, e poi il gallo ha già cantato da parecchio. È ora di svegliarsi》.

《Occupatene tu, ti prego, ho sonno》.

Sospirai e mormorai: 《Devo prenderlo come un ordine? Sai che odio fare il viceré》.

《Prendi decisioni sagge quanto le mie ogni volta che assumi quel ruolo. Vai e lasciami dormire》.

Sospirai nuovamente e uscii dalla stanza, chiudendo la porta. Una serva mi raggiunse e sussurrò: 《Il signore è ancora a letto?》.

《Sì, ma vuole restare lì. Non svegliarlo, sarebbe solo di malumore per il resto della giornata》, dissi in fretta, andando verso la sala del trono.

Quando la raggiunsi la trovai vuota, al di fuori di Halfborn e un uomo più anziano, forse sulla cinquantina.

《Buongiorno, signore. Io sono sir Magnus, nonché viceré in assenza del re per impedimenti di quest'ultimo. Come posso aiutarla?》.

《Il re sta male?》, chiese Halfborn, guardandomi preoccupato.

《No, è solo troppo pigro per scendere dal letto, quindi mi ha chiesto di rappresentarlo. Dunque, signore, come posso esserle utile?》.

L'uomo ci guardò spaesato. Probabilmente non si aspettava di ricevere una simile accoglienza. O forse non si aspettava di vedermi lì, nelle veci del re, solo perché quest'ultimo non aveva voglia di alzarsi. Qualunque fosse il motivo, era abbastanza confuso.

Alla fine disse, un po' incerto: 《Buongiorno, sir. Io sono Randolph e sono qui perché ho sentito dire che eravate in cerca di un cuoco capace che si occupasse della cucina. Pensavo avreste potuto assegnarmi il posto... Vedete, io sono un ottimo cuoco e dato che sono povero ho pensato che avreste potuto aiutarmi facendomi fare ciò che mi riesce meglio...》.

Lo squadrai per bene, esaminandolo attentamente. Non aveva l'aspetto di un cuoco, ma se era onesto riguardo le sue capacità era un'ottima notizia. Era vero che avevamo bisogno di un nuovo cuoco, dopo che quello vecchio era morto per malattia; eravamo tutti stufi di mangiare carote crude o uova fresche.

《Hai modo di provare quel che dici? Delle semplici parole possono non valere nulla》, dissi scrutandolo.

《Potete mettermi alla prova》.

Annuii lentamente, per poi dire: 《Ti porto alle cucine. Halfborn, hai voglia di fare da assaggiatore?》.

Il suo stomaco rispose per lui. Senza aggiungere altro li guidai nelle cucine.

Non erano chissà che. Era semplicemente una stanza di pietra con un enorme camino dove far bollire un calderone e una serie di tavoli dove mettere il cibo.

Mostrai a Randolph gli alimenti lì presenti: diverse uova e un gran numero di verdure. Di carne neanche l'ombra, ma poteva essere procurata in un secondo momento.

Non ci fu bisogno di dare indicazioni che l'uomo si era già messo al lavoro e neanche dieci minuti dopo il piatto era pronto.

《Frittata con contorno di carote》, disse dando il piatto a Halfborn con la mano tremante. La guardia assaggiò, sotto il mio sguardo attento.

Quasi mi aspettai di vederlo morire per non so che problema di cottura, ma vedendolo ancora vivo cinque minuti dopo capii che quell'uomo sapeva il fatto suo.

《È davvero buono》, disse alla fine Halfborn, leccando anche il piatto. Per fortuna non era dei soliti di legno o avrei previsto una spina nella sua lingua come minimo.

《Bene. Sei assunto, Randolph... spero tu non mi dia motivo per pentirmene》, dissi.

《Grazie signore, vedrà che non ve ne pentirete》.

L'ultima volta che qualcuno aveva risposto così ero quasi stato decapitato. Per fortuna Alex aveva sentito arrivare il novellino e lo aveva decapitato un attimo prima della mia morte.

Evitai di esprimere il mio pensiero ad alta voce e tornai al piano superiore, deciso a svegliare Alex per farlo tornare sul suo trono e al suo lavoro.

~

Vi va bene se pubblico i capitoli della storia una volta alla settimana, per esempio sempre il sabato o la domenica?
-Aly

My Sire || FierrochaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora