Capitolo 19

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ATTENZIONE: Da questo momento i capitoli tratteranno temi di violenze fisiche, se questo argomento vi disturba non leggete o leggete con cautela.

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Io non so come facevano negli altri castelli per svegliare i prigionieri. Nelle corti in cui ero stato avevo passato lì troppo poco tempo per assistere alle torture - le avevo solo sentite - e nella corte di Alex si aspettava che il prigioniero si risvegliasse da solo.

Lì semplicemente ti tiravano una secchiata d’acqua ghiacciata. Probabilmente la logica era “se non muori per lo spavento sei pronto a tutto”.

L’unica fortuna che ebbi con quel risveglio era che ero steso a faccia in giù, quindi non soffocai con acqua nei polmoni.

Non ebbi nemmeno il tempo di realizzare cos’era successo e di imprecare per il freddo - dove diavolo era finita la mia maglia?! - che venni tirato su da un paio di guardie. Gemetti a quell’atto: sebbene sentivo che qualcuno me l’aveva bendata, la ferita faceva ancora dannatamente male.

Venni trascinato di peso in una stanza piena di oggetti che non avrei mai voluto vedere come prigioniero.

Ignorando totalmente i miei gemiti e le mie proteste mi legarono i polsi ad un uncino di metallo sopraelevato tanto che toccavo il pavimento a stento.

Le guardie andarono verso la porta e la aprirono, facendo entrare Loki e Alex.

《Ragazzo mio, hai un aspetto orribile》, esclamò l’uomo con un sorriso divertito.

《Non ne dubito, in genere i trattamenti con l’acqua ghiacciata sono per gli ubriachi e non per gli svenuti》, feci, cercando di tenere lo sguardo fisso su di lui e di non guardare Alex. Non potevo sopportarlo.

《Mi sembra comunque che abbia funzionato》, disse lui facendo un cenno alla ragazza, che andò verso l’altro capo della corda - arrotolato su due pezzi di ferro contro al muro - e la srotolò di un giro, allungando la corda e permettendomi di appoggiare i piedi a terra. Il dolore diminuì, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

《Immagino che ti stia chiedendo perché sei vivo e perché sei qui. Beh, tra qualche giorno ci sarà la tua esecuzione e io intendo divertirmi con te prima di farla finita》.

Fantastico, il destino mi voleva davvero bene.

《Alex, vai di là a prendere la frusta. Quella seria》.

Non sapevo cosa voleva dire “seria”, ma il sorrisetto inquietante che fecero entrambi non mi fece sperare nel meglio.

Non appena Alex fu sparita oltre la soglia Loki mi venne davanti e mi alzò il mento in modo che non potessi fare altro che guardarlo negli occhi.

《Sai una cosa, Magnus? All’inizio pensavo di renderti uno dei nostri. Un ragazzo con abilità di guerriero come le tue non è facile da trovare, saresti stato davvero utile. Poi però ho guardato i ricordi di Alex e ho capito che non ti saresti mai piegato a me, al contrario di ciò che ha fatto lei. Lasciarti libero o vivo è un pericolo per tutto ciò che ho in mente, ecco perché sono costretto ad un provvedimento drastico come il tuo omicidio》.

Intravidi Alex tornare con qualcosa in mano. L’uomo sorrise e sussurrò: 《Sapevi che lei ti amava, Magnus? Ti amava e ti odiava perché tu non ti eri accorto dei suoi sentimenti. Io però so che la realtà è che anche tu ami lei, se ne sarebbe potuta accorgere da come la guardavi. Ecco perché assistere alle tue sofferenze sarà molto divertente》, sussurrò facendomi sbarrare gli occhi.

Mi levò la benda dalla spalla e si allontanò di scatto, per poi dire: 《È tutto tuo, Alex》.

Sbirciai oltre la mia spalla per vedere cosa stesse per succedere e feci uno degli sbagli più grandi della mia vita.

La frustata che mi beccai mi colpì il lato sinistro del volto, la spalla ferita e scendendo tutta la schiena. Lanciai un urlo, un dolore indicibile più all’occhio e alla spalla che alla schiena stessa.

Il secondo colpo fu più forte del primo, ma fui almeno intelligente a restarmene voltato.

Il terzo colpo colpì di nuovo la spalla, il che mi fece lanciare anche l’urlo che al secondo colpo avevo cercato di trattenere.

Quarto, quinto, sesto, il dolore non faceva che aumentare, e non solo quello fisico. E non era per il fatto in sé che era Alex a torturarmi - se avessi disubbidito ad un suo ordine sarei stato punito comunque in modo quasi simile -, ma perché vedevo che lei non si rendeva conto di cosa stava facendo e a chi. Obbediva e basta, divertendosi pure.

Continuò così per chissà quanto e tutto ciò che potevo vedere era la faccia estasiata di Loki, che mi guardava e sorrideva sempre di più ad ogni colpo e a ogni mio urlo di dolore.

Dopo chissà quanti colpi finalmente Alex si fermò. Il dolore che sentivo non era definibile né a parole né a paragoni, era già sorprendente che fossi ancora cosciente.

《Direi che come inizio può bastare. Ora è il turno dei tuoi amici. Devo dire che li stavo cercando da tempo, ma non ero mai riuscito a prenderli. Ti devo ringraziare per averli portati qui, Magnus. Come ti ho detto, saresti stato perfetto come alleato. Guardie, portatelo nella sua cella》.

Venni tirato giù senza badare minimamente alle mie ferite e trascinato fino alla cella. Mi mollarono sul pavimento senza dire nulla, come se fossi un sacco di patate marce.

Non riuscii a spostarmi di lì. Il dolore era troppo forte.

Passai le ore seguenti lì così, con una semplice parola che mi girava per la mente.

Perché?

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Legato alla foto, preferite questa storia con Magnus come guardia o lo avreste preferito nel ruolo del re e Alex come guardia reale?
-Aly

My Sire || FierrochaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora