Capitolo 24

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Sapevo che nelle corti di altri stati accadeva spessissimo di fare festa. Qualunque occasione era buon per festeggiare, che fosse la nascita di un erede a una vittoria militare a qualunque cosa.

Io al palazzo non ne avevo mai fatte, di feste, nemmeno quando compievo gli anni io stesso. Un compleanno corrispondeva agli auguri da parte di tutti e un giorno libero da spendere come si voleva.

Quindi non avevo idea di cosa si facesse ad una festa e quando vidi la sala del trono addobbata con stendardi, tavoli pieni di cibo e pure gente che suonava in un angolo rimasi senza parole.

Mi guardai intorno, cercando un individuo dai capelli biondi specifico, che non riuscii a vedere.

《Non starete mica cercando di fuggire da qui, sire, vero?》, sussurrò una voce al mio orecchio.

Dire che presi un infarto è riduttivo. Sguainai la spada di getto e mi girai subito e posso garantire che avrei sicuramente decapitato lo sventurato, se quest’ultimo non fosse stato Magnus che aveva previsto una simile reazione.

《Magnus! Ma ti sembra il caso di farmi prendere un infarto del genere?!》.

Il biondo rise, una risata così tranquilla che mi sentii sciogliere.

Mi ripresi subito, guardandolo con occhio critico. Indossava un paio di pantaloni larghi e una maglia anch'essa larga, probabilmente non suoi, sotto la quale si potevano vedere diversi strati di bende. L'unica davvero visibile era quella che gli fasciava l'occhio che probabilmente aveva perso.

Che gli avevo danneggiato io con una frustata. Cercai di mascherare quel pensiero, ma Magnus aveva capito a cosa stavo pensando.

《Non si preoccupi per l'occhio, sta bene. Beh, dicono che non potrò più aprirlo, ma non mi fa male né altro. Non c'è da preoccuparsi》, disse infatti con un lieve sorriso.

《Mi chiedi troppo, e dammi del tu》.

《Allora ti chiedo di goderti la festa per il tuo salvataggio e per la mia resurrezione. Non mi taglierò mai più i capelli, diventerò il nuovo Gesù in tutto e per tutto》.

《Magnus, tu sei biondo》, esclamai scoppiando a ridere.

《Chissene frega, nessuno ha un suo ritratto, che ne sappiamo noi di fatto?》.

《Biondo e pure blasfemo, oltre che ciclope. Dai, guardia dei miei stivali, andiamo a mangiare qualcosa》.

Non avevo idea di chi avesse cucinato tutto quel ben di Dio che ci trovammo davanti, ma non mi porsi la domanda. Dopo tre giorni di mirtilli e fragole avevo proprio bisogno di uova e carne.

Fummo presto raggiunti da Sam e Blitz. Quest'ultimo spiegò che Hearth sarebbe arrivato più tardi, dato che era ancora debole per l'incantesimo fatto e si stava riprendendo lentamente.

《Quindi è questo il castello del grande re Alex. Non me lo aspettavo così, mi sembra piccolino》, disse poi Blitz sorseggiando del vino.

《Ha abbastanza celle da ospitarti, non temere》, dissi con un sorrisetto. Non avevo certo il palazzo chilometrico di Loki.

《Secondo voi che è successo al palazzo di Loki?》, chiese Sam.

《Ho ucciso Set, quindi l'incantesimo di controllo su tutte le guardie presenti in quel palazzo enorme si è interrotto. Ci sarà stata una rivolta, immagino》, dissi pensieroso. Era vero che anche Loki aveva un po' di guardie sotto il suo controllo, ma era Set ad avere il maggior controllo. Il minimo che poteva essere successo era il caos.

《Spero che ci sia rimasto secco》, disse Blitz senza lasciar dubbio su chi si riferisse, 《Ma immagino sia troppo da chiedere. Senza un corpo fisico da vedere è palese che quello lì è ancora in giro, pronto a creare problemi. Come se a noi non ce ne abbia già creati abbastanza》.

My Sire || FierrochaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora