Il mattino seguente feci una cerimonia con la quale modificai provvisoriamente i ruoli di me e Amir, eleggendo me come viceré a tutti gli effetti e lui come mia guardia.Così lo potei lasciare a guardia della reggia mentre io mi spaccavo i timpani a suon di urla da tortura. Sfondarmeli a suon di musica sarebbe stato decisamente più piacevole, ma non potevo avere tutto dalla vita.
Sarebbe bello dire che solo io, Halfborn e TJ eravamo costretti a sentire quel casino, ma le camere insonorizzate non erano ancora state inventate, quindi durante le ore di tortura le urla le sentivano tutti, il che era un ottimo depressivo.
Come previsto il pomeriggio scesi nelle segrete con le orecchie tappate e urlai, cercando di sovrastare le urla del nostro ormai ex cuoco: 《Come sta andando?》.
I due si fermarono e le urla dell'uomo si ridussero ad un pianto di dolore.
《Adatto all'interrogatorio già ora》, disse Halfborn buttando a terra un'unghia insanguinata che mi fece salire un conato di vomito che trattenni a stento.
Se preferivo non assistere alle torture un motivo c'era.
《Bene. Dunque, Randolph》, dissi riprendendomi e avvicinandomi a lui fino ad andargli di fronte, 《Ti stai divertendo?》.
Domanda palesemente di introduzione all'argomento; l'uomo era riverso sulla sedia su cui era stato legato. Era stato bendato, le mani erano prive delle unghie e i piedi direttamente delle dita. Già tanto se avesse ancora tutti i denti e non glieli avessero ancora strappati.
L'uomo scosse il capo tremando.
《Beh, mi pare te l'avessi detto che avresti patito le pene dell'inferno se non ci avessi confessato subito dove è stato portato il nostro sovrano. Ti sei scelto tu questa sofferenza. Sei però ancora in tempo per fermarla. Basta che parli, Randolph. Confessa la verità e loro non ti toccheranno più con un dito》, dissi osservandolo.
Avrebbe parlato? Molto probabilmente no, ma per lui sarebbe solo aumentato il dolore. Non gli conveniva.
《L-La torre del diavolo》, balbettò l'uomo.
《La torre del diavolo?》.
《È da là che era partito... non so se sia anche il suo vero e proprio quartier generale》, fece a stento l'uomo. Non me ne intendevo granché, ma non mi pareva stesse mentendo.
Guardai i miei due torturatori. 《Voi che ne dite?》.
《Ho già sentito parlare della torre del diavolo. È un posto sperduto, nascosta tra le montagne sul lato ovest, quello opposto al lato in cui siamo. Non ricordo il perché l'avessero nominata così. Mi pare fosse per dei suoni che sembravano ululati di satana, imprigionato negli inferi》 disse TJ pensieroso.
《È abitata di solito?》
《No, perché è mimetizzata così bene con i versanti dei monti che nessuno ha più trovato il luogo di collocazione》.
Annuii. Era plausibile che Alex fosse stata portata fin lì, secondo quella descrizione.
《D'accordo, ragazzi. Mettete fine alle sue pene》, ordinai.
Randolph fece per dire qualcosa, ma fu decapitato da TJ prima di riuscirci.
《Bene. Se ci ha mentito, lo scoprirò e non meriterà mai la sepoltura, destinandolo ad una vita davvero tormentata anche nell'aldilà. Prima però devo scoprire se ha detto il vero e l'unico modo per riuscirci è che io vada fin là a verificare》, dissi uscendo con i due dalle prigioni.
《Signore, non per fare il guastafeste, ma non potrebbe essere pericoloso? Se avesse detto il vero potrebbe essere un problema per lei andare là, prendere Alex e tornare indietro tutto intero. Se avesse detto il falso avrebbe fatto il giro del'oca. Non sono sicuro che sia saggio per lei andare fin là da solo e fidarsi solo della parola di quell'uomo》, disse dubbioso Halfborn.
《Lo so, Halfborn, ma è l'unica pista che abbiamo e non dobbiamo lasciarcela sfuggire》, risposi mesto. Perché avevo permesso che succedesse tutto quello?
《Domani decideremo tutto. Avete la serata libera, voi due. Io devo parlarne con Amir e cercare una qualche sorta di strategia efficace per risolvere questo disastro》.
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Spero di riuscire a pubblicare normalmente la prossima settimana. Perdonatemi se così non sarà.
Spero il capitolo vi sia piaciuto
Bye~
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My Sire || Fierrochase
FanfictionIn un punto imprecisato della storia e della geografia c'era un regno che viveva nella pace e nella diversità: il suo re faceva il suo dovere, nonostante i suoi cambi da maschio a femmina, e la sua guardia lo aiutava dove era necessaria la forza. Er...