Non so di preciso quanto riuscimmo a dormire. So solo che venni svegliato da un paio di mani che stavano cercando di togliermi gli stivali. Mi svegliai di soprassalto e riuscii a trovare in un secondo la lucidità necessaria da tirare un calcio allo sconosciuto. Scossi la testa per svegliarmi del tutto e vidi Sam impegnata a lottare contro un paio di uomini coperti da un mantello.
In un istante la spada fu nella mia mano. Nel giro di un minuto tutti i nemici erano a terra, morti, moribondi o semplicemente svenuti.
《Non pensavo fossero così seri quando avevano detto che questa parte del regno era pericolosa. Comunque ottimo lavoro, Magnus》, disse Sam con il fiatone. Per qualche motivo non aveva su il velo e i capelli scuri erano sparpagliati in tutte le direzioni. Probabilmente i miei non erano da meno.
《Se ho fatto una figura pietosa posso dire a mia discolpa di essermi appena svegliato》, dissi rimettendo la spada nel fodero e prendendo il velo verde della ragazza da terra.
《Si è macchiato di sangue...》, dissi mesto, tendendoglielo.
《Meglio lui che me》, disse lei tirandone fuori uno identico e mettendoselo.
《Credo sia meglio se andiamo, prima di avere altri imprevisti qui》, disse raccogliendo le sue cose. Feci lo stesso, per poi notare che tutti gli uomini avevano una spilla sul petto con un serpente sul punto di attaccare.
《Sam, questa spilla ti dice qualcosa?》, chiesi togliendola all'uomo e mostrandogliela.
《No, temo, ma prendiamole tutte. Potrebbero esserci utili》, disse prendendole agli uomini che aveva vicino. Feci lo stesso, poi uscimmo dalla camera.
Andammo nella taverna, dove fummo accorti da un sacco di sguardi sbalorditi.
Sam prese una delle sue monete monete e la lanciò sul bancone.
《Questo per compensare il caos che c'è nella nostra camera》, disse.
《Siete vivi! Non era mai successo, quando arrivano loro non restano nemmeno corpi da seppellire!》, esclamò il biondino che ci aveva accolto, ammirato.
《Will, lasciali in pace. Possiamo tenerci tutto quello che avevano con loro?》, chiese il corvino, avvicinandosi.
《Tenete pure tutto, noi abbiamo fretta di andare》, disse Sam facendo un cenno di saluto e uscendo dalla locanda. La seguii, trovandomi accecato da un sole delle tre del pomeriggio.
《Facendo una previsione ottimistica, riusciremo ad arrivare al bosco a metà pomeriggio. Là dentro dobbiamo solo sperare di passare inosservati》, disse la ragazza esaminando la mappa.
《L'importante è arrivare là, poi ci penso io eventualmente》, dissi mentre lei metteva via il foglio.
Uscimmo dal villaggio e ci incamminammo verso la foresta attraverso i prati e i campi.
Ci mettemmo due o tre ore, che occupai creando delle corone di fiori per me e Sam, seguendo gli insegnamenti di Alex di una giornata tranquilla e afosa di mesi prima. Ricordavo come si era messa a fare una coroncina e me l'aveva poi posta sul capo, dicendo che sembravo un figlio dei fiori e prendendomi in giro per i giorni successivi.
La paura mi stava divorando, avevo paura che le fosse successo qualcosa in quei giorni. Il sospetto che ci fosse uno stregone di mezzo mi stava divorando l'anima, facendomi preoccupare ulteriormente, contro il lato razionale che mi diceva che Alex era più indipendente del sottoscritto e che sicuramente aveva fatto il culo a strisce a tutti.
Arrivammo all'entrata del bosco a metà pomeriggio, esattamente come calcolato da Sam.
《Sei un genio, Sam. Come diamine fai ad essere così precisa in questi calcoli?》, chiesi guardandola mentre lei esaminava il bosco.
《Io posso qualunque cosa. Comunque, da qua in poi dovremo stare molto attenti, i boschi erano insidiosi anche nella scorsa parte del regno, chissà qua》.
Appoggiai una mano sull'elsa della spada e feci strada, entrando per primo.
Dopo nemmeno cinque minuti fummo attaccati da una decina di persone incappucciate che avevano evidentemente cattive intenzioni. Ci misi comunque non più di un paio di minuti a passare tutti a fil di spada.
《Se questo è l'inizio non oso immaginare il resto》, dissi basito mentre pulivo la spada sul mantello di uno degli sconosciuti.
《Controlliamo se anche loro hanno quella spilla》.
Gliele trovammo addosso e prendemmo anche quelle, per poi rubare qualunque cosa utile avessero con loro: borraccia d'acqua, cibo, mantelli, soldi e coltelli.
《Spero Allah mi perdoni per quello che sto facendo》, disse Sam mentre si metteva uno dei mantelli.
《Ma certo che ti perdonerà, Sam, sei una brava ragazza. Sei finita in questo casino per colpa mia》, dissi dandole un coltello e tenendone uno nello stivale.
Riprendemmo la marcia, affrontando altri cinque gruppi di rivali nell'ora successiva e rendendomi impossibile pulire la spada dal sangue.
《O siamo in pieno territorio nemico o questo non si spiega》, dissi sbuffando dopo il sesto scontro.
《Non saprei. So solo che in questo momento c'è troppa calma e troppo silenzio》.
All'improvviso un potente fischio ci buttò il ginocchio. La testa iniziò a farmi terribilmente male, come se fosse sul punto di esplodermi. Mi girai a fatica verso Sam, riversa sul sentiero priva di conoscenza.
Il fischio aumentò e nel momento in cui due figure mi comparvero davanti persi anch'io conoscenza.
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My Sire || Fierrochase
FanfictionIn un punto imprecisato della storia e della geografia c'era un regno che viveva nella pace e nella diversità: il suo re faceva il suo dovere, nonostante i suoi cambi da maschio a femmina, e la sua guardia lo aiutava dove era necessaria la forza. Er...