《Allora, è il momento di dirmi come sta la situazione qua dentro, Mallory. Spiega tutto》.
Il trono di Loki, una volta pulito - lavoro lasciato a Magnus dato che si stava appisolando sul vecchio letto di Loki -, era diventato quasi più comodo di quello che c'era nel mio castello. Ero seduto lì da forse un'ora e non mi ero ancora stancato.
《Non capisco cosa intendi dire con questa domanda》.
《Se non sei più che stupida ti sarai fatta due domande su come mai ci siano qua dentro così tante persone di etnie diverse e pochissime femmine in tutto questo. Da dove sono saltati fuori? Non hanno delle famiglie? Perché vista la situazione sospetto che in realtà tutti loro siano stati rapiti dalle loro famiglie》.
Mallory alzò un sopracciglio e disse: 《Ovvio che me lo sono chiesta》.
《E allora che aspetti a darmi una risposta?》.
《Non ce l'ho, una risposta》.
《Allora valla a cercare, conosci questo posto meglio di chiunque mi sia portato dietro e saprai come scoprire ciò che voglio sapere. Magnus, vai con lei》.
Magnus obbedì guardandomi sorpreso. Ero particolarmente acido quel giorno e ne ero perfettamente consapevole. Dovevo però iniziare a fare qualcosa di utile e cercare di risolvere almeno i primi problemi, quindi mi dovevano sopportare e basta.
《Bene. Tu, dottore di questo posto immenso, non so come ti chiami ma comunque ora è meglio se ti do qualcosa da fare. Hai un posto dove lavori?》, dissi guardando un uomo che ci aveva raggiunto pochi minuti prima.
Aveva forse trent'anni, con i capelli scuri e gli occhi particolarmente chiari. Inquietava tutti tranne me, solo perché quando ero nervoso ero anche più inquietante.
《Certo, alla fine del corridoio c'è l'infermeria》, disse lui ricambiando lo sguardo.
《Bene. Halfborn, TJ, andate a tirar fuori quelli che sono nelle celle e portateli nell'infermeria. Dottore, fai il possibile almeno per non farli morire domani》, ordinai. I tre uscirono dalla sala del trono annuendo.
《Tu, tipo irritante che non mi sopporta dal momento stesso in cui sono arrivato. Indica tutte le uscite che ci sono da questo palazzo ai miei uomini. Faranno la guardia e riferiranno qualunque cosa sospetta vedano. Ukmini, sarete a coppie, scegliete voi il vostro partner, il vostro dovere è controllare ogni cosa. Siete qui in una cinquantina, spero di veder tornare indietro qualcuno che è avanzato, sennò dovrò far chiudere alcune entrate perché solo troppe. Andate, poi tu tizio torna a riferirmi se avanzano entrate o in caso contrario riportami indietro chi è avanzato》.
L'uomo fece un inchino e uscì, seguito da tutte le guardie.
《Hearth, Blitz, voi potete fare quel che volete》, terminai con un sospiro.
《Se vuoi possiamo fare qualche incantesimo di controllo o qualcosa...》, disse Blitz poco convinto.
《Il punto è che voi non fate parte della corte. Siete ancora miei ospiti e in quanto tali non ho il diritto di darvi ordini. Siete voi che dovete scegliere cosa fare, se volete potete anche andarvene》, dissi con un sospiro.
《In realtà credevamo ne facessimo già parte, da quando ti abbiamo aiutato a salvare Magnus》.
《Siete nostri amici e compagni, non sudditi. C'è una grande differenza》.
《Magnus è suddito, amico e compagno insieme. Vorremmo esserlo anche noi, almeno ci rendiamo utili》.
Li guardai sorpreso.
《Vi state negando la libertà》.
《Ma abbiamo trovato una casa in cui vivere e una famiglia. Perdere la libertà per una famiglia mi sembra un buon compromesso》.
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My Sire || Fierrochase
FanfictionIn un punto imprecisato della storia e della geografia c'era un regno che viveva nella pace e nella diversità: il suo re faceva il suo dovere, nonostante i suoi cambi da maschio a femmina, e la sua guardia lo aiutava dove era necessaria la forza. Er...