Capitolo 4

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A svegliarmi dal sonno fu un rumore di passi nella mia stanza e l'udire un respiro affannato che di certo non era il mio.

Mi girai, ritrovandomi accanto un uomo con la spada alzata e con la punta sopra il mio petto.

Lanciai un urlo e gli mollai un calcio in pieno petto, buttando il nemico contro il tavolo.

Come diavolo era entrato là dentro quello sconosciuto?

Afferrai la spada e con un colpo praticamente alla cieca per il buio lo colpii abbastanza gravemente da renderlo inoffensivo. Guardai un istante la sua figura stesa per terra in una pozza di sangue, per poi realizzare cosa era appena effettivamente successo.

《Alex》, dissi volando fuori dalla stanza e raggiungendo la sua più velocemente che potevo.

Porta aperta. Camera vuota.

Sapevo chi era stato.

《Randolph!》, urlai con rabbia, facendomi sentire da tutto il palazzo. Corsi per tutti i corridoi con la spada in mano, uccidendo qualunque sconosciuto mi capitasse a tiro. 

Amir aveva ragione, il mio sesto senso aveva ragione, non avrei dovuto fidarmi di quell'uomo, avrei dovuto tenerlo d'occhio in ogni momento. Mi appuntai mentalmente di dargli ascolto più spesso.

Arrivai nella sala del trono e mi trovai davanti oltre un centinaio di persone armate che non avevo mai visto prima. In mezzo a loro intravidi Randolph, il che cancellò qualunque traccia di dubbio dalla mia mente.

《Traditore!》, urlai buttandomi con meno saggezza del solito nella mischia.

Non mi capitava spesso di combattere. Prima di arrivare al cospetto di Alex non mi avevano mai fatto combattere perché mi costringevano ad usare la mano destra nonostante generalmente io usassi la sinistra, mentre al suo cospetto se c'era qualcuno che attentava alla sua vita ci pensava lei stessa a linciarlo.

Se mi avessero visto tutti in quel momento avrebbero capito perché Alex mi aveva eletto come sua guardia personale.

Nessuno di quei tizi riuscì a sfiorarmi manco per errore. Ero un turbine di violenza che aveva un obiettivo fisso: uccidere Randolph, o catturarlo, e riprendere Alex.

Mi si pararono davanti troppi uomini. Evidentemente avrei dovuto limitarmi a catturarlo.

Una voce sconosciuta urlò: 《Ritiratevi! È ora di andare, tanto il bottino lo abbiamo conquistato!》.

Mi girai anche io con gli altri verso un uomo dalla faccia sfregiata che aveva tra le braccia il corpo privo di sensi di Alex.

Non riuscii a raggiungerlo in tempo. Anche dopo aver fatto strage di nemici, quando riuscii a liberarmi dei loro corpi e a raggiungere l'uscita del castello, quell'uomo se n'era già andato.

Lanciai un urlo di frustrazione e colpii con la spada una parte del ponte levatoio. Nemmeno il mio unico dovere ero riuscito a compiere.

Dopo un momento di urla di sfogo della frustrazione ritornai nella reggia e controllai tutti i corpi presenti là dentro per trovare qualcuno di ancora vivo da interrogare.

Sorrisi quando scoprii che effettivamente avevo beccato anche Randolph tra i tanti che avevo passato a fil di spada nel tentativo di raggiungere quell'uomo. La differenza era che quel cuoco da strapazzo non era stato tanto fortunato da morire.

《Bene bene, direi che alla fine chi commette un tradimento è anche destinato a pagarne le conseguenze》, dissi con un ghigno, trascinandolo nelle prigioni e buttandolo in una cella.

Ritornai nella sala del trono e iniziai a spostare i cadaveri in modo da poter almeno creare un sentiero per camminare senza inciampare in qualche braccio.

《Ti serve una mano?》.

Mi girai di scatto con la spada sguainata. Per fortuna Amir riuscì a parare il colpo con la propria arma prima di uccidere anche un innocente.

《Amir! Santo cielo, sono così contento di vederti!》, dissi abbracciandolo. 《Avrei dovuto darti ascolto, hanno preso Alex e io non sono riuscito ad impedirlo loro...》

Amir mi strinse a sé, aspettando pazientemente che io mi calmassi e mettessi di piagnucolare come una ragazzina.

Quando alla fine riuscii a riprendermi chiesi:《Dove sono tutti gli altri?》.

Non avevo visto in giro nessun volto amico mentre combattevo il nemico.

《Alle loro postazioni che dormono. Secondo me il cuoco ha messo nel cibo qualcosa che facesse addormentare tutti per far entrare i nemici senza avere problemi》, rispose Amir.

Aveva senso: mentre tutti erano addormentati Randolph aveva abbassato il ponte levatoio, facendo entrare i nemici che avevano rapito Alex approfittando del fatto che dormiva. Il fatto che io ero stato quasi ucciso era dovuto al fatto che l'uomo sapeva che io non cenavo con gli altri e ne sarei rimasto immune.

《Amir, scusa ma allora perché tu sei sveglio?》.

《È iniziato il mese del Ramadan. Ho saltato tutti i pasti, limitandomi a cenare con qualcosa rubato dalla cucina, quindi non ho mangiato niente di pericoloso》.

Annuii e mi guardai intorno.

《Tutti questi morti li buttiamo nel fossato?》, mi chiese Amir.

《Direi di sì. È un ottimo modo per avvertire eventuali prossimi nemici... e poi, considerati quanti ne ho fatti fuori, credo sia l'unico posto abbastanza grande da contenerli tutti》.

Iniziai a svuotare la sala del trono da solo mentre Amir passava al setaccio anche il resto della reggia, in cerca di altri nemici dispersi per il palazzo. Sarebbe rimasto un sacco di sangue per terra, ma con un po' di fortuna le serve sarebbero riuscite a rimuoverlo.

Il ragazzo arrivò ad aiutarmi non molto tempo dopo. La spada era coperta di sangue: evidentemente aveva trovato qualcuno che non doveva essere lì. Oppure era stato a fare uno spuntino nelle cucine e aveva affettato un pomodoro, ma mi sembrava improbabile.

Svuotammo in qualche ora tutto il palazzo. Alla fine dissi: 《Direi di aspettare che si sveglino tutti gli altri, contando sul fatto che siano stati tutti addormentati e non avvelenati. Voglio dire, se volevano catturare Alex e basta l'avranno solo addormentata e non avvelenata, quindi sarà lo stesso anche per tutti gli altri. A quel punto lascerò a qualcuno il compito di interrogare i nostro caro vecchio Randolph per fargli confessare ciò che deve》.

Amir annuì e si sedette sul rialzamento del trono, mentre io mi sistemavo su di esso, in attesa del loro risveglio.

My Sire || FierrochaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora